Siete una band nuova ai nostri occhi, volete presentarvi e presentare il progetto ai nostri lettori?
Innanzitutto vogliamo ringraziarvi per questa opportunità ragazzi! I New Reason sono un gruppo nato nel 2010, con la prima formazione composta da quattro componenti, arrivando a registrare il nostro primo EP “Against The World” nel 2012. Col tempo ci furono varie sostituzioni nella line-up, a inizio 2014 aggiungemmo alla formazione Davide come cantante screamo/growl, sino ad arrivare a quella definitiva e attuale nei primi mesi del 2015. Passammo l’inverno in sala prove per scrivere i pezzi che vanno a comporre il nostro ultimo mini “Air Gun”, del quale siamo contentissimi. Il 2016 sarà l’anno della presentazione del nostro ultimo lavoro in giro per l’Italia e con l’aggiunta di un tour in Russia verso maggio/giugno.
Il vostro debut EP “Air Gun” l’ho descritto come una sorta di jam session in sala prove, ossia l’unione di intenti e idee di musicisti dai differenti background stilistici. Siete d’accordo con questa mia tesi? Volete raccontarci qualcosa a riguardo del processo di songwriting?
Assolutamente sì, siamo cinque ragazzi con gusti musicali diversi, ma credo che questo non sia mai stato un ostacolo durante il processo di composizione, diciamo che ci viene molto naturale. Come ho detto abbiamo gusti musicali e approcci sullo strumento molto diversi tra di noi, è un qualcosa di estremamente stimolante e divertente proporre i ritornelli che scrivo in chiave prettamente pop agli altri componenti della band, loro vengono da orizzonti musicali totalmente diversi dai miei come l’harcore, il crossover, sino ad arrivare al punk-rock più grezzo. Per quello che mi riguarda non potrei trovare un ambiente più stimolante e costruttivo di quello che ho con loro nel comporre canzoni.
La base stilistica da dove è partito il tutto sembra essere il pop-punk, imbastardito da elementi core che hanno dato maggior vigore e potenza alla struttura dei brani. Come si arriva all’idea di voler proporre questo tipo di sound e quali sono le maggiori difficoltà nell’attuare il tutto?
Soprattutto nel primo anno in cui Davide entrò nella band cercavamo di rifarci a gruppi americani per lo stile classico melodico/sporco. Col tempo però ci rendemmo conto che questo aspetto rischia di risultare estremamente ripetitivo nelle canzoni, così col tempo non facemmo nemmeno più caso a questa cosa, io scrivevo di getto le melodie di base e le proponevo a Davide senza imporre uno stile e solo quello a nessuno. Diciamo che è stato un qualcosa di molto naturale, lo stesso EP “Air Gun” è ciò che siamo, in maniera estremamente trasparente e senza compromessi. Come anticipavo prima però questo binomio di voci può risultare ripetitivo, per questo cerchiamo di non seguire orme prestabilite dal genere all’interno delle nostre canzoni, siamo al lavoro di nuovi pezzi ultimamente, e ci stiamo allontandando ancora di più da questo rischio.
Il binomio New Reason/A Day To Remember penso sia inevitabile, viste le similitudini in fatto di interpretazione e stile. Siete d’accordo con chi vi paragona a loro e quale caratteristica vorreste rubar loro?
Sicuramente il nostro genere può essere un chiaro rimando alla band americana, ma in realtà non è mai stato quello il nostro scopo. Detta francamente, non ci è mai interessato divenire la copia di qualche big americano, non mi stancherò mai di dirlo ma con il nostro ultimo EP abbiamo tirato fuori tutto quello che c’era da dire su di noi nella maniera più naturale possibile. Ovviamente essere paragonati a una band americana come loro non può che farci piacere, ma copiare o rubar caratteristiche ad altre band non è assolutamente quello che vogliamo fare.
L’idea che si ha ascoltando i vostri brani è che siano perfetti in un contesto party, ovvero con il divertimento come protagonista assoluto. E’ con questo spirito che avete creato i brani di “Air Gun”?
