MEANWHILE

I Meanwhile sono una new entry nel roaster di casa Wynona. Dopo molti anni di dura gavetta, che però non ha scalfito la loro passione, eccoli arrivare a “Choice” che con molta probabilità segnerà il punto di svolta della loro carriera. La curiosità quindi ci ha portato da loro per fare quattro chiacchiere e conoscerli un pò più da vicino.

Bene ragazzi, è un piacere conoscervi ma ancora di più è stato sentire “Choice” credetemi. Sebbene suoniate da circa 8 anni il vostro nome giunge alle mie orecchie solo ora con questa released della Wynona. Per iniziare penso sia d’obbligo che vi presentiate quindi fuori le carte d’identità.
Ciao Punkadeka…ebbene sì, dopo anni di gavetta (cazzo, 8 anni insieme non sono pochi!) siamo qua e la in giro per la rete a scrivere quintali di parole per presentare “Choice”, ultimo pargoletto nato sotto casa Meanwhile. Come dicono tutte le band che intervistate, siamo molto contenti del nostro ultimo lavoro, perché aldilà della musica, è un album che veramente ci rappresenta e nel quale ci identifichiamo. Non sei l’unico a non conoscerci, in quanto, diciamo la verità, fino all’anno scorso non ci siamo mai sbattuti tanto per farci conoscere al grande pubblico. Ognuno preso dai mille impegni lavorativi senza mai mettere in secondo piano la voglia di suonare che nel corso degli anni non è mai svanita. Anzi, penso che la band sia più carica adesso che qualche tempo fa. L’album piace e questo ci fa solo piacere. Abbiamo sempre suonato quello che ci piaceva, dal 96 ad oggi, tralasciando influenze passeggere per cantare e suonare tutto ciò ci dava soddisfazione. E basta. Questi sono i Meanwhile.

 

Ora siete arrivati alla Wynona, giovane ma esperta label italiana che saprà sicuramente valorizzarvi. Prima di questo album però sono stati incisi vari Ep che non hanno avuto grande successo di pubblico. Non è stato difficile per voi continuare a rimanere uniti per cosi tanto tempo visto che diciamo le soddisfazioni scarseggiavano sebbene voi avevate già un buon sound e per certi versi superiore alla media italiana?

No, non è stato difficile. Ti ha già detto che abbiamo sempre suonato con la consapevolezza di quello che facevamo. Gli altri album non sono andati solo per problemi di distribuzione interni alla Trashed Records appena terminate le registrazioni. E’ vero che, come in ogni band, ci sono momenti alti e bassi, cambio di componenti,ecc…ma sostanzialmente la nostra formazione attuale è equilibrata e continuiamo a credere in quello che facciamo.

 

 

Ti confesso che “Choice”mi ha veramente piacevolmente sorpreso. Parlaci di questo parto delle vostre menti che devo dire ha dato alla luce un bel pargolo di belle speranze per il futuro.

Sono molto contento che ti piaccia. Anche a noi piace. I pezzi sono nati in diversi momenti. Ognuno ha la sua storia, le sue tempistiche, è stato modificato più volte o è nato così e non lo abbiamo voluto cambiare nemmeno di una virgola. I testi nascono da pensieri, poesie, riflessioni su mille cose. Volevamo registrare un album, che non fosse tutto tirato con pezzi straappalla, ma che alternasse brani veloci a brani più tecnici e melodici. Vuoi sapere l’unica pecca? Choice è nato con 14 brani, mentre per motivi di mercato è uscito con 10 tracce. Ancora dobbiamo fare l’abitudine alla nuova scaletta…l’album suona così diverso…senza qualche pezzo appallissima!

 

Ti parlo sinceramente e ti dico che l’ultima traccia francamente mi ha lasciato un pò cosi. Ormai è una moda inserire una canzone acustica in un album e sembra che il vostro intento sia stato proprio questo. Mi sbaglio?!

