Serve uno split come quello che sto ascoltando ora? Serve eccome perché se credete di essere punk, hardcore kidz o skinheads forse prima dovete prima passare davanti ai due mostri sacri che violentano sto povero vinile blu elettrico, Nabat e No More Lies, Oi! e HC, due facce pressoché identiche della stessa medaglia, due generi i cui confini non sono così definiti e spesso si mischiano e si scambiano gentilezze con quei saldi principi ben cari a pelati e non, ovvero la vita cruda e vera, lo stadio, le strade della tua città “sorge il sole su di lei, odio e amore per la tua città”, le persone vere come Paolo Sollier che ho avuto la fortuna di conoscere, ed ovviamente anche in questo capitolo i giovani non cambiano di una virgola la loro attitudine ed il loro modo di spiegare la loro visione del mondo che li circonda. In un momento in cui l’università della strada ha chiuso per il covid-19 i professori della scena elargiscono lezioni in vinile (che arriverà, non preoccupatevi, i ragazzi hanno deciso di non costringere i corrieri ad andare in giro per cose non di primaria necessità, decisione che approviamo e rispettiamo, intanto cercate in giro che qualcosa si trova) approfittatene e occhio a non fottervi le casse che Amazon non consegna.
Musicalmente non sento e non voglio sentire novità, sono tremendamente affezionato ai suoni duri e grezzi ed ai cori coinvolgenti dei Nabat, come amo profondamente la voce vomitata del Marinaio ed i vortici iperattivi dei No More Lies, quindi chiedo umilmente di non cambiare mai e restare sempre così: credibili, veri ed incazzati.
Grafica affidata a ZeroCalcare, che me lo immagino ingobbito ad urlare “fate i Nabbat”, produzione della Tufo Rock Records, che continua a regalare grandi emozioni!
tracklist:
A1. Paolo Sollier (Nabat)
A2. Modus (Nabat)
B1. La tua città (No More Lies)
B2. Colpo su colpo (No More Lies)