Inizio questa recensione precisando che non sono un esperto del genere, tutt’altro, ma come ogni goloso di buona musica mi piace allargare gli orizzonti e spesso mi ritrovo ad apprezzare gruppi che non hanno la crapa pelata o la cresta.
Fatta questa piccola precisazione vi presento i Liar Thief Bandit, un terzetto di rocker da Malmö che con la tecnica ci giocano e ci sanno fare, come vuole la tradizione, dettagli curati, accelerate e riff punk dove serve, tanto hard rock, alternati a pezzi più calmi e pensati, atmosfere puramente anni 70 (vedi anche la copertina, pare disegnata proprio in quegli anni) da pub di periferia mescolate a qualcosa di moderno ed attuale, che rende il disco fresco, raffinato ed ascoltabile anche per chi è abituato a ritmi più serrati e stradaioli. Insomma Gun, Shovel, Alibi è un disco che secondo me merita di essere ascoltato, se vi piacciono Backyard Babies, Hellacopters e compagnia bella fidatevi che questi giovani svedesi non hanno nulla da invidiare ai mostri sacri del genere.
Debutto sull’etichetta italiana Sailors Overdrive Records del nostro Alessio dei King Mastino, registrazione cristallina e suoni da paura, tutto molto curato per un disco che si lascia ascoltare e soprattutto apprezzare.