Come detto nella mia recensione ho trovato i vostri brani malinconici ma al tempo stesso carichi di energia positiva. Era questo l’obiettivo che volevate raggiungere in “I Remember Nothing”?
Siamo soddisfatti soprattutto per quello che siamo riusciti a trasmettere attraverso “I Remember Nothing”. Volevamo malinconia e questa è arrivata dritta al bersaglio. Penso non
esista soddisfazione migliore per un artista.
La corrente stilistica si rifà in gran parte a ciò che va per la maggiore nella scena alternative rock odierna, con qualche richiamo all’emocore di fine anni ’90. Quali nomi citereste nelle influenze e come si è arrivati a raggiungere questo stile?
Siamo felici di avervi dato questa impressione, alcuni ci hanno definiti Emocore, altri Pop-Punk, altri Alternative e altri ancora Brit-Rock… E’ bello che nessuno riesce ad etichettarci con un vero e proprio genere perché vuol dire aver dato vita a qualcosa di originale (cosa che tra i nostri coetanei ormai pare non esista più). Ultimamente io (Fabrizio), sto ascoltando molto Eddie Vedder e l’album che ha fatto per il film “Into The Wild” e mi piace un casino! Ma Eddie non centra molto con quello che abbiamo fatto, noi parliamo di cose tristi ed esperienze orrende e quello che è uscito dalle nostre teste è stato un farsi ispirare più che da altre band, da noi stessi! Abbiamo voluto trasformare le nostre sensazioni in note e le nostre esperienze in parole.
Il fatto di avere alle spalle un nome importante come quello di Vinx dei Vanilla Sky è stato sicuramente utile alla vostra causa. Come è stato collaborare con lui e come siete arrivati a questa collaborazione?
Vinx si è dimostrato un gran professionista, dedicando tutto se stesso e la sua passione a questo progetto dopo aver ascoltato qualche pezzo in fase di realizzazione. Siamo onorati della fiducia che ha riposto in noi e non possiamo far altro che ringraziarlo.
Non pensate che possa essere anche controproducente avere un nome del genere all’interno del progetto?
Con tutto il rispetto e la riconoscenza possibile, non credo che la sua presenza ci abbia “oscurato” né tantomeno danneggiati: lo considererei un importantissimo punto a favore
dell’album. Oltretutto vedo solo giudizi e critiche sui Last Day Of Summer, non su altri.
L’interpretazione vocale è qualcosa di veramente eccezionale: passionale e intensa come poche attualmente in circolazione sul suolo nazionale. Come è stato misurarsi – vocalmente parlando – con un sound del genere? E come si arriva a ottenere una performance tale?
Cantare è l’unica forma di coraggio a cui io riesca ad aggrapparmi per tirar fuori tutti quei sentimenti rimasti chiusi dentro di me nel corso degli anni, pensieri che mi hanno logorato per troppo tempo… Capitoli della mia vita che, al momento, preferisco rimangano miei. La voce credo esprima tutto questo, ma cerco di migliorare giorno dopo giorno. Grazie del complimento…
Artisticamente l’EP offre grandi spunti interpretativi. Quanto tempo avete impiegato nella fase di songwriting e come sono nati i brani di questo mini?
Circa 8 mesi per la realizzazione. Lo so, sono molti direte… Credo però, che l’attenzione maniacale ad ogni singolo dettaglio abbia dato qualche frutto.
In vista del debut album, quanto sentito in “I Remember Nothing” sarà la linea guida delle future canzoni? State lavorando su nuovi brani attualmente?
Preferiamo non svelare niente, ma sicuramente l’impronta che vogliamo lasciare è proprio quella.
Parliamo della vostra scena locale. Come viene vissuta la musica alternative nelle vostre zone? C’è fermento?
Purtroppo la zona, che un po’ rispecchia il panorama nazionale, non offre molto. Figuriamoci a giovani che decidono di uscire dai garage con musica propria e che si allontanano dalle classiche tribute band. La sfiducia e la mancanza di iniziative soffoca un po’ tutto e tutti.
Quali band italiane sentite più vicine al vostro progetto?
Le nostre ispirazioni sono altre a dir la verità, nascono dalla scena British e si muovono nei dintorni di Manchester, per esempio. Mi riferisco soprattutto alla fine degli anni ’80, per poi arrivare fino ai giorni nostri.
Il vostro stile credo possa essere compreso meglio al di fuori dei confini nazionali, specie nel nord europa e States. Avete programmi in merito?
Come detto prima, preferiamo non svelare nulla…
Cosa consigliereste a una band debuttante che voglia intraprendere un discorso discografico?
Cercate qualcuno che creda davvero in voi e nella vostra musica.