Vi ho già parlato dei Miners in qualche live report, sempre e solo belle impressioni, mancava però la prova del nove su disco, e con “come una rosa in miniera” che gira nel lettore da qualche settimana posso dire senza alcun dubbio che sti ragazzi ci sanno fare, sanno quello che dicono e se non siete del tutto convinti vi convinceranno loro a manate, quelle che escono dalle casse.
Titolo del disco che colpisce molto, grafica semplice ma dal grande impatto, pochi fronzoli, pochi giochi con la chitarra, si punta tutto sulla potenza, sulla rabbia e sulla precisione dei colpi sferrati, il genere proposto è Oi! deciso, tagliato bello grosso come scrissi un po di tempo fa, cosciente ed indirizzato bene, gli argomenti trattati sono attuali, come il posto di lavoro che non si trova mai, e se si trova è come stare in galera, si strizza l’occhio al passato urlando a pieni polmoni l’orgoglio di essere Skinhead e di appartenere alla classe operaia, e c’è spazio anche per un po di spasso con una birra in mano, perché è importante ridere delle disgrazie con gli amici. Menzione d’onore per il pezzo dal testo più semplice, ma dal contenuto altamente infiammabile, sto parlando di “one law for them – one law for us”, la campagna di sostegno agli Skin in difficoltà, se non ne sapete nulla vi consiglio di leggere il nostro articolo a riguardo QUI.
Insomma sto disco mi ha pienamente convinto, anche senza virtuosismi (comunque poco consoni al genere) i ragazzi sanno suonare e creare l’atmosfera giusta per ogni pezzo, credo che se ancora non li conoscete non impiegherete molto ad apprezzarli, sono pezzi che parlano di noi e delle nostre vite, della nostra classe e delle nostre lotte.
tracklist:
01. lotta quotidiana
02. la strada
03. non fare come noi
04. assalto
05. come una rosa in miniera
06. lavoro ma chi ce l’ha
07. a te
08. one law for them – one law for us
09. pretese non ne ho
10. senza di te
11. bassa bergamasca
12. ragazzi della working class
13. boot’s boy