PIG TAILS

La scena punk rock italiana ed internazionale si arricchisce di una nuova band: i Pig Tails. Questa uscita segna anche l’ingresso della Indie Box nella scena con un disco che non ha assolutamente nulla da invidiare alle produzioni d’oltreoceano. Un Punk Rock’n Roll piuttosto inusuale per questa giovane band che uscendo dalle mode contemporanee cercano di portare una ventata di freschezza in una scena dominata da frangette e ciuffi ribelli. Vediamo cosa hanno da dirci i Pig Tails.

Ragazzi sono felice di conoscervi personalmente. Andiamo per gradi, cominciamo con le presentazioni visto che non avete nemmeno scritto i vostri nomi sul booklet.

 

Innanzitutto piacere di conoscerti e un grazie per lo spazio e per le ottime parole che ci hai riservato nella presentazione.

I Pig-Tails sono Carbo alla batteria, Diego cantante e chitarrista e Squassy al basso e ai cori.

 

Cosa si cela dietro il nome Pig Tails e perché lo avete scelto per la vostra band?!

Diciamo che un motivo vero e proprio non c’è. Il nome è nato un po’ per caso dalle menti di tre ragazzini, all’epoca appena 17enni, che si trovavano per le prime prove in un freddo pomeriggio di novembre, guarda caso. 

 

 

Il vostro disco mi ha piacevolmente colpito perché fortunatamente non propinate la classica melassa emo/pop/punk tanto in voga in questo periodo. Se doveste dare una definizione al vostro genere come vi definireste?!

Non ci crederai, ma Carbo ha coniato giusto qualche giorno fa una definizione di genere che ci piace molto… "Pig’n’Roll-Punk". A parte la vena comica di questa definizione da parte nostra è importante sottolineare l’importanza di avere una interpretazione personale del rock. L’obiettivo di ogni gruppo, a nostro parere, dovrebbe essere prima di tutto quello di crearsi un’identità. Con questo non vogliamo dire che sia assolutamente necessario inventare un genere, ma quantomeno prendere tutto ciò che di buono il Rock ha prodotto negli anni rivisitandolo secondo i propri gusti e la propria personalità, il tutto al fine di creare un sound personale. Nel nostro piccolo credo che questa volontà si possa sentire.

 

 

Gli ingredienti alla base dei Pig Tails, correggimi se sbaglio, sono: un pizzico di Misfits e Damned, 200 ml di Cuba Libre, ¼ di Green Day, una pinta di Tennents, un cucchiaino di Nofx e Ramones il tutto cotto a vapore di marijuana. Ho dimenticato qualche ingrediente?!

Direi che sei stato molto bravo! Se dobbiamo essere sinceri però c’è dell’altro… Le sostanze alteranti le hai azzeccate proprio tutte, ma dal punto di vista delle influenze ci sentiamo in dovere di citare Clash e Sex Pistols. Per il resto attribuirei un 20% della nostra musica ad altri ascolti assolutamente fondamentali nella vita di un individuo: Elvis, Chuck Berry, J.L. Lewis ecc.. per poi passare a Doors, Velvet Underground, Hendrix, Led Zeppelin, Deep Purple, Rolling Stones, Beatles, Who ecc.. senza dimenticare i contemporanei di altissimo livello come Melvins, Nirvana, Queens of the Stone Age, Foo Fighters, Hives, Ac/Dc, Zeke, Motorhead ecc.. Più o meno questi sono i gruppi che durante le nostre giornate ci tengono compagnia, e soprattutto ci insegnato il significato e lo spirito del Rock!  

 

Dalla copertina del vostro album i richiami all’immaginario Psycho/Horror sono evidenti. Musicalmente anche vi è una certa affinità. Da un punto di vista dei testi invece avete un atteggiamento critico e sarcastico che proponete con un piglio da motherfucker. Trovi che la mia analisi sia giusta?!

Giustissima! Possiamo dire che dal basso dei nostri 21 anni sia fondamentale una sana vena sarcastica per esorcizzare le paure nei confronti di un mondo sempre più basato su logiche Psycho-Terroristiche. Non ci vergognamo a dire che fondamentalmente un pò di paura ce l’abbiamo, ma la reazione che riteniamo più consona sta nel reagire a tutto questo con l’urlo della ribellione. Ci piace autodefinirci "Outsiders" ,che a differenza di tanti credono profondamente in se stessi e nella propria musica.

 

Nei vostri testi non siete mai diretti ma preferite la strada dell’ironia per parlare di cose importanti come la massificazione, l’omologazione e la perdita d’identità della società contemporanea sempre in balia di mode effimere. A cosa vi ispirate quando componete e quali autori contemporanei hanno influenzato il vostro pensiero?!

