Un giorno tramite un caro fratello mi contatta una fan di questo gruppo, i Mad in Ska originari di Lons-le-Saunier, piccolo comune capolouogo del Jura, forte il suo desiderio di portarli in Italia per la prima volta mi metto ad ascoltarli per capire meglio chi sono, e scopro che fanno dell’ottima musica, cantano in francese e hanno all’attivo due album (“G8, j’ai rien!” del 2010 ed il recentissimo “Le Poids de l’Histoire”), con ospite Pulpul degli Ska-P in un bellissimo pezzo. Questa intervista è per conoscerli meglio, buona lettura!
-Matt: Ciao ragazzi, prima di tutto mi ha fatto molto piacere conoscere il vostro gruppo grazie alla nostra amica comune Elvira, ora iniziamo con le presentazioni:
-MiS: I Mad in Ska sono una formazione Ska/Rock/Punk di 8 elementi di Lons-le-Saunier, nel Jura, nell’est della Francia. Coniugando canzoni di protesta ad altre più disimpegnate, il gruppo cerca sempre di diffondere buonumore malgrado la serietà e l’impegno di certi testi… Con all’attivo oltre 100 date in 7 anni, dopo aver condiviso il palco con artisti del calibro di “Marcel et son orchestre”, “Zebda”, “Lofofora”, “Broussai”, “Les Caméléons”, “ManiacX”, “HK et les Saltimbanks”, “Los Tres Puntos”, e ultimamente addirittura gli SKA-P, i Mad in Ska lavorano, imparano, crescono, e concerto dopo concerto si costruiscono una solida reputazione di band da palco. Il 29 marzo 2013 i Mad in Ska hanno aperto il concerto degli SKA-P nel mitico Zénith di Parigi per la loro unica data in Francia nel loro tour delle capitali mondiali! Consacrazione suprema, quindi, essendo stati scelti tra oltre 400 band per l’opening act del gruppo spagnolo. Dopo l’uscita del primo album «G8, j’ai rien!» nel settembre 2010, il gruppo ha recentemente pubblicato il secondo disco con 12 tracce originali, che si intitola «Le poids de l’Histoire», con la collaborazione di Pulpul degli SKA-P nel brano “Hijos de la revolución” a tuttora unico gruppo francese a duettare con il leader della band spagnola!
-Matt: il punk in tutte le sue sfaccettature, ma anche per certi versi la musica in generale, serve per dire qualcosa, per voi cosa vuol dire fare musica?
-MiS: Fare musica è prima di tutto dare e provare piacere cercando di trasmettere il più possibile al pubblico ogni sorta di emozioni. E se in più la gente si addentra nei nostri testi e comprende ciò che vogliamo evidenziare è ancora meglio!
-Matt: La nostra amica Elvira vuole portarvi a suonare qui in Italia, ci siete già stati?
-MiS: Finora abbiamo suonato solo in Francia e in Svizzera. L’Italia è un Paese che in virtù della cultura latina immaginiamo festoso e ci viene voglia di visitare già solo pronunciandone il nome! Speriamo tanto di venirvi a trovare presto per far festa insieme…
-Matt: e cosa ne pensate della nostra scena?
-MiS: Credevamo che la scena musicale italiana fosse essenzialmente elettronica, con quella che si chiamava e forse si chiama ancora “Italo dance”. Invece la scena alternativa occupa un posto altrettanto importante… Avete una bella cultura musicale in Italia.
-Matt: cosa vi aspettate dai ragazzi italiani?
-MiS: La stessa cosa che in Francia o da altre parti! In ciascuno dei nostri concerti, che ci siano 14 o 14000 persone, mettiamo la stessa energia e ogni volta il pubblico risponde bene! La sala deve sapere di sudore, e si deve agitare in tutti i sensi! Non abbiamo dubbi che il pubblico italiano sarà presente e risponderà con fervore!
-Matt: ho sentito le due canzoni presenti sul vostro soundcloud e ho visto qualche video su youtube, cantate solo in francese? Personalmente è una lingua che mi piace anche se l’ho studiata più di 20 anni fa e sono un po arrugginito.
