Il Punk Italia è stato forse il festival di musica Punk italiana più bello mai organizzato da anni a questa parte.
Un semplice report non ci bastava e abbiamo voluto chiedere direttamente alle band quale ricordo hanno di questo evento e cosa ha lasciato nei loro cuori. Sentite direttamente dalle loro voci cosa vi siete persi.
Anche quest’anno si celebra il classico rito di fine anno musicale con il Punk Italia Festival. Purtroppo quest’anno è stata l’ultima edizione e per l’occasione gli organizzatori hanno deciso di concludere nel migliore dei modi con una due giorni di festival in cui si sono esibite le migliori band della scena punk italiana. Italian Punx Do It Better!
Nella celebre cornice del SO36 di Berlino nell’atto finale del Punk Italia Festival si sono esibite sullo stesso palco per una due giorni incredibile: Persiana Jones, Punkreas, De Crew, Linea 77, Gerson, Talco, Derozer, Banda Bassotti oltre a Betagarri (Euskadi), Obrint Pass (Catalunya), Diamond Dogs (Svezia), Indigo e She Male Trouble (Germania). Ma andiamo per gradi.
Il 24 Novembre ad aprire ufficialmente questa ultima edizione ci hanno pensato gli Indigo, un compito arduo vista l’ora (19:00 ed era pure giovedi) ma assolto in maniera più che egregia con un buon classico Punk Rock. Dopo di loro è stata l’ora della prima band italiana, i De Crew hanno fatto esplodere tutta la loro potenza con un ottimo show. I fratelli Carruozzo sicuramente devono ringraziare i ragazzi milanesi perché gli hanno fatto trovare un platea già calda e pronta alo skankin più sfrenato. I Persiana Jones non deludono le aspettative (beh perché le hanno mai deluse?!?) e propongono un live-set travolgente, i crucchi e le crucche ballano e pogano per tutto il concerto, arrivati alla conclusione rimane solo un pizzico di rammarico per chi (come me) aspettava pezzi storici come Puerto Hurraco o Tremarella ma un bel sorso di birra la fa passare subito e mi rimette in pista per la successiva band. I Linea 77 devo essere sincero ma musicalmente non mi hanno mai fatto impazzire anche se devo riconoscere che sono un’ottima live band e anche in questa occasione davanti ad un pubblico prettamente punk dimostrano le loro qualità, grande show anche per loro. Dopo lo ska-core ritorna protagonista con i Betagarri, ottima band basca, che propone un live-show devastante. Sul palco danno veramente il massimo e il pubblico apprezza con canti, cori e balli per tutto lo show. A concludere il primo giorno ci hanno pensato i Punkreas con il loro ormai consolidato show sebbene funestato da problemi tecnici. Pezzi storici si sono alternati ai classici ballati e pogati tutti quanti con la stessa intensità dal pubblico. Al termine del concerto sebbene tutti stanchi la festa è proseguita nei bar vicino al locale.
Il secondo giorno che ha visto nuovamente l’SO36 sold-out (e questa volta con Mando Diao Turbonegro in città!!!!) è stato aperto dai Gerson, nuova band su Tube records che sta facendo molto ben parlare di sé. Grande show anche per loro e sebbene “nuovi” nella scena si comportano da consumata e rodata live band. Dopo di loro è andato in onda lo street/combat/punk degli Atarassia Grop accompagnati per l’occasione da Olly degli Shandon con un ottimo concerto in cui politica e rabbia metropolitana la hanno fatta da padrone. Stesso discorso vale per i Talco. I ragazzi di Marghera propongono uno show travolgente e potente in cui Ska, lotta, e punk si mescolano in una miscela esplosiva. Dopo il concerto bisogna tirare su le mascelle della gente perchè i ragazzi hanno veramente lasciato a bocca aperta tutto l’SO36. Dopo di loro un pezzo di storia del Punk Rock italiano nonché vincitori del premio Punk Band 2004 sale sul palco, i Derozer. I ragazzi sono ben rodati e sparano a mille i loro proiettili punk che costringono la platea ad un gran pogo. Ottima prova anche per loro. La Germania però vuole dire la sua e dopo i Derozer è l’ora dei She-Male Trouble. I teutonici con “teutonica” alla voce propongono un grezzo punk rock di grande impatto sul