Voto: 6½/10
Dopoqualche anno di silenzio tornano sulla scena i milanesi OUT OF DATE e lo fannocon un full-lenght di 13 pezzi, prima uscita ufficiale dopo lo split a 4 conGarretti, Carry-all e Killjoy.
Hc-melodico,vecchio stile il loro, stop-and-go a ripetizione, batteria”tupa-tupa”, buona tecnica di base (vedi per esempio l’assolocentrale di “Monsters” o l’intro di “Wind”).
Diciamoche BeerBong (quelli degli ultimi due album) e Lagwagon hanno dato il lorocontributo alla crescita di questa band.
“Shame”e “Pay my bullet” (piacevole il suo bridge centrale) sono i brani piùcoinvolgenti a mio avviso. Diretti, ben strutturati, con una buona melodia.Proprio le melodie sono forse il punto su cui bisogna ancora lavorare. Allalunga risultano leggermente monotone,offuscando a volte anche l’ottimo lavoroche le due chitarre hanno saputo proporre in questo album, mettendosi in gioconon poco, con qualche spunto riconducibile all’hc melodico made in Canada (Belvedere/Highfive drive).
Certorispetto al lavoro precedente c’è stato un passo in avanti (penso ad esempioalla buona personalità mostrata da questo punto di vista nel brano”Wind” e nella parte finale di “Life is the only way todie”) ma ancora qualcosa manca per poter fare un passo in avanti anche alivello europeo.
Iltentativo in italiano non convince invece, perdendosi in un testo abbastanzapiatto su una melodia troppo scontata
Le duecover (“you sexy thing” degli Hot Chocolate e “Whenever,wherever” di Shakira) sono state lavorate con cura, ma ormai faticano adessere un valore aggiunto.
Un discoche piacerà sicuramente ai patiti del genere, che faticherà invece a farsispazio tra le nuove generazioni.
Si accodano a band già avviate come X-State Ride,Waiting for better days e Thanks 4 all the shoes.