Laura Jane Grace non contava di fare questo disco, contava di farne uno nuovo con gli Against Me!…poi un giorno, mentre era in tour con la band è successo il lockdown, tutti sono tornati a casa a metà del tour e lei è rimasta da sola, come tanti di noi, a non sapere che cazzo fare in un mondo che era diventato assurdo.
Dopo un mese e mezzo di nulla attonito in cui ha pure smesso di fumare ganja, si è riscossa, ha preso i pezzi che aveva scritto nei due anni precedenti e semplicemente…li ha suonati. Poi ha chiamato Steve Albini per registrarli da lui, in una sessione di 4 giorni in cui pur stando nello stesso studio non si sono neanche visti in faccia, e ora li ha fatti uscire in un disco che si chiama “Stay Alive“.
Laura ha dichiarato:
“Non importa ciò di cui parlano le canzoni, chissenefrega, tutto questo riguarda semplicemente lo STARE VIVI (stay alive). So che sono viva se sto suonando delle canzoni. Se sto registrando delle canzoni. Se sto facendo un disco. Non voglio che l’industria discografica muoia. Non voglio veder sparire le band. E l’unico modo che conosco per combattere tutto questo è suonare. Registrare musica. Continuare a provarci” Come non amarla?
Intendiamoci, musicalmente non è un disco punk, è un po’ come togliere agli Against Me! i cori caratteristici di James Bowman e il drumming super energetico di Atom Willard…restano delle canzoni bellissime, senza il sound tipico della band di Gainesville. Qui come sound siamo più dalle parti di Frank Turner…molto country, tutto acustico tranne un paio di pezzi rock con la drum machine, e i classici testi tra il personale e l’incazzato di Laura. Musicalmente non è punk, ma se c’è un elemento che unisce tutte le band della scena punk, siano essere hardcore, punkrock, skacore, pop-punk, ecc…è l’urgenza espressiva, il bisogno di esprimere sè stessi…da questo punto di vista questo è un disco MOLTO punk.
Per chi se lo chiedesse i pezzi più “alla Against Me!” sono “The swimming pool song“, “Supernatural possession”, “Ice cream song”, “Why Kant i be you” e soprattutto la nuova “Baby, I’m an anarchist“: “Hangin Tree” col suo testo politico super incazzato con Trump:
God is good and God is great
Now get the fuck out of the USA
Christ like the American way,
A burning crucifix and a hanging tree,
Automatic weapons and white supremacy,
Protected privilege without apology,
Liberty and justice for the wealthy
E’ bello constatare che il songwriting sia ancora di alto livello, nonostante una vita spesa a tirare fuori pezzoni, ci dà delle speranze per il futuro di riuscire a sentire altra buona musica, sperando però che il prossimo disco lo possa fare ancora con la band, magari ancora con Steve Albini…e soprattutto di poter rivivere questo:
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