Ma, non so se è una moda oppure no. Il fatto è che “something different”  fa parte dell’anima dei  meanwhile. E’ un pezzo velocissimo nato nel 1997, presente in “Daily Attitudes” del 2000, al quale siamo molto legati, perché è puro, dritto, ignorante. Mentre lo suoni dal vivo e pensi se hai il fiato per arrivare alla fine della canzone, ti garantisco che è una sensazione per me molto bella. Questa versione unp con violini è stata volutamente inserita, così come “Ego”, proprio per creare un album che suonasse diverso, con suoni volutamente più rock e non Motor studio.

Vedi che ci siamo riusciti? Già il fatto che appena l’hai ascoltata ti ha lasciato così, vuol dire che funziona!

 

 

Il vostro album si va ad inserire sicuramente nella nuova scena “emo”italiana. Tralasciamo ad altre sedi però il dibattito sul significato della parola “emo”. Come ti spieghi però tutta questa attenzione del pubblico verso questo genere? Non pensi sia pericolosa questa attenzione morbosa perchè come già successo per lo skate-punk e lo ska/core anni fà dopo il boom iniziale come per qualsiasi moda la gente poi indirizzi il proprio gusto verso altri generi dimenticandosi di voi?

Come ti ho già detto, suoniamo  un genere (non proprio da discobar) da 8 anni e sappiamo benissimo che (…a volte ritornano) ci sono momenti passeggeri in cui il tuo genere musicale ritorna di moda per qualche periodo…e allora tutti a fare melodico. Poi il nulla. Tutti a fare nu metal. Poi emo, perché il veloce non va. Non ti so dire se questa cosa è giusta o meno ma fa parte della musica. E’ meglio suonare e basta. Se poi si vuole etichettare, fate pure…sono uguali a quelli, il batterista suona come quello, si muovono come loro…no questa è uguale. Tanto lo fanno tutti. E alla fine siete modaioli anche voi J

 

Parlando sinceramente quale pensi sia la cosa che abbia spinto la Wynona a mettervi sotto contratto?

Sinceramente non lo sò proprio…anche perché non ne abbiamo mai parlato di questo punto. Noi abbiamo spedito ed è piaciuto.Simple and fast.

 

Che emozione vi fà adesso passare da una distribuzione che dire scarsa è un eufemismo ad essere distribuiti nel paese del Sol Levante?

Siamo molto contenti, anche perché sebbene Choice sia appena uscito, abbiamo un sacco di contatti da ragazzi che ci vogliono a suonare in Japan…ce l’avranno la piadina? Sai, con il sushi non è che andiamo tanto d’accordo noi romagnoli.

 

Pinna il vostro batterista fa parte anche degli Hormonauts, band rivelazione del 2003. Come riuscite a coniugare i suoi impegni con la sua prima band con i vostri tour? Non pensi che possa pesare questa situazione alla lunga per i vostri sogni di gloria?

Sebbene Pinna suoni anche con gli hormonauts, riusciamo a conciliare il tutto con Nicola, nostro batterista di supporto. Non so se questa situazione alla lunga possa pesare ma per adesso è così e va bene così.

 

Il vostro disco è stato prodotto dalla Wynona ma distribuito dalla Venus. Ultimamente però la Wynona era solita collaborare con Ammona/V2 per la distribuzione di band “emo”. Non è che la “ruggine” che vi è tra Hormonauts e Ammonia vi ha portato a scegliere Venus?!
Non ci occupiamo della distro dell’album…Prova a chiedere con Joe Wynona.

 

Avete sicuramente una attitudine melodica nell’approccio compositivo ma anche una base ritmica molto veloce e potente. Voglio provocarvi : l’aver supportato band band come Satanic Surfers o Ten Foot Pole magari mi ha fatto avvicinare a sonorità più veloci e potenti però data la situazione musicale attuale avete capito che se non si è almeno un pò “emo” non si va da nessuna parte e dopo tanti anni di sbattimenti avete voluto scendere a compromessi perchè è cosi che si va avanti. Che ne pensi della mia idea?! Di quanto mi sono sbagliato?!

