Il loro act del 21 Gennaio ha sviscerato un sound ancora più crudo e spigoloso, con un Cambuzat in stato di grazia, estroverso ed aggressivo come Dio comanda, sia vocalmente che alla chitarra, alla quale ha strappato spasmi indicibili e dolorosi, magistralmente sorretto dal basso cavernoso e dark di Chiara Locardi e dall’incredibile, creativo, possente drumming di Iacopo Andreini, uno dei pluri-strumentisti più eclettici in circolazione
L’ ENFANCE ROUGE
Live at Taverna Vecchia del Maltese
Bari, 21/01/05
Francois Cambuzat e L’Enface Rouge li avevo visti live quasi quattro anni fa dopo l’uscita del loro lavoro Davos-Leros. Ecco cosa avevo scritto in quell’occasione su My Own Desire :
“ Francois Cambuzat (voce e chitarra) e Chiara Locardi ( voce e basso ) hanno concluso il 24/3/01 la rassegna Nuovi Suoni con un’esibizione mercuriale che ha alternato dense ed urticanti atmosfere di ricerca con chitarra e basso usati a mò di martello pneumatico a delicate, fosche ballate velvetiane/esistenzialiste interpretate da Chiara, la diafana compagna di Francois, con fascino penetrante.
Da segnalare una versione del tutto trasfigurata ed introiettata di ‘ I Wanna be your dog ‘ (Stooges) e la ficcante anarchica denuncia anti-multinazionali culminante in uno spietato lungo elenco delle parti in causa, nella parte centrale dell’act, vero fulcro di un’ esibizione votata ad un anti-capitalismo militante, sottolineata da un tappeto elettronico efficacissimo “ .
Sto parlando di Boicottt (Thee Filthy Bastards) un brano che sarebbe stato inciso poi da Cambuzat nel successivo lavoro di L’Enfance Rouge del 2002, Rostock-Namur, vero manifesto cosmopolita e profondamente anti-americano di una band
italo-francese che ha fatto del cosmopolitismo artistico una ragion di vita che affonda profonde radici nella tradizione esistenzialista e rivoluzionaria francese.
Il loro act del 21 Gennaio ha sviscerato un sound ancora più crudo e spigoloso, con un Cambuzat in stato di grazia, estroverso ed aggressivo come Dio comanda, sia vocalmente che alla chitarra, alla quale ha strappato spasmi indicibili e dolorosi, magistralmente sorretto dal basso cavernoso e dark di Chiara Locardi e dall’incredibile, creativo, possente drumming di Iacopo Andreini, uno dei pluri-strumentisti più eclettici in circolazione.
Noise, avant-rock, elettronica….la concezione sonica di L’Enfance Rouge non riconosce alcuna definizione definitiva ed agisce in virtù di una perenne logica di sfondamento di limiti estetici : la catarsi operata su un virtuale ascoltatore dalle sinapsi ‘liberate’ ha del prodigioso…vibrazioni di tensione-minaccia si crogiolano e si liquefano nella ricerca di una assoluta sublimazione sonica .
Il loro concerto è culminato in una violentissima cover di Kick Out The Jams degli MC5, estasi al calor bianco purissima.
Purtroppo la voce sofferta e vissuta di Chiara Locardi negli episodi più contemplativi di Rostock-Namur, ballate fascinose come L’Age Dor (Leo Ferrè) e La Fille aux jambes rasées, ha sofferto dal vivo di un’acustica troppo rimbombante. Conosco solo un’altra artista così intensa come Chiara Locardi, Marianne Faithfull .
L’utopia essenziale dell’arte di Enfance Rouge si estrinseca anche nell’idea di base di Trasporti Marittimi, Festival Itinerant Des Musiques Trasversales che Cambuzat ha cominciato a portare in giro per l’Europa, che attraverserà Italia, Francia, Spagna, Belgio, Germania, Svizzera e Slovenia nel tentativo di abbattere qualsiasi barriera culturale e musicale tra una nazione e l’altra : ne ho parlato con un Cambuzat affabilissimo prima del concerto, delle difficoltà burocratiche che ha e sta incontrando ma quest’uomo mi è sembrato sorretto da una fede incrollabile nei suoi ideali.
Mi ha anche carinamente regalato Wazemmes-Warszawa , antologia uscita per celebrare il decennale frenetico dell’attività di Enfance Rouge, ma di questo vi parlerò in altra sede.