Nel 1944 Alberto Moravia pubblicò un racconto chiamato “L’epidemia”, da questo i PAY hanno tratto la loro ultima fatica discografica appena pubblicata: “VIRUS”.
Sul retro della copertina fa bella mostra di sé la frase: “e se al risveglio il vostro cranio puzzasse di carne putrefatta???”, ed è proprio questo il punto di partenza del racconto e dell’album della band…album che si presenta con una confezione dvd, e al cui interno trovano posto sia il cd sopra menzionato sia -udite udite- il dvd con il “music horror metraggio” (per dirla coi PAY) dell’opera stessa.
Questo è un film delirante di mezzora che accompagna alle canzoni del disco delle immagini girate apposta in una chiesa sconsacrata a Thiene, relative ai testi e alle musiche…insomma una vera e propria opera multimediale, perfetta per questi anni in cui la musica da sola non basta più ma necessita sempre di più di un aspetto visuale sempre maggiore.
Un concept album se vogliamo, ma non solo…un concept album che arriva dalla band che nel 2005 fece uscire quello che a mio parere è uno dei Capolavori Assoluti della discografia di questo secolo: “Federico Tre e il destino infausto”, altro concept album, ma senza supporto video.
Musicalmente questo “Virus” si muove su coordinate abbastanza classiche: niente ballate strane, o incursioni in generi collaterali, ma solo mezzora di sano punkrock nella declinazione intelligente e super creativa della band del varesotto… dal punto di vista melodico forse “Iniettate, diffondete” è un gradino sopra le altre, e ottima è anche la conclusiva cover di “Up patriots to arms” (si, lo so l’han fatta anche i Subsonica, ma qui ha un significato particolare e si collega al resto dell’album).
Ottimo ritorno quindi per la coppia Mr. Grankio/Mr. Pinguino, che in un momento in cui sembra tutto piatto, morto e perduto in ambito punkrock, ci ricordano ancora una volta che la creatività e l’originalità ci salvano sempre e comunque.