Molte nostre canzoni sono così, perche’ riteniamo giusto che le tempistiche, la valorizzazione degli arrangiamenti, le melodie vocali di ogni singolo pezzo devono essere fatte a quella velocità per esprimerne al meglio ogni caratteristica. Quanti gruppi ci sono che avrebbero pezzi meravigliosi, ma li fanno appallissima a scapito della pacca e della ottima riuscita. Inoltre, se facessimo tutti i pezzi appalla, l’album ci stancherebbe dopo la seconda volta che lo ascoltiamo. Abbiamo preferito un album che suonasse veloce e bene in cuffia per esprimere più carica e dinamicità nel live. Penso sia giusto per ogni genere. Non ci sentiamo propriamente una emoband, anche se non disprezziamo la cosa e non siamo mai scesi a compromessi per andare avanti. Piuttosto non suoniamo.

 

Il vostro curriculum live come appena detto vede band di calibro internazionale. Quale è stata quella con cui vi siete trovati meglio e quella che magari vi ha deluso o come persone e/o come musicisti? Per favore non dirmi che sono tutte brave e buone però!!

Non sono tutte brave e buone. Ognuno ha le sue caratteristiche. Sinceramente quelle con cui mi sono trovato meglio sono i Belvedere (grande Steve)e gli Undeclinable. Ragazzi tranquillissimi con tanta voglia di suonare. Dei  satanic surfers mi ha deluso il nuovo batterista ( Rodrigo deve tornare a suonare la batteria !!!! )…se no che satanic sono!? Inoltre le Vans di Rodrigo e il loro furgone da Pakistano sono le cose più puzzolenti che possono esistere in natura. I Ten Foot Pole non sono più quelli di una volta, la cosa mi rattrista molto ma è sempre un emozione suonare con una band che ha fatto la storia dell’Hcm.

 

Oltre ad aver suonato con le migliori punk band internazionali avete anche suonato per due volte all’Hejneken Jammin Festival. Come è stata questa esperienza davanti ad un pubblico molto differente dal vostro?! Gliel’avete fatta sentire quale è la buona musica a quei metallari capelloni di pelle vestiti che popolavano l’Autodromo di Imola l’anno scorso?

Mi sa tanto che ce l’hanno fatta sentire loro!! Gli Iron Maiden sono gli Iron Maiden, e per un loro fan noi siamo come  Albano con i  Korn. A parte tutto, è un’esperienza meravigliosa. Tanta gente. Tanto caldo. Niente ombra.

 

 

Baratteresti però una partecipazione al Hejneken Jammin Festival con una al Deconstruction Tour, massimo tour punk europeo?

E me lo chiedi anche? Se ci fate suonare con i Face to Face o i Nouse anche stasera. 

 

Tra le varie cose ho visto che siete sponsorizzati da due famose marche per skater: Etnies e Broke. Ora voglio la verità però: siete la classica band che si bulla di andare sullo skate e poi non sa fare neanche un ollie oppure vi piace andarci davvero?!…se si quale è il trick più difficile che riuscite a fare?

Siamo sponsorizzati Etnies, Atticus , Broke e Ufip. Ognuno di noi ha un trascorso di skateboarding  e snowboard. Personalmente ho skateato per 7 anni sino a 8 anni fa e continuo a snowboardare da 10. Siamo sempre stati tutti legati alla scena skate, surf, snow da quando eravamo piccoli e ci piace tuttora anche se l’età si fa sentire ( meglio che mi dia alle bocce ).

 

Ragazzi è stato un piacere incontrarvi e grazie della piacevole conversazione. Ora smetto di rompervi con il mio interrogatorio e vi lascio spazio libero per le vostre idee, vostri progetti futuri e per salutare i lettori. 

Grazie per l’intervista. Veniteci a trovare sul nostro sito meanwhile.it e naturalmente lasciateci le vostre considerazioni su Choice. Grazie e rispetto a Punkadeka, a tutte le webzines e alle persone che danno il loro aiuto per mantenere sempre viva la scena in Italia.

 

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