I Milizia Hc sono una delle mie band preferite da parecchio tempo anche se sfortuna vuole che non li vedo live da un po’.
Il loro precedente album è stato uno dei primi cd che avevo preso in distribuzione e pure una delle prime band che avevo intervistato nella mia zine.
Questo per spiegarvi che rapporti di stima nutro per loro. Ma bando alle chiacchiere, “L’inferno dell’uguaglianza” è il loro secondo album e questa volta hanno leggermente cambiato strategia, dall’autoproduzione al 100%, all’autoproduzione con l’aiuto della cospirazione DIY, ben 17 etichette hanno aiutato a far uscire questo album, questo può far capire il rispetto e l’apprezzamento che questa band ha in tutta Italia.
Ora qua si tratta di hardcore vecchia scuola, tiratissimo e con voce urlata. E il tipo di attitudine, di testo, di punk brutto nell’aspetto e pronto a colpire forte nello stomaco (anche se ormai la forza del punk-hardcore è quella di un novantenne, buono nelle intenzioni, debole nella fisicità).
I testi parlano di varie tematiche, dall’esigenza “antisociale” (che porta solo male a noi stessi, ma non è una scelta, è la nostra vita) che si riflette su più testi, intersecata con l’inevitabile rabbia e rancore verso questa società e verso le sue pedine, poi si passa all’ottima “Costanza” che parla in maniera semplice e esaustiva di quello che per me è vivere la scena punk-hardcore.
Poi interessanti punti di vista su quello che può essere un certo tipo di Amore, sulle nuove schiavitù del 2007 (che son le solite, cambiano solo le forme). Poi si continua con l’ottima “Brucia” dedicata alla loro Padova e tanti altri temi. Ossia, se hai qualcosa da dire, la dici, altrimenti.. beh ci siamo capiti no?
Voto: 4 Case (Distinto)