il MOBFEST Ormai è diventato un’istituzione per il punk milanese, anzi per il punk italiano. Uno di quegli eventi imperdibili, per ritrovare vecchi amici, vedere dei gruppi della madonna, ubriacarsi fino a tarda notte.
C’è ancora poca gente essendo prestissimo, ma il Baraonda si riempie a vista d’occhio. La terza band a salire sul palco sono gli SPLEEN FLIPPER, il gruppo più violento della serata, che avevo già visto qualche tempo fa prima dei Brujeria, e che si confermano un’ottima band da tutti i punti di vista. Vado al bar a prendermi una birra e noto che al bancone c’è già ressa…. Vuoi dire che per una volta i milanesi l’hanno capita e sono usciti presto di casa?
Parentesi doverosa dopo la loro esibizione: una delle cose che mi ha sempre fatto apprezzare questo festival più di tanti altri è la varietà di generi che si alternano, senza troppe seghe mentali. Sono qui da due ore e hanno suonato quattro gruppi di generi diversissimi e questo è senza dubbio una figata.
Ormai è già passata lunedì notte ma manca ancora il piatto forte della serata: THE LAST RESORT iniziano a suonare all’1:20 e ribaltano letteralmente il Cs, alternando una dopo l’altra tutte le hit che li hanno resi un’icona dello Street Punk inglese. Visto che i loro pezzi non bastano, ci buttano dentro pure una cover dei Business e due dei 4Skins. Delirio.