Prima cosa velocissimamente… ma che organizzazione ha l’EX CASERMA OCCUPATA di Livorno, è un qualcosa di magistrale, venire a sapere che tempo fà quel posto era ricoperto da sterpaglie alte 10 metri ed invece oggi trovarlo con sale da concerti, sale cinema, sale da thè, skate park, studi di registrazioni…bhè non rimane altro che fare i complimenti a tutto l’organigramma e a chi riesce a supportare tutto ciò. Viceversa mi chiedo: “ma come non facevano a sapere tutti i punkers della zona, che ci sarebbe stato questo concerto?”. Bella domanda, che a dirla tutta in quasi 10 anni di presa coscienza di vivere in Toscana, ancora non riesco a spiegarmi. Certo, sicuramente ognuno ha e dà la sua spiegazione ragionevole, c’è chi se la prende con l’ aleatorietà, chi mi ci infila il buon gusto della gente di ascoltare musica arrovellandosi tra il punk rock, hardcore, post-punk, new wave, pop-punk….e chi invece fa spallucce e si gira di culo al suon di “ma che cazzo ne so io, chiedi a lui”. Fatto sta che io un’idea me la sono fatta e non sto nemmeno qui a spiegarvela, rimane solo il peccato di aver assistito ad un concerto che in un altra città e con questa location (ce ne sono davvero poche in circolazione di questo livello autogestito), avrebbe tranquillamente tagliato la soglia del sold out, ma questa è un’altra storia e speriamo in futuro si riproponga per cercare di raccontarla meglio.
Comunque eccomi qui a scrivere della seconda data del Punk Rock Generations Split Vol 2, serie di concerti di supporto al fortunato omonimo Split 7″ che ha visto come protagoniste band come LATTE+, Rappresaglia, i mitici Senzabenza e milanesi The Crooks. La mia attesa per questo concerto nei giorni precedenti era molto alta e non vedevo l’ora di ascoltare alcuni pezzi dei Benza, che han suonato con una nuova formazione del tutto sperimentale, ovviamente con Nando alla voce e componenti dei LATTE+ e dei The Crooks a completarla, il risultato? Strabiliante.
Il tutto inizia verso le 23, all’interno dell’ EX Caserma ci saranno 60/70 persone, partono i LATTE+, band empolese che ci presenta un punk rock tipico della scuola ramonesiana. Sono in 3 ed il palco è decisamente il loro habitat naturale, basta vedere come han saputo scaldare i pochi presenti con un punkettino veloce e melodico. Sicuramente molto bravi e seguendoli da un po di tempo riconosco “I Wanna Be Like Steve McQueen”, “Johnny Ramone”, tutte canzoni tratte dal loro ultimo LP No More Than Three Chords, oltre a “I Don’t Wanna Be Whit You Tonite” song appunto dello Split 7″ per il quale sono stati chiamati in causa. Una mezz’oretta in tutto il loro show, nemmeno il tempo di una pisciatina, che basta che al trio si aggiunga Nando dei Senzabenza e Fabrizio vocalist e chitarrista dei The Crooks, et voilà la nuova formazione sperimentale Nando & Friends Play Senzabenza.
Qui la mia curiosità è cresciuta a dismisura ed ero molto curioso di sentirli dal vivo dato che la loro canzone “Born To Be On My Own” è quella che preferisco di Punk Rock Generations. Una canzone troppo bella e non sentirla dal vivo mi ha fatto incazzare davvero. Ho cercato di chiamarla urlando, ma sicuramente non sarebbe stato la stessa cosa se non fatta dai Senzabenza al completo, comunque buona anche questa prova del quintetto sperimentale, che hanno fatto comunque ritornare in mente i bei tempi passati con pezzi come “Gigius”, “See The Light” e la bellissima “Great Big World” dove inevitabilmente il poco, ma focoso pubblico davanti al palco, ha cominciato a dare cenni di presenza. Un set corto, circa 20 minuti ma che ha reso bene il valore dell’ importanza di avere band italiane come i Senzabenza.
Cambio palco ed arriva il momento dei The Crooks. Devo ammettere che come prima volta dal vivo mi hanno impressionato ed incuriosito così come del resto i presenti, perchè stranamente il locale ha iniziato a prendere una certa consistenza in quanto a presenze, posso confermare che il periodo di tempo designato per i The Crooks è stato il più prolifico della serata. Hanno fatto uno show dove la musica e lo spettacolo andavano di pari passo, sempre in movimento sul palco, cosa molto gradita alle persone sottostante e che per l’occasione non si sono lasciati sfuggire un piccolo accenno di pogata.
Ma veniamo al clou della serata. I Rappresaglia. C’è da aggiungere altro che già non si sappia? Una delle migliori punk band italiane, da tanti anni sulla scena, che ci lascia la solita frecciata di punk anni 80 e che inevitabilmente va a bersaglio con il pubblico in delirio a maggior ragione se, come stasera, eseguono brani come Rappresaglia, Silicon Gods Del nuovo Split 7″, “Il Branco”, la dolce “You&Me”, portando scompiglio con pezzi degni del nome che portano come Degeneration, Attack o Undertown. L’Ex Caserma rimbomba di vuoto ma sembra cadere come i bombardamenti che ha assaggiato anni or sono. Davvero splendidi e pensare che hanno più di 40 anni tutti…piccolo accenno di chiusura, ma giusto il tempo di bere un sorso d’ acqua, perchè vengono richiamati all’ ultimo sforzo prima del cessate le armi, deliziandoci con gli ultimi due brani, segnale univoco di chiusura del concerto.
Quando scendono dal palco non è nemmeno troppo tardi in tutta sincerità, ma è ora di rincasare e si passa mano anche per l’ ultima bevuta, alla fine si torna a casa tutti contenti e neanche troppo torti.