Questo week-end saranno l’unica band Italiana presente al mitico Wasted festival di Amsterdam (in compagnia di band come Sham69, AntiFlag, Uk Subs, Discharge e molti altri) Sono in pista da oltre 20 anni, nel 2005 con l’omonimo cd sono balzati nella top20 della classifica Indie Italiana e su internet sono stati votati come punk band italiana dell’anno… pubblichiamo per l’occasione un’inedita intervista realizzata poco tempo fa con lo storico leader Marco Balestrino…
Cosa ha significato per uno come te che proviene dallo street punk più radicale partecipare a una manifestazione come il MEI?
Sicuramente per uno come me che non ha mai dato importanza a manifestazioni di questo genere o ad altre iniziative dell’industria discografica italiana, decidere di partecipare non è stato semplice. Del resto però se si pone lo sguardo al Punk britannico, da sempre preso come punto di riferimento, si capisce che già qualcuno prima di me aveva aperto la mente a direzioni simile a questa. Garry Bushell lanciò l’Oi! dalle colonne del settimanale musicale Sounds. Angelic Upstarts, Exploited, Sham 69 accettarono di andare a Top Of The Pop nel momento in cui capirono che erano lì grazie ai fans di Punk music che avevano comprato i loro dischi facendoli entrare nella classifica inglese.
Cosa pensi dell’iniziativa lanciata da Punkadeka.it?
Credo che in questi anni Punkadeka abbia fatto un lavoro interessante dando voce a tutte le varie sfumature del Punk.Per questo ritengo la sua collaborazione con il M.E.I. sia stato un modo per far conoscere e ricordare anche a case discografiche, distributori e addetti ai lavori vari, che spesso hanno fatto finta di non vedere, che certe bands esistono e non solo, hanno anche un considerevole consenso e supporto da parte di migliaia di ragazzi.
Spesso il punk italiano viene snobbato in favore di quello americano e scandinavo. tu personalmente cosa pensi al riguardo?
Penso che il livello tecnico americano o svedese non sia confrontabile con quello italiano. Questo perchè americani e svedesi sono cresciuti in un altra società, sono stati educati diversamente.Provate a chiedere cosa pensano vostra madre o vostro padre di un musicista e le sue possibilità per il futuro. La risposta sarà che non c’è chance e che quindi si deve crescere senza quel sogno, senza quella speranza.Inoltre la scuola musicale italiana fa acqua ovunque. Un batterista cresce con dei miti assurdi seguendo l’orma di Toni Esposito. I chitarristi credono che sapere fare un assolo sia più importante che curare la mano destra, che dà il ritmo e gli accenti a una canzone. I bassisti molte volte sono dei chitarristi falliti.Come se non bastasse all’estero ci sono altre possibilità e i ragazzi iniziano a vivere soli molto giovani anche grazie ai sussidi di disoccupazione che permettono loro di avere più tempo libero per suonare, per vedere concerti, insomma per portare avanti una passione. Proprio per questi motivi mi pare ingiusto criticare così tanto le bands italiane che di per sè partono, quindi svantaggiate.Questo però non autorizza le bands italiane a mollare la spugna e a dimenticare quanto siano importanti la qualità del prodotto sia dal punto di vista grafico che sonoro, il look di chi suona e i messaggi lanciati dai palchi.In ultimo penso che non bisogna dimenticare che bands come RAW POWER, NEGAZIONE, CCM pur essendo italiane, sono leggenda e sono state prese da esempio da tutto il movimento Punk Hard core americano.
Si è appena concluso il vostro tour in Europa. Come vedi la situazione del movimento punk all’estero?
Abbiamo avuto la fortuna di avere al fianco un tourbooking del calibro della M.A.D. di Berlino che da sempre cura i concerti delle più importanti hard core e Punk bands mondiali (Agnostic Front, Mad Ball, Business, Dropkick Murphys, US Bombs, etc) e questo ci ha dato la possibilità di suonare sempre su palchi importanti davanti a un considerevole numero di Kids. Dieci concerti, in dieci giorni non ti danno la possibilità di entrare al 100% nella vita delle città che abbiamo toccato e delle loro scene. Per quel che riguarda la Germania posso dirti che il movimento è consolidato da 20 anni di lavoro non stop. Gli Jung Zentrum hanno sempre dato un supporto base non indifferente nel organizzare concerti e tour. A questo vanno ad aggiungersi i locali e gli squats dove tutto è impeccabile. Nella Repubblica Ceca mi è sembrato di ritrovare l’entusiasmo che c’era in Germania 10 anni fà, forse perchè qui chi organizza mette ancora davanti a tutto il movimento. In Francia c’è difficoltà a trovare locali dove suonare, non esistono più centri sociali. I kids stessi organizzano concerti, affittando posti di fortuna come palestre e teatri, sostenendo così spese elevate. Nonostante ciò non si pensa al business, ma al risultato finale. Di Vienna e Ginevra cosa posso dirvi?… abbiamo suonato in ormai storici posti occupati, divenuti oggi, veri e propri locali rock.
E invece come vedi in questo momento la scena punk in italia?
Il PUNK in Italia esiste ancora per fortuna. Lo capisco da varie cose… Ogni giorno ricevo lettere e mail da ragazzi di tutta Italia, gli stessi ragazzi che ci hanno votato e fatto vincere il premio di PUNK BAND 2005. Purtroppo negli ultimi anni l’industria musicale e la stampa si sono lasciati abbagliare da bands definite punk che in realtà cercavano solo di sfruttare al massimo quella parola tornata di moda per riempirsi le tasche. Per fortuna questo gioco destinato a durare poco è finito.
Quali novita’ ci riservano i Klasse Kriminale?
È da poco uscito lo split singolo “HEAVYWEIGHT OI! CHAMPIONSHIP OF THE WORLD” diviso con gli OPPRESSED, dove compaiono in totale quattro pezzi, due per ogni bands. Questo singolo è disponibile solo in vinile per la nostra etichetta HAVIN’A LAUGH per quel che riguarda l’Italia, mentre sul mercato francese esce per la SOLITUDE URBAINE. E’ anche uscita la compilazione “TALES FROM THE STREETS”, ideata da HOOLIGANSTREETWEAR. Al suo interno troverete nomi come LAST RESORT, ANTI NOWHERE LEAGUE, ARGY BARGY, THE OPPRESSED, STAGE BOTTLES, MAD SIN, etc… Abbiamo di recente suonato nel carcere di Pontedecimo (GE) e vogliamo che questo sia solo l’inizio di una serie di concerti che raggiungerà diversi carceri d’Italia.
Un saluto ai lettori di Punkadeka.it..
Grazie per aver creduto ancora una volta in noi. CI INCONTREREMO ANCORA UN GIORNO!