pubblico. La cantante sebbene ormai negli “-anta” ha una grinta di una ventenne (l’età della figlia!!!) e non poche persone hanno pensato a farci un pensierino su (ovviamente per entrambe. Gli She-Male Trouble dopo mezzora di live-set lasciano il palco ai catalani Obrint Pass. I ragazzi catalani con fiati, percussioni e piffero magico offrono un live-set strepitoso ove i catalani presenti rispondono in maniera folle addirittura accendendo stelle filanti. Il clima è rovente ormai e gli Obrint Pass lo hanno reso ancora più incandescente con il loro Ska/Core-Folk. L’onore, ma soprattutto onere visti i due grandissimi giorni di festival, di concludere questa splendida serata all’SO36 è toccato alla Banda Bassotti. I ragazzi questa sera sono stranamente nervosi, sentono il peso della responsabilità. Dopo pochi pezzi però gli animali da palcoscenico che sono in loro escono fuori e con grande maestria riescono a domare il pubblico “obbligandolo” a pogare, ballare e alzare il cielo il pugno chiuso. Con “Bella Ciao” (già proposta in precedenza da Talco e Obrint Pass) la Banda Bassotti si congeda dal pubblico dopo un’ora e mezza di grande musica ove tutti i musicisti che si sono esibiti e gli organizzatori salgono sul palco. Il pubblico ancora non pago intona a cappella “Figli della stessa rabbia” e nel locale si respira un’atmosfera magica.
Dopo il concerto tutti al Kato club dove si esibiscono i Diamond Dogs (ove militano due ex Social Distortion!!!) per concludere brindando e festeggiando tutti assieme a quello che probabilmente è stato (ma che speriamo tutti sarà) il più grande Festival del Punk Italiano.
Tirando le conclusioni di questa esperienza non posso esimermi dal dare alcune valutazioni. Iniziamo con i peggiori…beh i peggiori sono tutti quelli che non credono nella musica italiana, tutti quelli che credono che se è a stelle e strisce è meglio, che se non fai calare giù le lacrime alla gente non sei cool. I migliori del festival invece non possono che essere gli organizzatori e tutti gli splendidi ragazzi del ristorante i “Due Forni” che hanno lasciato un ricordo indelebile in me e in tutte le band che hanno suonato. Prima di arrivare pensavo di trovare la solita aria pesante che si respira in Italia, fatta di piccole invidie e ripicche ed invece mi sono dovuto ricredere. Per tutti e due i giorni si è respirata un’aria di sincera amicizia, non so quanti abbracci avrò dato e visto in questi due giorni, abbracci sinceri pieni di gratitudine, rispetto e stima. Il Punk Italia non è stato un Festival ma una FESTA, si ragazzi una festa nel vero senso della parola. Si è pensato soprattutto a divertirsi e a mandare un messaggio forte a tutti i promoter e organizzatori italiani. Non capisco perché ai Festival Punk italiani siamo costretti a vederci band molte volte mediocri americane farla da padroni e sbeffeggiare la nostra musica relegata ad un misero secondo stage. Se queste band possono venire in Italia è grazie a band come Persiana Jones, Talco, Derozer, Banda Bassotti, Punkreas, Atarassia Grop e De Crew che si sbattono tutto l’anno su e giù per lo stivale per mantenere vivo il sacro spirito e fuoco del punk. Nella due giorni ho avuto modo anche di incontrare promoter,manager e musicisti di etichette blasonate che sono rimasti a dir poco sbalorditi dal livello della nostra musica. Ho parlato con il chitarrista dei Satanic Surfers (che mi ha riconosciuto dopo 5 anni), presente ai concerti, rimasto folgorato e mi ha detto che non si aspettava una simile cosa, il secondo giorno addirittura ha rinunciato ai Turbonegro per essere presente al Punk Italia. La stessa manager della Fat Wreck Europe mi ha scritto per far i complimenti alla nostra musica dicendomi che dobbiamo esserne orgogliosi. Ragazzi continuate a supportare le nostre band, amate il Punk con il cuore e siate orgogliosi di quello che la nostra penisola ha prodotto in tutti questi anni. Ama la musica, odia il Fascismo…e soprattutto supportate l’autoproduzione, l’indipendenza e la sincerità delle nostre band! Oi!
