Anni di lotte e militanza e poi non abbiamo imparato nulla: invece di tutelare la nostra prole e le nuove generazioni, abbiamo iniziato a mettere i djset trash dopo i concerti punk nei centri sociali.
Ed ora ne paghiamo le conseguenze, come dei redneck qualunque che si scopano le proprie cugine e poi nascono dei figli scemi.
Questo lo dico per sottolineare il mio forte sospetto riguardo i Medium Beer, che temo essere i figli un po’ ritardati delle nostre scelte scellerate…
I riferimenti continui alla genitorialità non sono però casuali, perché potrebbero davvero essere i figli di molti di noi. I più vecchi sono classe ’99, mentre il batterista portava ancora il pannolone mentre noi in strada cantavamo “Poo po po po po poooo poo”.
Tanto per dire…
I ragazzi, orginari della stessa brianza che diede i natali ai Water Tower, ci ripropongono un punk rock in levare di chiara matrice street e rigorosamente cantato in italiano.
Nelle loro canzoni troviamo tutto:
ritornelli che sono cori da corteo, antifascismo, odio per le divise, cuori (e nasi) spezzati e alcolismo molesto.
Il remake di “CamminerOI” é la sintesi perfetta del loro credo, anche se le mie preferite sono sicuramente “Sticker Battle” e “Skinhead”.
Nella prima raccontano delle loro lotte cittadine a colpi di adesivi contro il fascismo, mentre la seconda suona come una bella favoletta in cui un bambino a scuola racconta alla maestra che NO!, lui da grande non vuole fare l’astronauta o il pompiere, LUI DA GRANDE VUOLE FARE LO SKINHEAD!
Leggendo la tracklist, tra le 9 tracce saltano poi all’occhio una collaborazione con Sal dei Viboras ed una cover di Sharp dei Los Fastidios.
La tecnica c’è, l’entusiamo e l’attitudine anche.
E la voglia di far casino è schifosamente alta.
Non inventano nulla (d’altronde è punk, nessuno inventa nulla dal 76), ma rubano sapientemente. Avventurandosi anche al di fuori dei canoni del genere di riferimento.
Funzionano e portano quella dose di freschezza e ottimismo giovanile che manca a noi vecchi e stanchi punk.
I ragazzi si faranno, e nell’attesa io resto a guardare il cantiere della loro evoluzione brontolando, lamentandomi e giudicandoli. Niente scappellotti però, perché le nuove teorie educative sono contrarie alla violenza sui bambini.
Questa loro prima fatica vede i natali in data 13/12 (anno domini 2021) e ci tengono a far presente che è stato tutto registrato e mixato da loro nelle loro camerette, in pieno spirito D.I.Y. Con risultati soddisfacenti, aggiungo io.
Vorrebbero inoltre ringraziare gli amici che hanno partecipato ai cori…cori a cui io però non sono stato invitato, motivo per cui sento in lontananza del borbottio che preannuncia un imminente cazziatone…
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