Esordio da solista per Luframilia, ai secoli Davide Bolignano, faccia conosciuta nella realtà underground di Reggio Calabria. L’album, intitolato “Migliaia di Frammenti di Luce”, si forma di 14 pezzi nei quali trovare un filo conduttore sonoro non è semplicissimo, data la varietà di stili che il cantautore ci presenta. Quello che sta più a cuore a tutti noi, il punk rock, è ben rappresentato in pezzi come Caos, nel quale Luframilia analizza un mondo caotico senza un ordine preesistente e lo fa con un sound aggressivo e incalzante, Resisto e Non Combatto, canzone/inno contro ogni tipo di guerra che alterna strofe più lente, ritornelli in cui i bpm aumentano e un buonissimo ritmo cadenzato finale e Gravitazionale, dal quale più che di un sound punk rock emerge un’attitudine che sicuramente il cantautore ha nelle sue corde. Il resto del disco affronta tematiche sonore abbastanza lontane dal mio mondo e dai miei ascolti quotidiani, ma non per questo non sono riuscito a trovare spunti interessanti come quelli presenti in ROAC e Non Pulite Questo Sangue: il primo è un attacco alla società odierna e un elogio all’anarchia, mentre il secondo è pezzo alternative rock contro ogni tipo di abuso in divisa (il titolo è un chiaro riferimento ai drammatici e vili fatti della scuola Diaz durante il maledetto G8 di Genova).
Ciò che maggiormente mi ha colpito in questo “Migliaia di Frammenti di Luce” è il songwriting di Luframilia, un songwriting allo stesso tempo introspettivo e rivoluzionario, a metà tra la poesia e la necessità di ribellione nella quale è difficile non identificarsi.
Tracklist:
Eclisse
Caos
Resisto e non combatto
L’eremita postmoderno
ROAC
Migliaia di frammenti di luce
Nel vuoto
Gravitazionale
Viaggio nel tempo
Non pulite questo sangue
Amori telecinetici
Estrema unzione
Dimenticare la polvere14. Apocalisse