Il Punk Italia è stato forse il festival di musica Punk italiana più bello mai organizzato da anni a questa parte. Un semplice report non ci bastava e abbiamo voluto chiedere direttamente alle band quale ricordo hanno di questo evento e cosa ha lasciato nei loro cuori. Sentite direttamente dalle loro voci cosa vi siete persi.
Beppe @ Persiana Jones: Premetto subito che siamo stati a Berlino per Punk Italia nel 2003, e solo allora abbiamo incontrato per la prima volta Mauro. Abbiamo parlato poco quel giorno, anche perchè arrivati a mezzogiorno con un bus partito da Verona, organizzato da Alberto il fratello, la prima cosa che abbiamo visto di Berlino è stato i “Due forni” dove abbiamo saggiato l’ospitalità di Mauro, la seconda è stata l’So36 dove abbiamo suonato, la terza l’East Side, l’albergo, e la quarta il bus che ci ha riportato in Italia. Mauro lo abbiamo conosciuto meglio in seguito, quando è arrivato con Alberto a qualche concerto in Italia, e soprattutto a Marzo di quest’anno, quando sapendo che eravamo in giro per l’Europa, ha organizzato una nostra data al Kato. Tre giorni che ci hanno segnato, perchè Berlino ha un fascino incredibile, è lì adesso il centro dell’Europa, e perchè Mauro è un grande, e ha un gruppo di persone, ragazzi e ragazze che ruotano attorno ai “Due forni”, che sono incredibili, che ti danno forza e che quando li riincontri ti sembra di conoscerli da una vita. Berlino, tornarci dopo sei mesi e sembra di non essere mai andato via, tornarci per una occasione del genere e diventa tutto indimenticabile. Tutti quei gruppi che in Italia non riusciresti mai a vedere tutti insieme, tutti quei ragazzi che abitano a Berlino e ti ringraziano per essere presente lì, tutti quelli che sono partiti dall’Italia per viversi due giorni differenti, amici, conoscenti, promoter, giornalisti, tutti lì per un qualcosa che in Italia non riusciamo più ad avere. Lo spirito positivo di Mauro contagia tutti quanti, e i problemi che regolarmente ci possono essere durante un concerto, passano e vengono affrontati nel modo giusto; l’unica cosa importante diventa lo stare insieme e scherzare e divertirsi come è giusto che sia. Dieci righe per un’esperienza simile? impossibile…
Cic @ De Crew: qualsiasi descrizione del punkitalia è limitativa: un concerto?si, ok, forse per chi vi ha assistito, ma x chi ci ha suonato è stato molto di più…una sorta di gita delle scuole medie tra trentenni, dove anche il più sconosciuto si salutava con un abbraccio, tra garelli, smarmittate, muoviti a rollare e bestemmie gioiose… come solo gli italiani all estero sanno fare. Un totale di alcool e organizzazione stupefacente, stupefacenti e musica, dopoconcerti e mille chiacchere tra chiunque. E dio solo sa, o chi per esso, quanto il nostro stomaco ha gioito nel mangiare in “quel posto” dove nemmeno in Italia si mangia così bene! in un certo senso si può dire che siamo stati serviti e riveriti, anche viziati una dimostrazione di rispetto per tutti i gruppi da parte dell organizzazione e, mi auguro, un grosso rispetto e riconoscimento da parte dei gruppi per tutti gli organizzatori grazie infinite per questa possibilità, bella mauro (perchè la terra dei cachi è la terra dei cachi)
Banda Bassotti: Dire quello che è il Punk Italia è impossibile a parole, bisogna viverlo. Per noi della Banda Bassotti è qualcosa di speciale perché quando arriviamo a Berlino troviamo la nostra seconda famiglia che ci accoglie a braccia aperte. Non è un semplice concerto è una vera e propria festa. I ragazzi dei “Due Forni” non sono dei fans sono la Banda Bassotti! L’aria che si respira in quell’occasione è veramente qualcosa di magico e se a volte magari ti chiedi chi te lo fa fare in quell’occasione riscopri il perché suonare e lottare e cosi importante ed è l’unica cosa che ci manda avanti. Condividere il palco con tutti amici per due giornate di musica poi è un’esperienza stupenda. L’adrenalina che abbiamo quando suoniamo su quel palco non la proviamo nemmeno quando giochiamo in casa a Roma davanti al nostro pubblico. Non vogliamo credere che sarà l’ultima edizione, non dobbiamo permettere che una cosa così bella e importante possa finire! Un abbraccio a tutte le band e a tutti i ragazzi, alla prossima!
