Punk-rock dalla svizzera. 12 brani che strizzano l’occhio alla rabbia di Rancid e Social Distortion con schitarrate rock’n roll qua e là, qualche buon sing-a-long (vedi “United we stand”) e una riproduzione didattica di quanto il genere ha saputo dare negli ultimi 20 anni (vedi UK Subs). Questo è quanto aspettarsi dal disco d’esordio dei Knives Out (nome suppongo preso da un brano dei Radiohead).
KNIVES OUT: Here again
Ritmo costante per 33 minuti che corre di pari passo con delle melodie troppo piatte per il genere, nonostante qualche coro stilisticamente ineccepibile. Pochi spunti degni di nota, le canzoni si susseguono una dietro l’altra senza dare un segnale più forte, senza far scattare la scintilla.
La passione c’è, la dedizione anche, però manca quella personalità per produrre dei brani in grado di lasciare il segno. Rimandati a settembre.
Voto: 5½/10