Dopo diversi anni di gavetta in giro per il nord Italia anche per i LIGHTNING DAZE è arrivato il momento del grande salto ed è così che mi trovo ad ascoltare il loro esordio discografico intitolato “Caught in a frame”.
Sei brani e mezzo (“oasis of Green” è un delicato intramezzo musicale) tranquilli ed omogenei, discretamente registrati e che sicuramente non fanno della tecnica musicale il proprio fiore all’occhiello.
Detto questo mi sento però di promuovere questo EP, che verrà rilasciato il prossimo 19 maggio attraverso l’inglese ENGINEER RECORDS, già al lavoro in passato con Vanilla Sky, Andthewinneris e Red Car Burns solo per citarne alcuni.
Mi sento di promuoverlo perché è un lavoro fresco, personale e sincero, lontano dalle mega produzione in stile “copia-e-incolla” che ogni giorno invadono la mia scrivania.
Perché è difficile trovare riferimenti chiari nei loro brani, anche se andando a fondo possono essere percepite le influenze di band come Get Up Kids e Jimmy Eat Worlds.
Perché ogni melodia, a partire da “Spring box” fino alla finale “Strike Out”, nella sua semplicità riesce a creare un atmosfera serena e ricca di emozioni.
Proprio per questo tipo di approccio melodico mi fanno tornare in mente a tratti i Jersey Line, anche se a livello di arrangiamenti e armonia sono ancora lontani dal trio romano.
Certo la strada per affermarsi a livello nazionale come realtà consolidata in ambito emo-rock (se così si può definire la loro musica) è ancora lunga ma i quattro ragazzi di Lodi hanno dimostrato con questo lavoro di non aver paura di mettersi in discussione.
In costante crescita.
Voto: 6/7 / 10