Il Persistence Tour quest’anno è passato anche in Repubblica Ceca, a Ostrava, e non mi sono certo fatto sfuggire l’occasione di partecipare a una serata hardcorepunk di questo livello.
Alle 18.15 attaccano i Broken Teeth che, dopo un’esibizione di mezz’ora, lasciano spazio agli All For Nothing. La band olandese, caratterizzata da una voce femminile al microfono, invita il pubblico a condividere il palco con loro, a ballare e fare stagediving. Molto energici, danno una botta di vita agli ancora pochi presenti sotto il palco. Dopo di loro è il turno dei Turnstile, band HC originaria di Baltimora, e dei Ryker’s: proprio con loro si inizia ad avvertire un’atmosfera speciale dove la partecipazione è l’elemento chiave. A un certo punto il cantante scavalca le transenne e si fionda tra il pubblico per tendere il microfono a chiunque sia nelle vicinanze: vengono salutati con clamorosi applausi e cori.
Alle 21 attaccano i Walls Of Jericho, band che personalmente non seguo più di tanto. Il loro show appare un po’ monotono ma la gente sembra divertirsi comunque: il chitarrista si lancia nell’impresa di suonare facendo crowdsurfing e la cantante si dice soddisfatta dell’ambiente creatosi alla Bonver Arena. Dopo 40 minuti salutano e introducono gli Ignite.
La band di Zoli sembra un po’ fuori luogo a causa delle forti sonorità punkrock piuttosto che hardcore, ma non si lascia scoraggiare: dedica la canzone Family ai pellicani della California (che sono continuamente massacrati) e a tutti quelli che hanno a cuore la tutela ambientale, parla delle lotte sociali polacche e ungheresi, presenta una nuova canzone del nuovo album (di prossima pubblicazione) dedicata ai bambini siriani. La loro esibizione si conclude alla grande con Live For Better Days e infine Bleeding.
Alle 23 è il momento degli headliner della serata: i Sick Of It All! La setlist è un mix di canzoni vecchie (Injustice System, Scratch The Surface, Step Down) e nuove tratte dall’ultimo album (DNC, Road Less Traveled, Outgunned, Get Bronx). Lou se la prende più di una volta con gli spettatori seduti a lato dell’arena e li invita a non curarsi di giacche e borse e a unirsi alla festa. Gli stagedivers compiono vere proprie acrobazie per colmare i 2 metri che separano lo stage dalle transenne: ovviamente non mancano incidenti causati da chi ha deciso di esagerare sfidando tutte le leggi della fisica. Per il finale i SOIA vengono raggiunti da Candace, cantante dei Walls Of Jericho, e insieme, con Us vs Them, chiudono una serata lunghissima e strepitosa!
Scritto da: Motta Maurizio
Foto di: Pajulka Wild Photo