PUNKROCK HOLIDAY DIARY – GIORNO DUE: FACE TO FACE + ANTI FLAG

…E qui è quando inizio a perdermi band del main stage per i motivi citati precedentemente. Intanto nel pomeriggio mi guardo un po’ di performance di skaters non professionisti e ragazze sui pattini (non in linea), poi scendo al beach stage dove una band sta chiudendo il suo set con una cover di “Alternative Ulster“; sul beach stage i generi che vanno per la maggiore sono l’hardcore piu o meno melodico e il punkrock melodico, quest’anno continua a esserci sempre tanta gente, e questo è un buon segno. Per quanto riguarda il main stage faccio prima a dire cosa ho visto, anzi, mi viene in mente un paragone tra le due band che ho visto: Face to Face e Anti Flag.

Entrambe le band le conosco poco, giusto qualche canzone, mi incuriosiscono entrambe allo stesso livello, mi piazzo a lato delle prime file dove ho una buona visuale e mi guardo i due concerti. Anti Flag vincenti su tutti i fronti…i Face to Face svolgono il loro bel compitino, allegri e sorridenti, la gente apprezza, poga, e tutto si svolge tranquillamente senza grossi sbalzi. Anche il set degli Anti Flag fila via liscio, ma il loro punkrock a differenza dei Face to Face non è carino e divertente, fa venire voglia di spaccare qualcosa, la loro performance è incendiaria, e anche se non conosci tutti i pezzi ti fanno passare il tempo senza mai guardare l’orologio (a differenza dei FtF)…poi un pezzo come la conclusiva “Brandeburg Gate” i pur simpatici FtF se lo scordano.

Dopo ci sono i Good Riddance…so che molti lettori mi odieranno, ma preferisco perdermi per il festival a fare cose, vedere gente, bere birre…domani sarà una giornata faticosa, cercate di capire.

 

7 comments
  1. Polemica on: il punto dei press pass non sarebbe quello di fare resoconti e affini degli eventi? Perché avere il press pass per stare con gli amici in tenda e scrivere due righe sui tre gruppi visti non mi sembra una gran articolo.

  2. I good riddance sono preferibili a birrette e social-time? Conosci poco i Face to Face che suonano da appena 24 anni? Penso che almeno per rispetto delle band e dei lettori si potrebbe scrivere un articolo (o diario) leggermente più esaustivo

  3. Allora, andiamo con ordine.
    Vittorio: Il punto di tenere un “diario” da un festival è raccontare l’aspetto musicale di questo, cercando di interessare il piu possibile i lettori. Purtroppo, come ho scritto nell’intro del giorno zero, questo passa attraverso il filtro della mia esperienza, con le varianti che ho elencato lì. In un festival di un giorno, è giusto e normale vedersi tutti i gruppi e raccontarli in maniera esaustiva (come farò nel report del giorno tre)…in un festival di 5 giorni subentrano quegli elementi che ti obbligano a fare delle scelte, purtroppo a volte scontentando qualcuno.
    Andrea Russo: Sull’esaustività del diario ti rimando a quanto ho scritto sopra, per quanto riguarda FtF e Good Riddance, mi appello al diritto di non dover per forza apprezzare tutto il punk (e l’hardcore) esistente. Come dicevo, in un festival lungo si fa un bilancio di tutti gli elementi in gioco (gusti personali, stanchezza, alternative, ecc…) e si decide cosa fare.
    Andrea Pezzotta: non ho capito

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