Partiamo dalla fine, come i film d’autore. Questa potrebbe essere stata la penultima edizione del Punk Rock Holiday (e anche del Metal Days, dell’Overjam Reggae e di qualsiasi altro festival facciano in questa zona), l’anno prossimo, dopo l’estate dovrebbero cominciare a costruire la solita autostrada. Sapete qual è la cosa peggiore? Che parlando coi cittadini di Tolmin, questa strada serve tantissimo, non è il solito spreco di cemento/regalo alle mafie contro cui ci si può scagliare a cuore aperto, urlando slogan. Questa strada serve. Ovviamente servono anche i festival, sia dal punto di vista economico che culturale. Quindi siamo davanti a un casino…che fare? Probabilmente ripenseranno la location di questi festival, probabilmente li sposteranno, sicuramente dal 2021 qualcosa cambierà…quindi vi consiglio caldamente, se siete su questo sito e ascoltate musica punk, di mollare qualsiasi cosa e mettervi nell’ordine di idee che l’estate 2020 sarà SOLO ED ESCLUSIVAMENTE Punk Rock Holiday…l’ultima edizione come lo conosciamo.
Day 0
Cominciamo il report dei giorni con una nota negativa: il giorno 0, nei 2 anni precedenti ha sempre avuto una line-up fantastica…headliner sono stati Offspring e Vandals. Che è successo quest’anno? Headliner Pulley? Ok che non venivano in Europa da 7 anni, ma a livello di nome qualcosa di più appettibile veramente non si è riuscito a trovare? Questo è un evento solo per chi seguiva la scena Epitaph fine anni ’90…l’anno scorso c’erano i Dog Eat Dog, per dire. A parte questo gli headliner han fatto un concerto abbastanza assurdo: Scott Radinsky era decisamente e platealmente sbronzo, e ci sono state lamentele continue per i suoni. Niente a che vedere coi Not on tour, che pur non essendo tra i miei preferiti hanno decisamente spaccato il culo dal punto di vista della performance, e dell’intrattenimento. Detto questo, la prima sera del PRH c’è talmente tanto entusiasmo, e presa bene che potrebbe anche suonare Topo Gigio che ci sarebbe del macello.
Se siete fan dei Pulley, vi interesserà sapere cos’han suonato: SCALETTA PULLEY
Fortunatamente corre in nostro soccorso l’American Socks che ospita al suo palchetto dei concerti acustici gli Useless ID che fanno una mezzoretta di pezzi assolutamente fantastica. Si crea il solito macello che tappa l’accesso all’area del main stage, a ulteriore conferma di quanto sia amata la band israeliana. La versione acustica di “Night Shift” è assolutamente da brividi, grandiose anche “Deny it” e “Borrowed time”. E così il primo giorno non è del tutto da buttare.