Avete presente uno di quei dischi che solo ad ascoltarlo vi migliora la giornata? Se avete letto l’articolo che ho scritto sulla Maleducazione Alcolica saprete benissimo quanto li stimi e quanto abbia un debole per loro e la loro splendida musica, e dopo aver ascoltato “vele nere” non ho la minima intenzione di cambiare idea su di loro.
Sebbene anche qui in siano presenti tante sfaccettature dello ska, subito dopo l’insolito intro, dalle prime note attaccano subito in modo più grintoso, mi sembrano molto più sicuri dei loro mezzi, più sciolti, ma anche alla continua ricerca della perfezione del suono, dello stacco, della nota giusta, è tutto molto cristallino, abbinato a testi che definirei come sempre intelligenti, piacevoli da ascoltare e che di conseguenza restano subito in testa.
Analizzando traccia per traccia, il disco mi ricorda gli anni d’oro dello ska-punk, soprattutto per quanto riguarda “d’amori e di guai”, “ancora qua”, “white shoes” col bel cantato in inglese, e “ora”, che sconfina quasi nello ska-core, ma non si scordano ogni tanto di rallentare e regalarci una perla come la malinconica, ma dal suono freschissimo ed estivo, “Lolita”, oppure di portarci in qualche fumoso club di Conventry verso la fine dei ’70 con la stupenda “join the party” e la strumentale “vele nere”, anche se sono comunque sporcate dal punk, e non mancano gli ospiti illustri, con il ritorno del grande Sandokan che porta un po del suo manicomio latino in “cuéntame” , e con Il Muro del Canto nella bellissima “scrivilo sui muri”, senza dimenticare il mio pezzo preferito “terra madre”, presente già sul disco d’esordio, ma qui ripreso con i Talco, gruppo nel quale Marco suona il sax, e cantato in duetto con Dema, . Concludono il disco l’intermezzo strumentale “last down” e l’ultimo “affondo”, pezzo notevole che alla fine è diventato il mio preferito, il più incazzato del disco.
Insomma i nostri giovani Maleducati hanno fatto di nuovo centro, per quanto mi riguarda sono riusciti a fare ancora meglio dei lavori precedenti, compattando il sound, rendendolo inconfondibile e praticamente perfetto con un grandissimo lavoro agli strumenti, come già detto gran lavoro anche per quanto riguarda i testi, apparentemente leggeri e spensierati, ma dal contenuto importante.
Registrato presso il Kick Recording Studio di Roma e mixato presso l’Estudi LaBedoble a Terrassa, Catalunya, prodotto da Maninalto e Make A Dream
tracklist:
01. open fire
02. d’amori e di guai
03. hit’n run
04. Lolita (feat. Sandrino)
05. vele nere
06. ora
07. white shoes
08. scrivilo sui muri (feat. Il Muro del Canto)
09. cuéntame (feat. Sandokan)
10. ancora qua
11. join the party
12. terra madre (feat. Talco)
13. last down
14. affondo