My Dinosaur Life, no, non sto parlando dell’album dei più noti Motion City Soundtrack, ma di un gruppo di Cremona formatosi nell’ormai lontano 2010. Sarà il revival pop, sarà che sto invecchiando e di conseguenza i miei gusti musicali parlano solo ed esclusivamente punkrock, ma Cold Summer (ultima fatica del quintetto lombardo), suona veramente da D..alla grande, un album fresco fresco, il classico segnale della loro maturazione. Mentre lo ascoltavo, mi ha dato la sensazione di essere davvero un gran bel lavoro, sfornato da un gruppo italiano, cantato in inglese (fa più figo? Mah…sta cosa non la capirò mai) e che di sicuro non ci farà soffermare sul tipo di influenza musicale che può manifestare, a meno che l’ascolto non viene ripetuto più e più e volte, cosa che accadrà sicuramente, visto che l’album in questione propone 6 tracce veloci, melodiche, limpide voci, insomma, chi più ne ha più ne metta. Il disco è ben registrato (dopo vari tentativi e cambi formazione), ti colpisce già dal primissimo ascolto, “Month” la first track l’ho ascoltata, come si dice in gergo, a palla. L’intro è davvero potente, la batteria mi è piaciuta un casino, i riff delle due chitarre la fanno da padrona, inevitabile non dire: “cazzo, davvero una bella voce”, pardon…il basso, pompa pompa, diamine se pompa. Ringalluzzito e con leggera espressione da soddisfatto passo a “Wild Years“, per soffermarmi poi su “Cold Summer”, avete presente i college americani, alla American Pie per intenderci, super case con piscine dove scorrono fiumi di birra, donnine in bikini, super fisici anabolizzati e lì, su un mini palco allestito all’occorrenza, la BAND che spara milioni di decibel nei cervelli lessi dei festanti, alzi la mano chi non ha mai immaginato di essere su quel palchetto…evviva il POP!!!Oi Oi!!!
Vado avanti e mi ritrovo ad ascoltare “Cuba Gooding Jr“, e qui mi scappa un “ma dai cazzo, ora non rovinate tutto èh!!”. Semplice e pura melodia poppeggiante, strappacapelli, strappamutande, strappamituttoquellochevuoi ma non mi deludete proprio adesso…!!! Con leggera sudorazione a freddo e imminente attacco di panico, arrivo a “Behind My Fence“, polpettone acustico che però riconosco avere un certo phatos melenso e malinconico, riconoscendo che il brano sa mischiare le sue carte, basandosi su liriche semplici e una voce molto intensa ed espressiva (parametri vitali?Nella morma). Chiuderei il tutto con “All Shades Of Blue“, momenti di puro pop, con sprazzi di punk e un cantato al massimo della sua espressione e purezza. Tutto sommato un bel pezzo in grado di ricevere consensi ovunque.
Facendo un resoconto, il disco è composto da canzoni che più teen non si pole e in certi momenti può anche capitare di infastidire chi come me, è abituato ad ascolti più veloci, con sonorità dure e testi dai contenuti provocatori e violenti. È anche vero però che siamo al loro secondo album (se non vado errato), le cui radici partono proprio da questo genere musicale, quindi ancora più meritevoli sono le 6 tracce menzionate, inoltre si tratta di un disco uscito l’anno scorso (2014), quindi di acqua sotto i ponti ne dovrà ancora passare…e tanta!!!
A conti fatti, almeno per me, meritano un bel 7 pieno, quindi un buon lavoro assolutamente da non scartare…ve lo consiglio!!!!!