In realtà che ci crediate o no è l’esatto contrario, ogni canzone ha un suo significato specifico, non starò a raccontarvi le tematiche di tutte e cinque le canzoni, ma posso dirvi che hanno a che fare tutte con i dolori personali che ogni persona può avere nella sua individualità. Sono canzoni che parlano di lotte interne personali, di arroganza verso gli altri, un’arroganza necessaria, del rapporto instabile che si può avere con le persone e con noi stessi, di strade riscoperte e di amori basati sul compromesso. Il tema della festa non è quello di cui parla il disco insomma, ma è anche bello questo aspetto secondo me, far arrivare agli altri un messaggio camuffato da ciò che in realtà non è.
Perché un titolo come “Air Gun”?
“Air Gun” è un simbolo, inizialmente era un gesto che ci facevamo tra di noi in saletta per scherzare, il classico gesto della pistola simulato con la mano destra. Col tempo però vidi che quel gesto così infantile poteva essere la chiave di tutto il disco, un semplice gesto che racchiude per quanto mi riguarda la risposta a tutte le critiche e alle difficoltà che si possono incontrare nell’ambito musicale, lavorativo, comunicativo con gli altri e amoroso. Se mi fate passare il termine, altrimenti siete liberi di cancellare la frase che verrà, è un pò come mandare a fanculo tutti quando il mondo sembra caderti sulla testa.
Parliamo dei testi: con che spirito li avete scritti e di cosa trattano?
Come ho anticipato prima, i nostri testi parlano sempre di difficoltà interne ed esterne in cui può imbattersi ognuno di noi quotidianamente. Personalmente, appena mi resi conto che il clima nella band era molto libero e naturale è stato facile per me scrivere di questa nuova storia. La cosa che adoro è che all’ascolto sembrano ovviamente le classiche canzoni american pop, ma l’intenzione e i significati delle canzoni di “Air Gun” sono un qualcosa di estremamente diverso e lontano.
Quali band vi hanno influenzato musicalmente e in chiave testi?
Diciamo che siamo un mix molto particolare di gusti in questa band. Davide, il cantante sporco, ha un retaggio crossover e hardcore, lui viene dai Pantera. Thomas, il chitarrista, proviene dai classici della musica rock e metal, ma è anche amante della nuova scuola metal dei Periphery. Michele, il bassista, anche lui proviene da un retaggio musicale vasto, dal metal estremo al rap, dagli Attila, ai Chunk! No, Captain Chunk! sino ai Club Dogo. Danilo, il batterista, proviene dalla vecchia scuola punk e hard-rock, è amante di gruppi pop-punk e hardcore moderni, dai Four Year Strong ai New Found Glory. Io invece son sempre stato amante dei Nirvana, dei Queen, di Phil collins e di Elton John, diciamo che mi sono avvicinato all’ambito moderno pop punk e non relativamente più tardi rispetto agli altri.
Quanto tempo è servito a mettere in piedi l’EP?
Essenzialmente tutto l’inverno 2015, dopo aver cambiato batterista ci siamo messi subito al lavoro su canzoni nuove. Agli inizi dell’estate siamo entrati ai Fusix Studios e in un paio di mesi avevamo il prodotto fatto e finito in mano. Diciamo che è stato tutto molto veloce, il 2015 personalmente me lo sono visto sfrecciare davanti tra saletta, live e studio!
Siete già al lavoro su un debut album? Cosa dobbiamo aspettarci?
Detto molto francamente, siamo sempre stati un pò sospettosi dell’album, soprattutto io. Ma chi lo sa, il 2016 potrebbe portare di tutto! Ovviamente siamo al lavoro su nuovi brani in questo periodo, e stiamo andando a delineare ancora di più quello che siamo in questa band e quella che è la nostra idea di musica nei New Reason.
Dal punto di vista live come vanno le cose? Avete qualche annuncio da darci in anteprima?
Sì, come dicevo all’inizio abbiamo dato molta importanza all’aspetto della promozione per questo nuovo EP, all’orizzonte ci aspettano date italiane sparse in questi mesi, sino al prossimo tour in Russia che dovremmo fare a maggio/giugno.
A voi la chiusura!
Che dire, vi ringraziamo per questa intervista e per questa occasione! Speriamo di aver stuzzicato anche un pochetto l’interesse dei lettori e nel caso speriamo che il nostro ultimo Ep “Air Gun” vi piaccia ragazzi! Un salutone a tutto lo staff Punkadeka e un air gun a tutti voi!
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