Prima di tutto, vista la data, concedetemi una riga del tutto personale: il 28 luglio di 68 anni fa è nata quella gran donna che chiamo orgogliosamente mia mamma, che mi ha accompagnato ai primi concerti Punk e che da ormai più di 10 anni mi accompagna e mi segue da lassù. Love you!!!
Qualche volta all’anno ho la fortuna di poter fare un viaggio insieme al mio grandissimo papà. Solitamente sono i viaggi un pò più lunghi che uno da solo farebbe un pò fatica a farli. In due ci si divide la guida, si chiacchiera e anche lui qualche volta all’anno può stare del tutto tranquillo sapendo sempre dove sono e cosa faccio. Sabato, 28 luglio 2018 partiamo con calma la mattina, stop benzina a Innsbruck in Austria (visti i prezzi in Italia ormai è tappa fissa) e poi proseguiamo verso la Svizzera. Arriviamo a Zurigo, stiamo qualche ora da mia zia che da tantissimi anni vive lì. La sera con tutta calma ci avviamo verso Berna, a circa un’ora e mezza di macchina da Zurigo.
Arriviamo in tutta tranquillità al Dachstock Reitschule, che è un bel locale e un vero punto di riferimento per concerti della nostra scena. Stavolta è la “Sommerfest” che vuol dire festa estiva e quindi si svolge all’aperto il bellissimo festival No Borders No Nations. Festival di due giorni del tutto auto-organizzato, tantissimo volontariato, ecc. e con tante band di vari generi musicali.
Credo che sia più che capibile, anzi per me è una cosa ovvia, che abbia ridotto il tempo al festival al minimo visto che mio papà mi ha gentilmente aspettato in macchina. Ma i due gruppi più importanti, quelli per i quali ho fatto questo viaggione, ovviamente non me li perdo: verso le 22.15 salgono sul palco gli storici UK Subs. Una band che da parecchio volevo vedere e che finalmente vedo la prima volta live. Punk “classico” e senza troppi sperimenti – che non servono. Questi veterani suonano il loro genere di musica in maniera davvero impeccabile. Ormai lo sapete che, tolte quelle 4/5 band che vedo tante volte all’anno, sono ignorante per quanto riguarda le scalette, i nomi dei singoli pezzi, degli album, ecc. Ma vi posso dire che durante l’oretta e mezza di concerto questa band mi convince e mi piace non poco.
L’ultima band della serata, anzi in questo caso di questo festival, sono i grandissimi ZSK. Band Skate-Punk di Berlino che mi piace moltissimo ormai da qualche anno. Partono subito a mille e deliziano il pubblico coi loro classici come “Der richtige Weg”, “Wenn So Viele Schweigen”, “Punkverrat”, ecc. Uno dei motivi perchè questa band mi piace veramente tanto è la presa di posizione forte per quanto riguarda tematiche come antifascismo militante, solidarietà con i migranti, ecc. Oltre ai classici citati prima, fanno anche la canzone che intitola il nuovissimo album uscito il giorno prima, ovvero “Hallo Hoffnung” – canzone che parla della gente e le organizzazioni che salvano vite nel Mediterraneo. C’è spazio poi anche per la canzone per tutta la gente che ha partecipato in maniera attiva alle proteste contro il G20 ad Amburgo nel 2017, ovvero “Hamburg 2017”.
Durante tutto il concerto c’è un bel delirio e si respira anche atmosfera da stadio viste le numerosissime torce accese durante tutto il live. Circa alle 1.20, dopo almeno un’ora e un quarto di concerto, non manca la chiusura in bellezza col loro super-classico “Antifascista“.
I ZSK sono certamente una di quelle band che consiglio a tutti. Sia per le tematiche che trattano in maniera diretta nelle loro canzoni che anche per i live pieni di adrenalina ed energia che fanno. Il prossimo anno faranno il tour per presentare appunto il nuovo album. E faranno più di una data non lontanissima almeno dal nord Italia. Ve li consiglio vivamente!
Noi torniamo da mia zia a Zurigo, dormiamo e in mattinata ripartiamo verso casa dove arriviamo dopo un viaggio di poco più di 5 ore.
Prima di tutto ringrazio mio papà per il bellissimo viaggio insieme. Numero uno, sempre e comunque. Punto. Solo dopo a casa scopro che a questo bellissimo festival in una situazione stupenda c’erano 6 mila persone. Giornata e concerto da ricordare, decisamente. DANKE!
Tu dici che era un 4231, ma in verità`voleva essere un 442, che in fase offensiva si trasformava spesso in 244. Come tu ben dici, il centrale trequartista deve essere uno che sappia ripiegare e dare una mano a centrocampo. Questo nella juve potrebbe diventarlo Berna. Ma se metti Dybala, e`e sara sempre una seconda punta centrale.