Ritorna in questo ultimo scorcio di 2007 una band che sinceramente stavo aspettando con ansia avendomi piacevolmente sorpreso con il precedente disco “Contro”. In un periodo in cui tutti appiattiscono il loro sound seguendo le mode del momento oppure riciclando se stessi si sentiva il bisogno di un ritorno alle radici del punk / hc in cui energia, potenza e rabbia erano le basi di tutto. “Mondo a parte” è la classica dimostrazione di come questa musica abbia ancora molto da dire.
Sicuramente la band che si presenta oggi al pubblico ha ben pochi legami con quella che solo pochi anni fa pubblicava “Veniamo in pace”. Un passato di cui non si vergognano, ma di cui, anzi, hanno saputo far tesoro per crescere come band arrivando ad oggi in cui possiamo vedere un sound compatto e potente.
L’album si apre con “H.C.O.”, pezzo punk/Hc in cui si sentono lontanamente gli echi dei loro cugini (musicalmente parlando) americani “A Wilhelm Scream”. A giro breve parte l’ottima “Se non ci fosse” che fa da apripista al primo singolo che dà anche nome all’album, “Mondo a parte”. Probabilmente una delle migliori tracce dell’album in cui la band dimostra tutte le sue capacità compositive in cui accelerazioni hc si alternano a momenti più ragionati, perfetta sintesi di istinto e ragione. Ormai possiamo tranquillamente parlare di un loro personale sound e le 11 tracce di quest album ne sono la riprova.
“Voglia di fuggire”, in puro Hc (melodic?!?) style, lascia il passo alla splendida “Avrai” (che non ha nulla a che fare con l’omonimo pezzo del 1982 di Claudio Baglioni!!!) che ha tutte le caratteristiche per diventare una hit-single di successo: potenza, melodia, cambi di tempo repentini, ritornello che ti si stampa subito in testa, energia, accelerazioni improvvise praticamente una delle loro migliori canzoni di sempre.
Molte volte negli album punk le band sparano tutte le loro cartucce nelle prime tracks lasciando la seconda parte del disco in calando, per fortuna in “Mondo a parte” questo non succede, anzi gli Omini Verdi lasciano i pezzi più tirati in seconda battuta, “Nulla è cambiato” o “Un’altra stella” sono solo un esempio. L’unico pezzo che probabilmente non si riesce ad inserire nel disco è “Distruggere e creare”, scritto quando nella band non era ancora tornato Ale.
“Mondo a parte” è un disco vero di una band che è saputa crescere musicalmente e artisticamente grazie ad 8 anni di coerenza e sincerità verso questo grande amore che si chiama “Punk” ma soprattutto senza aver mai tradito il proprio pubblico. I fan se li sono saputi guadagnare sul campo attraverso ottime performance live e quattro chiacchiere al banchetto, di sicuro non comprando posti in classifica su Trl o banner su Purevolume. Se questo ha reso la loro salita verso il “successo” più difficile, la ha resa d’altra parte più vera e ha saputo dare senso ad ogni goccia di sudore che hanno versato sul palco.
Un disco che è figlio della migliore tradizione punk / Hc unita ad istanze della nuova scena che fa capo a band sacre come Strike Anywhere e Rise Against, il tutto unito con personalità dalle loro sapienti verdi mani.
Voto: 8 ½ (Se vincessero il premio come punk band dell’anno di sicuro non mi stupirei. Ottimo disco)
Tracklist:
1. H.C.O.2. Se non ci fosse3. Mondo a parte4. Voglia di fuggire5. Avrai6. Un’altra stella7. Niente di niente8. Nulla è cambiato9. Dimmi cosa vedi10. Silenzio fragile11. Distruggere e creare