Pussy Riot film: A Punk Preyer, il documentario in corsa per gli Oscar
Le Pussy Riot, sono arrivate sul grande schermo con A Punk Preyer, film documentario di Mike Lerner e Maxim Pozdorovkin. Già premiata dalla giuria al festival di Sundance, la pellicola è ora in corsa per l’Oscar al miglior documentario.
Il film parte proprio dalle immagini dell’esibizione del gruppo di femministe anti-Putin nella cattedrale di Cristo Salvatore, a Mosca, nel febbraio 2012, e segue le vicende di Nadia, Masha e Katia, fino alla condanna a due anni di reclusione.
Sono tante le testimonianze riportate dai registi: dai genitori delle tre attiviste che raccontano la loro storia, alle immagini dell’arresto e del processo che si alternano ai dietro le quinte dei concerti improvvisati dalle musiciste punk, ma soprattutto si mostrano le proteste, le manifestazioni, il clamore che la loro vicenda ha creato dentro e fuori la Russia.
Tanti sono stati gli artisti internazionali che hanno dimostrato il loro sostegno alle tre attiviste:Madonna, Yoko Ono, Bjork, ma nel documentario si vede che nel Paese del presidente Putin la popolazione è divisa a metà: tante sono state le manifestazioni a loro favore durante il processo, e tante quelle a sostegno della chiesa ortodossa, offesa, secondo i credenti, da quella esibizione nella cattedrale di Mosca.
Intanto una di loro, Katia, è stata liberata, le altre due sono detenute in campi di lavoro e dovrebbero essere liberate nel 2014. Nel frattempo sono diventate un simbolo che forse arriverà anche alla cerimonia degli Oscar.
[di Valentina Biffi – Leo cinema]