LENNON KELLY: l’intervista esclusiva per Punkadeka!

I Lennon Kelly sono un nome ormai più che noto nel panorama musicale al confine tra punk, folk tradizionale e rock. Freschi di un nuovissimo singolo, “Dam Da Bei”, abbiamo ripercorso l’ultimo anno e le ultime attività, per capire cosa bolle in pentola per la band Romagnola. Intervista a cura di Epidemic Records

NUOVO SINGOLO DAM DA BEI:

 

“Dam Da Be?i” cattura l’essenza di una serata tutta romagnola in osteria. Qual è il ricordo più speciale o l’ispirazione dietro questa canzone che volevate condividere con il pubblico?

Vogliamo spiegare che le cose semplici sono quelle che funzionano meglio. Ci piacerebbe arrivasse un messaggio di condivisione che rinchiuda il senso pratico che si matura scegliendo una vita semplice e proiettata al bene comune.

“Il passatore” porta con sé un’atmosfera intensa e coinvolgente. In che modo avete cercato di trasmettere emozioni specifiche attraverso questa canzone, e c’è un’analogia personale o esperienza che avete voluto condividere?

Fin da piccoli siamo stati attratti dai racconti dei nostri nonni riguardo al Passator cortese. Il nostro lavoro è stato semplicemente quello di rinnovare questa storia incredibile e adornarla di una fantasia figlia delle nostre esperienze. In Romagna le leggende sono prese molto sul serio e sentendoci custodi di questa terra sta a noi portarle avanti con dedizione.

Il titolo “Dove vanno a finire le bestemmie?” suscita sicuramente curiosità. Potete condividere il contesto dietro questa canzone e spiegare se il titolo rappresenta qualcosa di più profondo o figurato?

È un titolo sia provocatorio che riflessivo. In linea di massima insegna a rallentare la frenesia e a frenare i ritmi serrati dettati da questo mondo detto civilizzato ma in realtà malato alla radice. Si spende tanto tempo a inveire e a lamentarsi e tutti questi sfoghi poi finiscono per alimentare un disagio che non porterà frutti. “Dove vanno a finire le bestemmie” è un consiglio, un consiglio a prendersi del tempo e della calma.

Dopo aver esplorato temi così diversi in ognuno dei vostri singoli, vedete delle connessioni o temi comuni che collegano le tre canzoni? Qual è il filo conduttore che unisce la vostra produzione musicale?

Il filo conduttore è semplicemente lavorare giorno dopo giorno per non rimanere fossilizzati su un unico binario di intenti. Ci piace variare, ci piace scoprire e mettere in musica le varie situazioni di un esistenza. C’è tempo per approfondire tanti stati d’animo e tante sfumature, dal fantastico al sociale, passando per la filosofia o il senso di appartenenza. Non vogliamo i panni stretti e la noia a ronzarci attorno

Con una carriera così ricca di esperienze musicali, come vi sentite come musicisti ora rispetto ai vostri primi giorni insieme? Quali cambiamenti o crescita avete notato nel vostro approccio alla musica nel corso degli anni?

Dopo quasi 400 concerti sulle spalle abbiamo imparato ad essere più pratici, nella gestione del palco, dello show e anche nel rapporto con la fan base. Chiaramente è sempre bello ricordare e ripercorrere i primi passi fuori da casa, mettere sul piatto le prime esperienze di estere e i primi palchi blasonati. L’importante è non dimenticarsi da dove si arriva e soprattutto mettere al centro del nostro universo l’amicizia che ci lega ancor prima del progetto Lennon Kelly

La vostra musica combina elementi della tradizione folk irlandese con il punk italiano. In che modo la connessione tra queste due influenze si riflette nei vostri singoli e come cercate di mantenere vivo il legame con la tradizione folk della vostra terra?

Sette teste che lavorano sulla fase esecutiva generano un bel mix di influenze disparate. Chiaramente il legame con l’Irlanda e con la Romagna mescolate al punk sono imprescindibili e sanciscono la carta d’identità di questo percorso. Non ci piace classificarci in categorie o generi musicali, la spontanea naturalezza con cui scriviamo le nostre canzoni è la cosa che custodiamo più gelosamente, la ricerca di una propria originalità dovrebbe a nostro avviso essere la base per ogni artista.

Avete menzionato la composizione di nuovi brani per il prossimo disco. Cosa possiamo aspettarci da questo nuovo capitolo musicale e come state evolvendo il vostro suono distintivo per continuare a sorprendere i vostri seguaci?

Stiamo cambiando “casa”. Costruendo un nuovo studio e da quelle nuove mura partirà un necessario quanto stimolante 2.0

Ci serviva cambiare aria e l’abbiamo fatto, il disco nuovo, con una veste rinnovata farà capolino di certo ma non sappiamo ancora quando. Nel mentre abbiamo deciso questo percorso di singoli per tenere alta l’asticella e non perdere lo smalto. Sicuramente stimoli e idee per il futuro sono bene conservate nella nostra testa e sono pronte a decollare quanto prima

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