Come promesso, eccoci con il secondo episodio del final show dei NOFX qui su Punkadeka! Nella parte I vi avevamo raccontato di sabato, ora è tempo di allargare il cerchio e sentire cos’ha da dirci chi ci è stato tutti e 3 i giorni. Con qualche mia foto scattata a rullino, ecco il racconto del mitologico TANO, che ringraziamo per essersi prestato. Let’s go!
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Ed eccoci qui a raccontare quello che non avremmo mai voluto: la fine!
La fine di un cerchio, la fine di un era! C’è chi li ama a prescindere e chi li odia, ma nessuno può discutere l’impatto che hanno avuto sulla musica punk. A te che li odi: fidati che la band che ami si è sicuramente ispirata anche a loro.
La location è il Berth 46, un’intera banchina portuale, un’area immensa dove sono ben distribuiti: banchetti del merch, area food, area WC (mai visti tanti TOI TOI in un posto solo) e l’area di degustazione birre artigianali!! Esatto!! Degustazione gratuita di birre artigianali dalle 12 alle 15, cosa che se non controllata può portare alla rovina.
DAY ONE – 4/10
Passiamo alla Line up del primo giorno che divide le band su due stage adiacenti: Knuckleheadz, Escape from the zoo, Luicidal, The Last Gang, DOA, DI, Bouncing Souls, 7 seconds, MXPX, Buzzcocks, Dropkick Murphys e NOFX. I live iniziano alle 12.15 e finiscono con i NOFX alle 21.45 circa.
Ma parliamo solo dei nostri amati/odiati NOFX! Fat Mike arriva in pompa magna, vestito di verde e truccato da clown in pieno stile Cookie the clown. Partono subito con uno dei loro sketch dove Melvin si chiede se fosse stato meglio smettere 10 anni fa…solito botta e risposta tra i due.
Suonano 39 pezzi, chiudendo con “Theme from a NOFX Album”, dove Melvin, che come al solito non smette mai di suonare la sua fisarmonica…… degno di nota è il brano “Nofx”, presente su un loro demo di 40 anni fa! Penso che non l’abbiano mai suonato dal vivo prima di questa sera, o almeno, non da quando hanno fatto il “botto”. Si vede che sono in giro con il tour finale da Maggio 2023, e che, oltre a suonare senza quasi mai sosta, hanno fatto le prove. Suonano bene e…Fat Mike ha voce!
La prima sera è andata via liscia come se non sapessimo che eravamo vicini alla fine, e nemmeno loro sembravano rendersene conto: erano molto sciolti e “leggeri”. Noi avevamo la fortuna di essere nel backstage, dove abbiamo potuto incontrare tanti personaggi della “scena” o comunque collegata ad essa e dove abbiamo potuto socializzare con i membri della band. Fat Mike e Smelly erano molto disponibili, Melvin ed ElHefe erano un filo più sfuggenti. Forse era anche dovuto al fatto che avevano a seguito le famiglie e quindi è comprensibile che volessero vivere quell’ultimo grande passo, non solo con gli amici di una vita, ma anche e soprattutto con i loro figli e le mogli.
Piccola nota per il pubblico americano: super friendly, nessun bullo della situazione e pogo partecipato anche se un po’ ignorante ma questo fa parte del PUNK!!
DAY TWO – 5/10
Oggi è il giorno del festival con la Line-up più attesa, infatti è l’unica data delle tre, risultante sold out già dalla prevendita. Si parla di circa 15.000 persone……questo è il Fat-urday!
Si susseguono sui due stage: Poli Vandam, Bad cop/Bad cop, Get Dead, Swingin Utters, Mad Caddies, Good Riddance, Strung Out, Lagwagon, Less Than Jake e Descendents.
I nostri eroi iniziano con “Dinosaurs Will Die” , “Seeing Double At The Triple Rock”, “Franco Un- American”…… suonano pezzo attesissimo come “Total Bummer”, “Suits And Ladders”, “Benny Got Blowed Up”, e ancora “Nofx”! E poi, perla della serata “Ant Attack”.
Eseguono anche “Drop the world”, che e? un altro pezzo che non eseguivano da un po’ di tempo. Presenti a bordo stage, la figlia di Fat Mike, Darla e la figlia del compianto Tony Sly. Chiudono il live con “Kill All The White Man”.
Ecco, oggi il clima nel backstage è un filino più triste e teso, niente di catastrofico, ma si legge negli occhi dei presenti quel velo di malinconia. Quella voce che ti dice: “Domani è l’ultimo”! Vedi tutta la crew alle prese con i lavori, molto più del solito, qui tutto deve finire nel modo più perfetto possibile.
LAST DAY – 6/10
Oggi è quel giorno che non vorresti arrivasse mai, ma che al tempo stesso sei ansioso di assaporare. Eccoci all’atto finale!
