Eccoci nuovamente qui…ancora tutti a parlare dei quattro ragazzi di Orebro che con il nome di MILLENCOLIN hanno girato il mondo suonando il loro punk-rock melodico.
L’occasione è l’uscita del loro nuovo album intitolato “Machine 15”.
Un uscita difficile da valutare obbiettivamente, soprattutto per uno che probabilmente se non avesse conosciuto questa band ora sarebbe a esaltarsi con il “brand new” (si dice così oggigiorno vero???) album di Eros Ramazzotti.
Ad ogni modo è mio “compito” farlo e così non esito un secondo a far ripartire il mio lettore, eccitato quanto un bambino di fronte al regalo di Natale.
Tocca alla “title track” aprire le danze, una canzone prettamente rock per ritmo e arrangiamento, sinceramente lontana dalla grinta ed esplosività di “No Cigar” e “Farewell my hell”, e che fin dalle prime note mi riconduce piuttosto a “Man or mouse”, brano d’apertura di “Home from home”.
Il registro non sembra cambiare con le successive “Detox” (primo singolo di cui è disponibile anche un video sul myspace della band) e “Vicious Circle” e così melodia dopo melodia la voce di Nikola, sempre unica e inimitabile per timbro e personalità, ci accompagna lungo queste 14 canzoni power-pop senza grosse sbavature.Purtroppo un disco che scorre troppo liscio per rimanere fisso nel mio lettore a lungo.
Troppo impalpabile addirittura per essere affiancato al buon, ma non eccezionale, “Kingwood”.
“Broken World”, “Brand new game” e “Daner for stranger” risultano essere in definitiva gli unici brani riconducibili allo stile scanzonato di fine anni 90 e probabilmente non deluderanno nemmeno i fans che si erano invaghiti con le hit “Fox” e “Random I’m”.
Ammetto quindi che se dovessi scegliere un solo disco dei MILLENCOLIN da portare con me in viaggio difficilmente la mia scelta cadrebbe su quest’ultimo, non per questo però mi sento di bocciare un lavoro piacevole da ascoltare e canticchiare qua e la, pur privo della grinta originale della band scandinava.
Voto: 6½/10