No White rag. Può sembrare strano, visto la dopotutto giovane età della band, ma pensando a questi ragazzi mi vengono in mente tanti ricordi.
Ricordo con innocenza ancora la loro prima demo, acerba e non troppo significativa, il loro stupendo Ep “Da che parte stai”, ed io avevo riparato il mio giradischi (ora di nuovo rotto) per loro, ora dopo pochi anni mi ritrovo a coprodurre il loro ultimo cd, confezione digipack, testi politicizzati, booklet curatissimo, 10 canzoni al prezzo di 5 euri, insomma tutto come piace a me.
L’album si chiama Nothing left ed esce nuovamente grazie alla cospirazione, 18 etichette unite per produrre il cd di questo progetto musicale denominato No White Rag.
Il suono ovviamente non è nulla di innovativo, ma, neanche qualcosa di troppo scontato.
I No White Rag alternano in maniera convincente pezzi in italiano, ad altri in inglese, da notare che nel booklet si trovano tutte le traduzioni, a sottolineare che in questo caso i testi si devono leggere, perché se si perde il lato comunicativo di questa musica, essa è destinata ad entrare nella totale apatia ed indifferenza che invade gli altri generi musicali.
I testi trattano varie tematiche, dall’odio alla guerra e a questo sistema di cose, alla pratica del Do it Yourself. Molto bella “Punk means action”, condivisibile, perché il punk è ancora azione e non certo una massa di racconti ultra gonfiati di certe persone o degli sballi del week end di altri.
Come al solito sempre molto graffiante la canzone sulla propria città “Mutina”, ma in quest’album troverete anche pezzi molto personali, anche tristi ed angosciosi, ma finalmente un album sincero in questo ambiente dove tutto sembra prefabbricato, sia nei suoni, che nelle idee, ma ahimè, tristemente anche nei testi. Ultra consigliato.
Voto:4/5 case