Vengono da Macerata gli OUT OF MIND e la loro musica mi era stata presentata come “Punk Rock con qualche sfumatura Ska, un misto tra Green Day e Rancid”. Diciamo un biglietto da visita tutt’altro che minimalista.
Poi arriva il momento di inserire sul lettore “Novantanovepercento” e da li tutto svanisce, un po’ come le italiane in coppa…
Così dalle casse esce il più scolastico disco punk in italiano che abbia ricevuto negli ultimi anni.
12 brani dai titoli tutt’altro che equivoci (“La morte ubriaca”, “Niente incontri solo scontri”, “Solo contro tutti”) in cui è difficile trovare spunti particolarmente degni di nota.
Le chitarre corrono lisce lisce, senza neppur lasciar immaginare a qualche apertura illuminante, e anche quando il distorto viene sostituito dal più classico ska in levare il tema non sembra cambiare.
Le due voci a tratti anti-melodiche sono “degnamente” supportate da testi tardo-adolescenziali-contro-lo-stato da brividi, penso ad esempio a canzoni come “Le frasi della nonna” (Non volevi che parlavo con i ragazzi / quella gente non va bene ti avvelena) o “Accendino” (Lo chiedo al tabaccaio / lo compro rosso e blu / riscaldo la serata / ci accendo il parlamento)
Se la spagnola “Pequeno Punk” riesce a dare un po’ di brio all’album, solo il brano conclusivo “Spazio Blu”, quasi piacevole a tratti, lascia intravedere una piccola luce all’orizzonte.
In definitiva le coordinate sono più quelle di Gerson, Porno*Riviste e Punkreas piuttosto che Green Day e Rancid, ma con tanta tanta strada ancora da fare…
Nonostante questo li lasciamo come una pacca sulla spalla, in fondo come dicono loro “Non c’è niente di male nel vivere per cantare, credere in quello che si sogna, proprio come piace a me”…
Voto: 5/10