Il mio primo incontro con gli M-sixteen avvenne la scorsa estate, quando trovandomi a Parigi decisi di ampliare la mia conoscenza con la scena punk-rock francese ed entrando in un negozio di dischi (si, esistono ancora per chi non se lo ricordasse) la mia attenzione fu subito catturata dalla grafica minimalista del loro album d’esordio e dall’adesivo promozionale che riportava una recensione molto positiva.
Ora a circa sei mesi di distanza il disco esce ufficialmente anche per il mercato italiano dalla rediviva CHORUS OF ONE (Tiny Y Son, Nine Eleven, ecc.).Sono sincero che la notizia mi ha reso parecchio felice perché stiamo parlando di un disco più che valido, che merita di essere ascoltato nella sua totalità anche dai giovani punkrockers italiani.
I transalpini propongo infatti un punk-hc di nuova generazione, e quando dico di nuova generazione intendo A Wilhelm Scream e compagnia bella, caratterizzato da due ottime voci, melodica e urlata, che si accompagnano e si sovrappongono per l’intera durata del disco non lasciando adito a contestazione, ma rappresentando il valore aggiunto di questa ottima band.
Riff di chitarra aggressivi e potenti e una batteria che corre a cento all’ora fanno il resto e riempiono alla grande i 30 minuti scarsi di questo omonimo lavoro.Brani come “Monster” e “Rouge” possono essere presi come icone di un disco che però non concede pause e che non vede cadute di stile.
Chi li hai poi visti dal vivo mi ha assicurato che i quattro ragazzi francesi sul palco non perdono di incisività ma bensì sanno infiammare i loro concerti.
L’ennesima dimostrazione di una scena europea in continua crescita e in grado di proporre giorno dopo giorno band di ottima qualità e se permangono nella mia attaule top 20 insieme ai mostri sacri quali Strike Anywhere e Anti-flag un motivo dovrà pur esserci.
Voto: 7½/10