Hanno da poco pubblicato un EP che si chiama come la loro città (che però…non è la loro città! Come dice una loro canzone). Gli Scheletri da Torino sono una band molto interessante nel panorama punk italiano.
Con Gab De La Vega abbiamo approfondito un po’ di cose in questa intervista in esclusiva per Punkadeka. Risponde alle domande Matte degli Scheletri.
Ciao Scheletri! Cominciamo con una domanda insolita: se doveste descrivere il vostro nuovo EP “Torino” come un libro, quale tipologia narrativa sarebbe più adatta? Romanzo? Diario? Saggio? Un bel libro noir o un giallo intrigante? Perché non un romanzo rosa? Diteci voi!
Se devo pensare ad un libro che possa rispecchiare “Torino” sarebbe sicuramente un romanzo. Dietro questo EP ci sarebbe molto da raccontare, sia a livello musicale che umano. Nel nostro tragitto come Scheletri, abbiamo avuto la possibilità di conoscere persone nuove e vivere esperienze incredibili. Ma allo stesso tempo, alcune di noi si sono allontanati, lasciandoci “un vuoto” non solo a livello musicale ma anche personale, per seguire la loro strada. Ma come ogni lieto fine anche i personaggi di questa storia hanno trovato un prode cavaliere, che oltre ad essere diventato un grande amico, ha deciso di unirsi alla nostra avventura.
Il vostro stile musicale è diventato più minimalistico ma con arrangiamenti sempre più curati. Come avete navigato attraverso questa evoluzione sonora e cosa avete scoperto su voi stessi durante questo processo creativo, come musicisti e come persone?
Abbiamo sempre pensato che la “dimensione minimalistica” fosse la nostra comfort zone. Da quando abbiamo iniziato come Scheletri, non volevamo fare musica con troppi cambi o note. Volevamo fare della musica semplice e diretta (ispirandoci molto all’attitudine hardcore), dando una “nota di colore” con gli arrangiamenti. Con il passare del tempo abbiamo capito che ciò ci veniva naturale, senza doverci pensare troppo. Ormai tra noi sì è creato un bel feeling, non siamo solo quattro ragazzi con la passione per la musica punk, ma soprattutto quattro amici. Ciò ha reso tutto più semplice. Il suonare insieme la musica che amiamo, ha solo rafforzato tutto ciò.
“Torino” è il vostro nuovo EP, ma in qualche modo anche il primo full length in quanto esce anche in versione vinile con questo titolo. Immaginiamo che sia un po’ come vedere il vostro bambino nascere e crescere. Quali sensazioni vi ha dato poter pubblicare la vostra musica anche su vinile? Quali sono per voi le differenze esperienziali tra l’ascolto di un album in digitale e in formato fisico, oltre all’ovvia diversità di modalità d’ascolto?
Ovviamente quando abbiamo avuto tra le mani il vinile di Torino, abbiamo provato una forte emozione, l’idea di sentire la puntina del giradischi, che poggia sul piatto e quel brusio che anticipa i brani, beh per noi non ha prezzo. Addirittura per alcuni di noi è la prima volta che fa uscire qualcosa su questo formato. Inoltre ciò che dà più valore a tutto ciò, è l’enorme lavoro che ha fatto Gianluca della Rebuilding Records. Senza di lui, tutto ciò non sarebbe successo. La possibilità di avere la nostra musica, in un un formato che tutti noi della band apprezziamo. Inoltre abbiamo avuto la fortuna di poter collaborare con Hey Studio! per la stupenda grafica che ha realizzato per Torino. Ciò ha dato ancora più valore al tutto.
Nelle vostre canzoni, affrontate temi come nostalgia, passare del tempo, rapporti umani e solitudine. Se doveste scegliere un superpotere legato a uno di questi temi, quale sarebbe e come influenzerebbe la vostra musica?
Personalmente se dovessi scegliere un super potere, basandomi sugli Scheletri sarebbe sicuramente il controllo del tempo. Il poter rivivere momenti passati (con un po’ di malinconia) o poter fermare il tempo, per godersi il più a lungo i momenti belli del presente, seppur con la consapevolezza che passeranno anche quelli e diventeranno passato.
Rebuilding è stata l’etichetta impegnata nella produzione di “Torino”. Come un regista, si è incaricata di dare forma all’idea da voi proposta. Se il vostro EP fosse un film (rimaniamo in temi a voi comuni, dato che Bepi, voce e chitarra è anche regista, con una carriera che sta regalando belle soddisfazioni), quale sarebbe il genere cinematografico e chi sarebbe il regista ideale per portare la vostra musica sul grande schermo?
Ovviamente se dovessimo fare un film, sarebbe in stile “The Departed” ma il regista sarebbe ovviamente Bepi (scusa Scorsese). Parlerebbe di quattro ragazzi a cui non gliene frega un emerito caxxo di essere famosi o di fare le rocksstar. Vogliono solo rompere il culo suonando. Non sono le classiche persone da seguire “il carrozzone dei vincitori” ma più da metterci una bomba sotto!
Immaginiamo per un istante che il vostro gruppo possa diventare un fenomeno mondiale nel punk rock, come lo sono stati i Green Day. Se gli Scheletri avessero modo di fare un tour mondiale, quali sarebbero i paesi in cima alla lista? Con quali band (di ieri o di oggi) vi piacerebbe condividere il tour bus e il palco? Come mai?
Beh ci fosse la possibilità di poter girare il mondo, nella mia personale lista metterei: Canada, U.S.A., Giappone e Svezia. Sarebbe bello poter condividere il palco con band del calibro di: Koyo, No Pressure, Blink 182 e Comeback Kid.
Infine: dove vi porterà questo 2024 appena iniziato?
Speriamo che questo 2024 ci porti in primis in Champions League e poi a girare un po’ per l’ Italia e non. È riavere la possibilità di rivedere e condividere il palco con vecchie amici e conoscerne di nuovi.
LINK ALL’EP: https://youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_kEhpWLxxb1kNEYj6XjhaeK49xcgLE54Ew&si=bciARC4WJsbti73F
Ordina il vinile: http://rebuilding.bigcartel.com/product/scheletri-torino
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