Quando l’ho saputo quasi non ci credevo: i Millions of Dead Cops, le leggende del Punk-Hardcore, proprio nella mia città. Un mezzo miracolo, se si tiene conto che Cosenza e più in generale il sud Italia restano quasi sempre tagliati fuori dai tour delle band che amiamo. Ma le cose possono cambiare, e lo dimostra con i fatti l’attivissima Mad Productions che negli ultimi anni, serata dopo serata, continua a proporre eventi Punk-Hardcore di livello.
L’Auditorium Park è un grosso spiazzo antistante il Centro Sociale Rialzo, che fin dalle prime ore della sera si riempie di Punkers e curiosi, circondati dalle luci dei banchetti delle autoproduzioni e dagli stand delle label indipendenti. Si può respirare aria di Gilman Street anche a Cosenza, una piccola remota provincia dell’Impero. L’atmosfera è elettrica, ricorda le epiche serate di fine anni 90 al Centro Sociale Gramna, quando muovevamo i primi passi con i Duff e i fratelli Lumpen.
Prima del concerto riesco a scambiare due parole con Dave Dictor degli MDC, mi racconta che è entusiasta di essere tornato a suonare in Italia e che sta vivendo il tour nel nostro paese quasi come una vacanza alla scoperta di posti che non aveva mai visitato. Del resto, ha origini Italo-Americane! Una persona incredibilmente umile e alla mano, sebbene sia una vera e propria leggenda vivente, con all’attivo 40 anni da musicista e produttore. E si mette a ridere quando glielo dico, ironizzando che, in quanto leggenda, dalla prossima volta inizierà ad arrivare ai concerti in elicottero…
Apre la serata ANAFEM, artista transgender a cavallo tra il Rap e lo Spoken Word, con un’alone cyberpunk/distopico e una forte connotazione politica e sociale. All’inizio siamo in pochi sotto il palco, ma dopo pochi minuti i presenti sono conquistati. Da tenere d’occhio.
A seguire arrivano i KJUMMO, band di facce ben note della scena musicale cittadina che seguo sin dalla loro formazione qualche anno fa. Un Punk-n-Roll-Stoner-Metal che spara senza riserve decibel sul pubblico, districandosi con maestria tra i pezzi del primo album e gli esplosivi inediti di prossima uscita. A mio avviso una band che non sfigurerebbe sui grandi palchi internazionali. Durante il live si aggiunge alla voce Giulia, lead singer della band hardcore Manomorta, per un paio brani da guest e una cover di “Voglio di più” degli Angeli. Devastanti.
Prendono ora possesso del palco gli ACROSS, altra band di musicisti cosentini provenienti da varie esperienze precedenti. E nonostante li conosca bene, devo ammettere che stavolta mi hanno sorpreso. Rispetto ai primi live e al vecchio album c’è stata una notevole evoluzione, nel cantato, nei suoni, nella scrittura, nella compattezza di esecuzione e in generale nell’approccio al palco. Gli ampli si surriscaldano, la polvere del pogo si alza e il pubblico canta i testi dall’inizio alla fine; la band sul palco è rodata, solida e potente, complici anche i numerosi live in giro per la penisola. Imponenti.
Arriva il momento dei protagonisti della serata, i Millions of Dead Cops, MDC per l’acronimo a cui hanno cambiato significato quasi ad ogni disco. Ormai provenienti da varie città degli Stati Uniti, ma in origine formatisi ad Austin (Texas) nel 1979. Il cantante e frontman Dave Dictor è in ottima forma nonostante i 67 anni di età, ma è tutta la band che sforna un’ottima performance attraversando musicalmente le varie epoche, dagli esordi degli anni ottanta accanto ai Dead Kennedys fino agli anni duemila. La batteria è uno schiacciasassi, la chitarra una lama di rasoio e la voce di Dave ci racconta senza freno la sua rabbia contro il capitalismo, l’omofobia, la discriminazione, in pezzi che hanno tracciato un solco poi seguito da tante altre band a venire. Temi più che mai attuali, portati in giro da musicisti che ancora dimostrano di avere molto da dire dopo oltre 40 anni di carriera. Intramontabili.
Quasi 400 presenze provenienti da tutto il sud Italia, dalla Calabria, alla Basilicata, alla Campania, per un evento praticamente SOLD OUT nonostante l’infrasettimanale. E a fine serata, guardandomi intorno, mi rendo conto di quanti ragazzi giovani ci siano, probabilmente molti di loro al primo concerto Punk. E mi piace pensare che qualcuno di loro, domani, fonderà la sua band. Perché al contrario di quello che pensano i promoter che contano, qui c’è ancora sete di questa musica. Qui si respira ancora l’etere del pericolo, qui ci sono i concerti Punk con il palco per terra, qui c’è ancora l’odore del vento che sta cambiando. E forse, qualcuno, quell’odore lì l’ha dimenticato. Ma noi no.
Live Review di Totonno Nevone
https://www.instagram.com/totonnoduff/
Foto di Ada Alvaro
Grazie per il report, veramente emozionante in alcuni passaggi sugli MDC. Ho visto Dave e i suoi per la prima volta al Virus di Correggio 18, anno 1984. Poi Leoncavallo ’92, poi Monza 2007 e – magnifica sorpresa – il giorno prima di te, poco distante da Taranto alla Masseria Foresta.
Non potevo crederci, sto in ferie a 1000 km da casa mia, questi piombano in Italia e anzichè toccare le solite piazze come Milano, Bologna e Torino, scendono direttamente in Puglia dove mi trovo io!
Magnifici anche il 25 luglio, comunque. Dave è un’icona vivente, e gli MDC proseguono anche dopo 40 anni sulla loro rotaia fatta di attitudine, coerenza e umiltà.
Unici, MDC for life.