Filippo @ Atarassia Grop: Il punkitalia non è un concerto, è il paese dei balocchi, dove compagni buongustai offrono ottima cucina in cambio di musica. Ditemi dove altro succede. Mauro – l’ideatore del festival – aveva il viso del gigante buono ed io quello del bambino che é appena entrato nel suo giardino; mi guardavo intorno ed era pieno di altri bambini come me: c’erano i Derozer di Vicenza, la Banda di Roma, i Persiana di Torino, e poi baschi, catalani, milanesi e veneziani. Ho suonato con ognuno di loro ed ognuno di loro ha suonato con me, perchè lì, nel paese dei balocchi, nessuno ha suonato per sè o per la propria band. Noi eravamo il punkitalia, tutti insieme. Adesso che dal giardino incantato siamo tornati alla nostra piccola Como piovosa, sento la mancanza del gigante e di ogni altro bambino. Grazie Mauro, adesso vado in camera mia, dove ho appeso il manifesto, a cancellare quel “per l’ultima volta”. A presto due forni!
Unai @ Betagarri: Abbiamo patecipato a solo una edizione del Punk Italia, l’ultima, ma pensiamo che è sufficiente per capire quale è stato lo spirito di questo festival e da quello che abbiamo visto al concerto possiamo riassumerlo in poche parole: splendide persone che amano la musica col cuore. Quando questo avviene è stupendo e il risultato lo custodiamo gelosamente nel nostro cuore. Ognuno ha dato il 200% per farci stare bene e noi abbiamo dato il massimo per ringraziarli. Un abbraccio a tutti i ragazzi che hanno suonato e a tutti i ragazzi che abbiamo incontrato. Non vi dimenticheremo!
Tommaso @ Talco: Il Punkitalia per noi è stato un evento molto sentito, per due grossi motivi: uno, per riconoscenza e affetto nei confronti di Mauro, una persona che ha fatto veramente tanto per noi e che ci ha regalato ancora una volta una giornata di puro divertimento; e l’altro per non deludere le aspettative delle persone che avevano creduto in noi fino ad ora, permettendoci di suonare in questa due-giorni a Berlino assieme a gruppi per cui nutriamo stima infinita come Banda Bassotti, Punkreas, ecc. L’organizzazione è stata molto professionale, i pasti dei Due forni, sempre abbondanti, e noi speriamo di avere ricambiato la stima e la riconoscenza degli organizzatore nella nostra ora offertaci per suonare. Grazie di cuore
Cippa @ Punkreas: Orio al Serio ore 10: Punkreas, Derozer, De Crew, Linea 77, Atarassia Group + Olly, tour manager, banchettisti, fonici, e amici vari tutti sullo stesso aereo!!!! Era dai tempi delle gite alle medie che non ci divertivamo così. Arrivati a Berlino capiamo subito che saranno due giorni molto intensi; Mauro come al solito non ci fa mancare niente e ci sentiamo subito a casa. Noi suoniamo la prima serata headliner, il pubblico è molto caldo, qualcuno conosce i nostri pezzi ma anche chi non ci conosce sembra divertirsi…ad un certo punto stage diving di Mauro portato in trionfo come la statua di S.Gennaro per tutto il locale, non credevamo ai nostri occhi. Dopo un’altra giornata di gran concerti after show con i Diamond Dogs, non ci poteva essere finale migliore!!! La mattina dopo, non so come, tutti riusciamo ad arrivare in aereoporto, stranamente in aereo non volava una mosca.E’ stata un’ esperienza fantastica da ripetere al più presto. Grazie ancora a Mauro e a tutti i suoi collaboratori.