La storica e militante formazione fiorentina sta lavorando su un nuovo album. In una breve pausa, gli Amici Amilcar, Tommy e Massi – tutti componenti della band – si sono presi tempo per quattro chiacchiere. Prima di tutto ringrazio tutti quanti per la solita disponibilità.
Punkadeka: Pronti, via! Dove e con che etichetta avete registrato l’album e a che punto siete coi lavori?
Ciao Benny e ciao a tutti i seguaci di Punkadeka! Stiamo registrando e mixando il disco a Firenze, al Ka-pow vintage studio, seguiti con cura e sapienza da Lorenzo Santi, un amico e un gran tecnico del suono. Anche stavolta abbiamo registrato tutto in analogico, su nastro, come si faceva una volta. Abbiamo deciso di registrare in presa diretta su nastro, perchè crediamo che sia il miglior modo di ottenere quel suono caldo che ci riporta al passato, il suono e la pacca di quei gruppi a noi cari come i Clash, per citarne uno. Siamo felicissimi della scelta fatta. I pezzi suonano di brutto.
Punkadeka: Il 23 giugno 2017 è uscito il singolo „1530“, il primo del nuovo album. Essendoci stato personalmente alla presentazione, so che è andata molto bene. Ma potete spiegare ai tanti lettori le tematiche principali di questa (bella) canzone?
La traccia nasce dall’amore per la nostra città, che purtroppo spesso in tante sue pieghe non riconosciamo più. L’allontanamento dei residenti dal centro fiorentino, sempre più un gioiello vissuto solo dai turisti – la mercificazione,l a mera riduzione ad un paese dei balocchi, divergono dalla natura storica della città, in passato fiera, irriverente, ribelle e partigiana.
Il testo prende spunto da una partita di calcio in costume che ha fatto la storia. Il 17 febbraio 1530, durante un durissimo assedio portato da Re Carlo V di Francia, il popolo fiorentino decide di giocare in scherno all’occupante, di fronte alle schiere imperiali che dalle colline vedevano all’interno delle mura. Nella traccia si ricordano anche avvenimenti storici di ribellione, come il tumulto dei ciompi e liberazione come l’entrata dei partigiani dell’oltrarno a Firenze dopo il dominio nazista.
Punkadeka: Sempre rimanendo sull’argomento album nuovo potete darci qualche indicazione in più (siamo curiosi)? Magari il titolo dell’album, quando uscirà, quanti titoli conterrà e gli argomenti principali delle nuove canzoni?
Il titolo dell’album, più per scaramanzia che altro, preferiamo tenercelo ancora per noi. Uscirà a fine novembre e conterrà 11 tracce,tratterà di temi molto attuali e a noi stringenti – come migrazioni, inquinamento, lotte sociali, vite vissute, repressione – ma anche della speranza e della necessità di informarsi e di lottare! È un disco che ti/ci dice che non c’è più tempo da perdere se vogliamo sopravvivere.
Punkadeka: Domanda „provocatoria“, sempre per ottenere qualche informazione sul nuovo album: secondo voi la canzone riuscite meglio o quella che sarà maggiormente apprezzata dal pubblico?
Tommy: Scegliere una canzone è dura perché sono affezionato a tutti i brani di quest’album. Ne amo in particolare tre o quattro. Quindi sto zitto e consiglio l’ascolto a tutti.
Amilcar: Personalmente credo che le tracce siano tutte valide. Me ne piace in particolare una che parla di migranti. La sento particolarmente vicina visto il mio nuovo lavoro, un istituto di minori stranieri non accompagnati – un impiego che mi ha aperto un portone di nuova umanità e solidarietà.
Massi: Non mi sento di preferire un pezzo in questo disco, ogni brano ha la sua storia, sono tutte tracce interessanti, orecchiabili, che affrontano tematiche attuali. La preferita del pubblico? Non so..di solito diventa quel pezzo dove le persone si identificano di più, magari invece altri preferiscono la musicalità, il danzeremo il ludico. Una cosa è sicura: non esiste una ricetta per fare la canzone perfetta, può capitare e magari poi ti porta in altri ambienti, più patinati, più mainstream ma meno reali.Per noi lavorare umili, stare in ambienti veri dove ci si guarda ancora negli occhi e non nel portafoglio, ci aiuta a scrivere in maniera chiara e diretta. Quindi probabilmente ognuno avrà il suo pezzo.
Punkadeka: Siete fermi da un pò coi live. Farete un vero e proprio tour di presentazione del nuovo disco? Quando e dove la prima data del nuovo tour?
Una pausa era obbligatoria per poter terminare il disco, per potercisi dedicare al massimo. Ricominceremo con i concerti a novembre a Firenze – al CPA Firenze Sud, probabilmente l’11. Siamo attesi in molte città italiane e non – ci sono molte opzioni, vediamo in futuro cosa verrà fuori.
Punkadeka: Molte band della scena italiano ormai stanno facendo ottime cose all’estero, come i Los Fastidios, gli NH3, i Talco, gli Skassapunka e via dicendo. Pur sapendo che unire tutte le cose tra famiglia, lavoro, ecc. sia difficile, vi chiedo: punterete un pò più sull’estero anche voi e un posto dove una volta assolutamente vorreste suonare?
Sì, ci piacerebbe molto poter suonare all’estero. Ci stiamo lavorando su, e, impegni di vita permettendo, lo faremo. Ci piacerebbe suonare ovunque,ma forse particolarmente in Euskadi e lasciaci sognare, in America Latina.
Punkadeka: In Italia purtroppo anche band che appunto all’estero magari fanno grandi cose, qui da noi poi si trovano a suonare davanti a „pochi intimi“. Come vi spiegate questo fenomeno e quanto è aiuta nel vostro caso specifico poter contare su una struttura come il CPA Firenze Sud – che considero sempre un vero gioiello, sia come ambiente, militanza e perchè i concerti sono sempre ben frequentati?
Sinceramente non viviamo con l’ossessione dei grandi eventi, ma è indubbio che in Italia – specialmente in inverno – fare numeri è dura, e dispiace. Noi non ci possiamo lamentare, ma indubbiamente si è un po’ persa la cultura di godere di un live show, che non deve essere per forza un evento da mila persone, ma un’occasione per divertirsi e socializzare. Ai grandi concerti ci sono più telefonini in aria che occhi che guardano. Prima era impensabile, ti sarebbe volato il cellulare. E’ la mercificazione della musica, la standardizzazione del modo di divertirsi che non va bene. La gente dovrebbe riscoprire il piacere di andare a vedere band che non conosce, farsi sorprendere, scoprire, è meno rassicurante, meno cool forse.La nostra scena che è meno pubblicizzata forse risente un po’ di questo. Noi certo con il CPA siamo messi bene a Firenze, è un ottimo spazio sociale dove si fanno anche dei signori concerti in un ottima sala. Ma per nostra fortuna negli anni abbiamo potuto suonare in realtà altrettanto belle e vive. Si deve assolutamente ripartire da lì.
Punkadeka: Ultima domanda: cosa volete dire ai lettori di Punkadeka?
Vi diciamo che ci vedremo presto. Se non sarà a un nostro live, sarà sotto un palco o in qualche corteo. Sarà un inverno caldo e lo vivremo spalla a spalla. Stay rebel!
Ringrazio Amilcar, Massi e Tommy per la solita disponibilità e ci si vede presto in giro!!!