Seratina croccante in quel di Segrate nel mio Centro Sociale preferito, il Baraonda, riunione plenaria di cervelli scappati da casa, sul piatto 4 gruppi che promettono suoni potenti e costole doloranti, con la curiosità tutta mia di vedere per la prima volta i Rixe all’opera, gruppo del quale ne sento parlare solo bene.
Cerco di arrivare presto perché di solito le risate migliori sono quelle con la prima birra in mano, e rimango piacevolmente stupito dal fatto di non essere il primo ad entrare, il bancone è già preso d’assalto con la Dali che smadonna per smistare gli ubriaconi, prendo subito una maglia dei Rixe che non si sa mai e mi perdo nel portinariato OI! fino a quando non salgono gli Scalpo, altro gruppo che mi incuriosiva molto e che mi ha lasciato senza parole, belli potenti e con un nutrito seguito di crape lüstre a scandire ogni pezzo; durante il cambio palco, siccome la serata fa parte di quelle infinite iniziative benefit “OI! fatti un’ambulanza”, ci viene orgogliosamente comunicato che l’ambulanza è stata acquista, (ed è notizia di questi giorni di metà dicembre che è già arrivata qui da noi la si sta allestendo), quindi bravi tutti voi che avete messo in piedi questa iniziativa, e n’OI! che l’abbiamo supportata! Dopodiché salgono i local heroes My Own Voice, storica hardcore band che conosco molto bene e che ogni volta mi piace sempre di più, siamo in tanti cresciuti coi loro anthem e anche se stasera c’erano principalmente skinheads hanno avuto credo qualche soddisfazione.
Piccolo cambio palco e salgono i Rixe, dovrei rileggermi i testi perché il mio francese non è poi così eccezionale, ma a sto punto capisco perché suonano nei migliori festiva europei, il Baraonda salta ed il terzetto apprezza affondando sul pedale, inizia a volare qualche scarpone e l’atmosfera si surriscalda, tutto pronto quindi per The 80’s, super cover band formata da vecchie e nuove glorie dell’OI!, scende quasi una lacrimuccia di fronte a cotanta bellezza, ma siccome l’emo OI! non esiste le sopracciglia si aggrottano e via a cantare a squarciagola ciò che ha reso grande questa musica, fino alla mazzata definitiva, quando sale Ivano degli Asociale, e allora ciao.
Seratina croccante dicevamo, il Baraonda è come sempre luogo di perdizione e anche questa sera tutto ha retto alla stra-grande, bandiere palestinesi comprese, perché ci divertiamo nelle nostre serate ma facciamo anche del bene, viva n’OI!