Questo “A second to fly” dei romagnoli MEANWHILE era un album molto atteso dal sottoscritto, che aveva apprezzato il precedente “Choice” , con il quale si erano imposti al grande pubblico, grazie anche al sempre ottimo lavoro di Wynona Records.
Recensire questo CD mi ha messo parecchio in crisi e devo ammettere che prima di riuscire a scrivere qualcosa di interessante ho dovuto ascoltarlo parecchie volte.
Il voto finale è il compromesso tra l’eccezionale qualità del prodotto, con suoni e arrangiamenti da “main” band americana, e la pochezza di spunti e contenuti che mi sono rimasti alla fine di tutto.
Forse sono io che sono diventato più esigente o forse sono loro che si sono limitati semplicemente a ripete un secondo “Choice”.
Detto questo però devo ammettere che questi 40 minuti scarsi che compongono “A second to fly” scorrono via piacevolmente e senza intoppi, trascinati da una sezione ritmica di altissimo livello (per chi non lo sapesse il battersita è Pinna degli Hormonauts) sempre ben spalleggiata da una voce delicata e melodica.
La compattezza del disco rende anche difficile dover scegliere dei “singoli” da citare, anche se “Elle” e “Castel without windows” sono quelli che mi sono rimasti impressi maggiormente fin dal primo ascolto.
Per capire se questo album fa per voi basta che cercate nella vostra top ten le ultime produzioni dei NO USE FOR A NAME. Se trovate “keep them confused” o “hard rock bottom” allora non esitate un attimo e correte a comprarlo. Se invece siete rimasti delusi dall’evoluzione di Tony Sly e soci allora forse è meglio che vi dirigete verso altri lidi.
Un peccato comunque non poterli vedere dal vivo se si abita lontano da Pinarella di Cervia e Rimini. Un’altra piccola pecca per una band che avrebbe tutte le qualità per farla da padrona su tutti i palchi d’Italia e Europa.
Voto: 7-/10