QUARANTENA: I Miei Idoli

Da quel che ne so in Italia stanno suonando in lungo e in largo ottenendo sempre più consensi e favori della critica, anche se continuano ad essere sconosciuti alla maggior parte degli “addetti ai lavori” e appassionati di musica punk rock. Esordiscono nel 2007 con il loro primo album “L’epoca dei sogni” seguito a distanza di 4 anni con “Tre”, ma le luci della ‘ribalta, ha visto premiare il loro decimo anno di attività con il loro ultimo album “I Miei Idoli”, uscito nel novembre del 2015 sotto l’etichetta milanese Rocketman Records…già, sto parlando proprio di loro, I QUARANTENA band punk rock natia di Mondovì, sobborgo della provincia Cuneense.

In questi anni hanno intrapreso una lunga serie di concerti portando una certa maturazione all’intero della band, basta pensare a tutti gli ospiti che hanno partecipato al disco: da Chicco (LATTE+), Dani (Yokoano, ex Pornoriviste), Ette (The Crooks), Zamu (Duracel) e via dicendo. Ma tornando a “I Miei Idoli”; si tratta quindi del loro terzo album in studio, dove si sommano nuove influenze: una vena pop cantautoriale, chitarre rock, sfuriate hardcore e una vasta galleria di personaggi, tanti “io” che si raccontano e si mettono a nudo. Squarci di vita, e di mondo, in cui ciascuno si può riconoscere.

“I Miei Idoli” è un disco di 13 tracce, in cui i 4 membri della band, riversano in musica i punti di vista di diversi personaggi e mondi, denunciando una società che calpesta il passato senza rispetto altrui.
Manolis Glezos, eroe della Resistenza greca, eletto recentemente al Parlamento Europeo “La notte di Manolis”; il vecchio ed il bambino che condannano la speculazione edilizia “Altipiano bis”; il clochard parigino e il suo sguardo tagliente sulla nostra società “Notre dame de Lorette”; Luca “Abort” Bortolusso e il nichilismo “Abort”; il giovane che insegue i sogni in un’America che non c’è “Arturo Bandini”. Sono solo alcune delle storie contenute in questo ottimo album.

Senza fronzoli e con una semplicità estrema i Quarantena continuano sulla loro strada con passione e gran voglia di fare melodia, rabbia e odio che si fondono all’unisono nelle loro composizioni per sputare verità su un paese inerme.

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