Ecco il tanto atteso e sorprendete terzo lavoro della band romana.
Beh, sia chiaro, io sono un estimatore dei Payback.
Una band che sa il fatto suo, che fa le cose in maniera professionale e longevo.
Difatti qui stiamo parlando di un terzo album, diverso e sempre coinvolgente come nel loro dna.
Ricordo di aver preso il loro “Keep your friends” alla cieca, lo stile mi aveva incuriosito, ma non conquistato.
Da li però ho iniziato a seguirli live, dove hanno una carica eccezionale, adoro la caratteristica delle 2 voci (e che voci) e questa è rara in Italia.
Poi quando uscì “Don’t break the bloodpart” fu amore incondizionato.
Da anni sempre in giro, stanno collezionando live su live e ora come ora credo siano i migliori in Italia, insieme ai Raw Power probabilmente.
Pezzi sinceri, a volte critici, crudi e diretti, tutti in lingua inglese.
Hardcore in stile new yorkese potente e senza compromessi, in quest’ultimo lavoro uscito per la Valium Records ci sono ben 10 pezzi per una durata di 22 minuti, proprio come piace a me, pezzi veloci, intorno ai 2 minuti. In questo lavoro la maturazione è evidente, lo stile si accresce senza mutare e a dirla tutta non riesco a trovare pecche a questo album.
Supportare!
Voto: 4 case su 5