All’apertura del concerto c’era molta meno gente delle due giornate precedenti, forse dovuto anche alla line up, fatte le dovute eccezioni, un po’ più debole. Si susseguono sui due stage: We are the Union, Das Klown, Fishbone, The Flatliners, Subhumans, Codefendants, Frank Turner, The Vandals e Pennywise. Da qualche giorno, gira voce che l’ultimo pezzo di chitarra di The Decline, sarà eseguito da ben 40 chitarristi della scena punk!!! Oh mio Dio!! Da impazzire!!
Il Berth inizia a riempirsi verso le 14, anche grazie all’attesissimo live dei Codefendants in formazione originale più guest, tra cui N8noface e D.O.C. (uno dei fondatori della N.W.A.) che infatti fanno uno spettacolo impressionante. Durante il live dei sempre ENORMI Pennywise, il berth è pieno come sabato! Loro fanno uno show a regola d’arte, ma la sorpresa più grossa arriva al momento di Bro Hymn, dove a fare i cori ci ritroviamo Fat Mike, Dexter Holland, Brett Gurewitz e Tim Armstrong. Emozione indescrivibile!!
I NOFX iniziano con “60%”, “Murder The Government” e “Bob”. Ad un certo punto sale Nate Albert dei Mighty Mighty Bosstones e viene eseguita “180 Degrees”, poi si passa a “Radio” dove arriva Tim Armstrong a deliziarci con i cori del ritornello. Continuano da “Shut Up Already”, per la terza volta “Nofx” e “Six Pack”. Passiamo per “The Longest Line”, “She’s Gone” e “I Don’t Like Me Anymore” dove Fat Mike dichiara che è una delle sue canzoni preferite. Prima della consueta pausa eseguono “You’re Bleeding”, “Reeko” e “Separation Of Church And Skate”. Rientrano dalla pausa con “Linoleum” ed a un certo punto vedi salire sul palco Jay Bentley e Brett Gurewitz dei Bad Religion, che prendono rispettivamente il basso di Fat Mike e la chitarra di Melvin, e li scoppia il putiferio!!! “We’re only gonna die” con Fat Mike e Melvin alla voce! Mamma mia!!!
Dopo questo capolavoro, eseguono un inedito su base di un classico di Frank Sinatra, dal titolo “We Did It Our Way”, dove viene raccontata in breve la storia della band, della fine dei Live e di come debbano tutta la loro gratitudine ai fan! “Senza di voi non avremmo potuto fare tutto questo! Ve ne siamo grati!”.La cosa che salta subito all’occhio, è che durante l’esecuzione di questo pezzo, il 90% del pubblico (dai 12 ai 15 mila) era fermo immobile ad ascoltare, quasi incantati e increduli delle parole! Ma allora e? tutto vero, è finito tutto!
E ora arriviamo al vero finale…..parte Smelly con i piatti dell’intro di “The Decline”: credevo di riuscire a non piangere, e invece, giù lacrimoni per tutta la durata del pezzo! Felice ma triste.Il pezzo è eseguito a regola d’arte, ma la cosa veramente figa è stata sul finale. Ecco che ad un certo punto vedi salire sul palco Scott Shiflett, Mike Herrera, John Feldman, Jeff Abarta, Jay Bentley, Brett, Greg Hetson, Dexter Holland, Rise Against, The Interrupters, Days’n’Daze, Less Than Jake (JR al sax), Akira degli Hi-Standard, Ceschi Ramos, Jordan Burns, Rugly, sua figlia e tanti altri chitarristi della scena punk mondiale che suonavano l’ultimo pezzo di questo capolavoro!
Ho visto il 90% dei miei idoli suonare per la mia band preferita, il mio pezzo preferito!!!! Indescrivibile!!! E piangevo e piangevo!! A smorzare gli animi, ci pensa Fletcher sul finale: afferra il basso di Jay Bentley e lo spacca in mille pezzi, poi fa lo stesso con il basso di Mike Herrera…… e forse anche un altra chitarra! Vedevi questi che scappavano per non farsi acciuffare gli
strumenti…..
È finita! Vediamo Smelly che dopo aver distrutto la sua batteria, si lascia andare in un pianto liberatorio, lo stesso fanno gli altri membri della band mentre si abbracciano e abbracciano tutti i presenti sullo stage. Tutta la crew che piange, ride, si abbraccia! Ora si sono tutti resi conto che la fine è arrivata e che hanno scritto un libro, non sempre perfetto, ma bellissimo della storia del Punk di seconda generazione.
Grazie NOFX, grazie NOFX CREW OFFICIAL, mi avete regalato gli ultimi 27 anni della mia vita, più punk che potessi immaginare!
– Scritto da Tano, foto di Amanda Milan.