Non abbiamo autori di riferimento in particolare. La nostra più grande ispirazione si chiama "esperienza". Suonare in giro ci mette a contatto con la realtà vera della vita, e da essa traiamo insegnamenti e pensieri che puntualmente riversiamo nella nostra musica. l’ironia è sempre stata la chiave di lettura con cui ci poniamo al pubblico, per non dimenticare mai che alla base di ciò che facciamo c’è prima di tutto il divertimento e la passione.

 

Metti le percentuali a quanto contano queste cose nel processo creativo delle vostre canzoni: la marjuana, la passione per il Punk Rock, l’alcool, la demenza cerebrale, l’aver scopato la sera prima con un bel troione e last but not least la voglia di far capire alla gente che se prendessimo le teste ciufate degli emo-gay e le usassimo a mò di mocho Vileda nessuno verserebbe una lacrima.


Beh, sicuramente la passione per il Punk-Rock ha la percentuale maggiore. L’alcool e la droga (speriamo non lo leggano i nostri genitori) sono al secondo posto, il sesso ha il 7,33% e per quanto riguarda il discorso del mocho pensiamo che se si proponesse  la tua idea alla Vileda si riuscirebbe a fare uno dei brevetti più redditizzi della storia… Pensaci bene, prima che lo faccia qualche major nel momento in cui capirà che la musica fatta senza l’anima  non le serve più a niente, se non a pulire i pavimenti..

 

Come mai non avete chiamato in studio con voi anche un paio di leoni per farli ruggire di tanto in tanto come fanno la maggior parte delle emo-band italiane e straniere che vanno tanto di moda ora?! Non pensi che questa cosa vi possa penalizzare in qualche modo?!


Noi nell’ultima traccia del disco, "Rotten Kids", abbiamo fatto ruggire uno scooter… Gio, chitarrista de l’invasione degli omini verdi, nonchè proprietario e tecnico dello studio in cui abbiamo registrato (Living Ruhm), aveva una traccia di una sgasata registrata da un Booster. L’ha alzata a volume infernale, ottenendo un ruggito degno della migliore Harley… Una perla! Ah, abbiamo fatto ruggire anche il nostro Boss Mauri. Nella terza traccia, "The Dude Rabbit", si può sentire un urlo circa a metà canzone. Dovremmo proporre una sfida tra Mauri e gli "Emo-Leoni"… 

 

Nella foto della band all’interno dell’artwork uno di voi indossa la maglietta dei Damned. Prima cosa: dove l’hai comprata che la voglio anche io che al concerto non la vendevano. Seconda cosa: non faceva più cool usare una maglietta dei Nofx o dei Rancid come fan tutti?! Non per offendere, ma molto probabilmente chi comprerà questo disco non sa nemmeno dove stanno di casa i mitici Damned.

La maglietta è stata comprata in Spagna… Non sapremmo dirti come fare a trovarla…

Ah, fate caso anche alla maglietta di Carbo, il nostro batterista al centro della foto. E’ la maglia di un gruppo di Mantova che sta facendo davvero strada. Sono i "Super Elastic Bubble Plastic". Un gruppo verso il quale nutriamo una profonda stima e un gran rispetto. Spaccano il c***!

 

Oltre alle già citate band quali sono i gruppi che vi hanno influenzato nella vostra crescita musicale?!

In generale tutta la scena melodic/HC d’oltreoceano. BadReligion, Nofx, Pennywise, Vandals, Lagwagon, Strung Out e comunque tutto il roster Fat Wreck ed Epitaph. Gruppi con una coerenza e una forza da far invidia a qualsiasi band sotto major. Grandi!!

 

Come vi trovate all’interno del roaster Indie Box?! Vostri compagni ricordiamo sono i DDR, le Cattive Abitudini e la band del capo, l’Invasione degli Omini Verdi.

Per spiegarlo basta dire che IndieBox è più che un’etichetta discografica. E’ una famiglia nel vero senso della parola. Pensa che durante la registrazione del disco abbiamo dormito e vissuto  in casa di Mauri e Debora (entrambi a capo di Indie Box) per 2 mesi! Non so se chiunque sarebbe disposto a tenere in casa 24 su 24 per due mesi tre ragazzi di 21anni. Poi la mentalità è quella giusta, ed ha come comune denominatore il grande amore per la musica. Ci riteniamo dei privilegiati a poter essere parte integrante di questo progetto e daremo il massimo per onorare i sacrifici dei ragazzi che come noi vivono per il sogno in cui credono.

 

Quali sono i vostri progetti per l’immediato futuro?!

Suonare, suonare, suonare, suonare… Ehm… Suonare!

 

Bene ragazzi per concludere vi lascio questo spazio per lasciare la vostra ultima perla di saggezza ai lettori di Punkadeka.it.


Rock’n’Roll e corna alzate!!!

Grazie a tutti per l’attenzione e grazie a Punkadeka per l’ottima intervista.

A presto

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