L’unico rammarico è quello di essere arrivato leggermente in ritardo ad un concerto che aspettavo da tanto. Sin da quando comprai il mio primo ed unico cd dei SICK OF IT ALL, mi promisi un giorno o l’altro di assistere ad una delle loro performance live! Se ne parlava spesso, con amici, gente conosciuta li per li in altri concerti e che accaniva la sua voglia di hardcore new york”ese” affibiandoti l’aggettivo: “PAZZO”, per il semplice fatto di averli sottovalutati come band.
Si è tutto vero, all’epoca comprai l’album, ma sinceramente non ce la facevo ad ascoltarlo per più di 2/3 canzoni, eppure sentivo dire: “I veterani dell’hardcore“, “Come reggono loro il palco nessuno“…,ovviamente di occasioni ne son capitate per andare a guardarli sia ben chiaro, ma si rimaneva su quella cosa non imprescindibile, della serie “chi se ne frega, magari la prossima volta..“! Appunto, la prossima volta!!
…ed ecco quindi che dopo essermi beccato di pazzo e il non aver avuto più traccia dei SOIA, ne’ su youtube, ne’ su i social…insomma, tabula rasa, mi si ripresentano a distanza di 25 anni con un live nella bellissima location clivense Il TheCageTheatre in compagnia di due band per me semi sconosciute tali CROWNED KINGS e BROKEN TEETH, rispettivamente da Melbourne e da Leeds/Manchester.
Ovviamente i Crowned Kings me li perdo, ma arrivo giusto in tempo per vedere almeno il finale dei Broken Teeth, presentatisi sul palco caricati a pallettoni, rovesciandoci addosso tutta la loro furia, adempiendo a piano il difficile compito di scaldare il pubblico per i Sick of it All.
Alle 23.15 con una puntualità perfetta, segno di un organizzazione studiata nei minimi particolari, arriva il momento dei SICK OF IT ALL che, presentatisi al grido di “are you ready”, ci impallinano uno dopo l’altro con colpi da assassino snocciolando i loro pezzi senza fare differenze di date o album. Si passa infatti da “Us VS Them” a “Call to Arms” a pezzi degli ultimi “Death to Tyrants” e “Based on a true Story” fino ad arrivare a “My Life” primo pezzo scritto dalla band, presente sul debut album “Blood Sweat and no Tears“. Come da mie più rosee aspettative, si confermano dei veri e propri animali da palco e al pubblico non rimane che godersi il loro spettacolo, regalando loro circle pits, wall of death e stage divings dall’inizio alla fine della loro performance.
La band di New York continua nel festeggiamento del 30esimo anno di attività con pezzi come “Death or Jail“, “Potential for all fall“, “Pushed too far“, “Busted“, “Injustyce System“…così per un’ ora di fila, per affidare le battute finali al classico wall of death di “Scratch the Surface” seguita a ruota da “Get Bronx“. La band lascia il palco per tornare poco dopo a gran richesta dei presenti con un corale “one more song, one more song…“, chiudendo in bellezza con “Uprising Nation” e “Step Down“, chiamando a raccolta sul palco quanta più gente possibile, bambini compresi.
A mezzanotte e 20 circa la band si lancia giù dal palco con un “Thank you so much”, le luci del TheCage si accendono, LagWagon in sottofondo e via con ringraziamenti, pacche sulla spalla e foto di rito.
Beh che rimane da dire? Che dopo 25 anni ce l’ho fatta a guardarmi i SOIA, vederli sbeffeggiare i strumenti con quella voglia di suonare da ragazzini è stata da sturbo e spero vivamente che continuino a farlo così ancora per molto, diretti, perfetti e giovani incazzati!
Ah per il “PAZZO”…avevi ragione amico!!!
P.s. Un grazie speciale a Sebastiano (http://www.sbtphotographer.eu/), gli ho rubato un pò di foto (la mia ha deciso di abbandonarmi proprio in questa serata), spero non si incazzi!!!!!
Cazzo ma due lezioni di italiano prima di scrivere articoli potevi prenderle..C’è l’ho fatta non si può vedere…vergognoso
il tuo minuto di popolarità lhai avuto, ora vai a fare l’ECO con qualcun’altro..
Qualcun altro si scrive senza apostrofo…hai fatto un articolo pieno zeppo di questi errori..io lo dico per te…si può essere punk senza essere ignoranti..comunque bello il concerto dei sick of it all.
Oh Faletti dei poveri…abbozzala vien via e godi di più…cmq bel concerto ma ne ho visti di migliori!!
Si possono anche fare errori di ortografia senza venir mortificati dai professoroni, dai Arturo stai sereno che siamo tutti dalla stessa parte