-MiS: Tutti i testi sono scritti e cantati in francese eccetto “Hijos de la Revolución” che è in parte in spagnolo. Ci teniamo a ringraziare Pulpul, il leader degli SKA-P che ha accettato senza esitazione di partecipare a questo progetto quando l’abbiamo contattato. Cantare in francese è una scelta da parte nostra. Troppi gruppi cantano più o meno bene in inglese con la prospettiva di avere successo ovunque. Tuttavia se un gruppo fa buona musica, riesce comunque ad uscire dalle frontiere del suo Paese… E onestamente… Questo vale per la musica pop, quindi non fa per noi! (ridono)
-Matt: In “Hijos de la Revolución” sento dei suoni legati alla musica popolare, quanto è importante per voi?
-MiS: Non facciamo musica per un solo tipo di persone. La nostra musica è innanzitutto festosa e ha la vocazione di riunire le persone, dalle più giovani alle meno giovani, provenienti da universi differenti. Desideriamo che tutti si abbraccino e ballino insieme! E’ questa condivisione che vogliamo vedere ai nostri concerti. Se possiamo far dimenticare i problemi quotidiani anche solo per un’ora e mezza, ben venga!
-Matt: quali sono, se ci sono, i gruppi che vi hanno influenzato e che vi hanno spinto a prendere in mano uno strumento?
-MiS: Molti gruppi… perché ciascuno di noi viene da un universo differente (reggae, hip hop, metal, ska, punk rock, classica…) e porta la propria cultura musicale. E’ quello che ci permette di arrivare a comporre le nostre canzoni e fa in modo che piacciano a tutti una volta terminate. Ma per rispondere più precisamente alla tua domanda: gli SKA-P ovviamente!… I nostri maestri.
-Matt: a questo punto vi aspetto davvero in Italia perchè quello che ho sentito mi piace e sono curioso di conoscervi. Un saluto da parte mia e di Punkadeka e un grazie ad Elvira per averci segnalato questo interessantissimo gruppo, ma soprattutto per avermi aiutato con le traduzioni, e le chiedo:
Come hai fatto a conoscere questi ragazzi?
-Elvira: ho conosciuto la musica dei Mad in Ska in quanto appassionata degli Ska-P. Quando ho letto che questo gruppo francese era stato scelto tra tanti per aprire il concerto allo Zénith di Parigi, mi sono incuriosita e sono andata a cercarmi qualche pezzo. Beh, è stato amore a primo ascolto. Complice la mia passione, da sempre, per la Francia e per la lingua francese, ma non solo. Diciamo che la loro musica incastra perfettamente col mio modo di essere, dai saliscendi emozionali degli improvvisi cambi di ritmo alle affinità ideologiche coi contenuti dei loro testi. Poi, i casi della vita, ho avuto anche l’occasione di confrontarmi direttamente con loro e scoprire che oltre a essere validi artisti sono anche delle gran belle persone.
-Matt: ho visto che hai aperto una pagina su facebook interamente dedicata ai Mad in Ska , cosa ti ha colpito in loro?
-Elvira:Ho visto dei live su YouTube e anche attraverso uno schermo sono riusciti a trasmettermi emozioni, per cui ho desiderato da subito poter assistere a un loro concerto. Ora sto per realizzare questo desiderio affrontando un viaggio di 500 km, ma il massimo per me sarebbe vederli approdare finalmente nel nostro Paese. Sono convinta che le emozioni che sanno trasmettere, unite al calore del pubblico italiano, potrebbero creare una miscela esplosiva. L’idea della pagina è nata proprio dall’esigenza di condividere questa passione e queste emozioni con più persone possibili, mettendo anche a disposizione la mia conoscenza del francese per aggirare l’eventuale ostacolo della lingua. Infatti per ogni canzone che pubblico aggiungo una piccola spiegazione del testo, in italiano. Perché a mio avviso il miglior modo per moltiplicare le emozioni è condividerle.
Quindi fatevi sotto, io dico che il gruppo è valido, sicuramente ci sarà da divertirsi!!
Contatti:
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