I Kalashnikov sono una delle band Punk di Milano più longeve, il loro suono non è mai facile classificarlo e non ho nessuna intenzione di provarci.
Punk, non tanto come suono, ma come creativà e modo di relazionarsi in questa società. Con questo album si sono davvero superati a parer mio, non tanto nelle sonorità affascinanti ed emotive, e lontane dai miei gusti preferiti, ma per come il tutto è stato confezionato, proposto.
In un vecchio lavoro avevano addirittura allegato al cd una simil-zine, ma qui ho davanti un qualcosa di incredibile. Un cd che si apre a fiore e che al suo interno non nettare divino, ma pensieri, testi, che non ne sono da meno. Musicalmente il classico Kalashnikov sound si mischia a suoni più teatrali, più curati e diversi da loro.
E poi devo dire che una cosa che ho sempre apprezzato delle band, cosa più che rara al giorno d’oggi, sono le spiegazioni dei testi o come in questo caso le “premesse”.
Cosa rara e anche questo fa riflettere, no? In fondo se non si ha nulla da trasmettere, da comunicare sono inutili premesse, spiegazioni e perché no, pure i testi.
Ecco, io sono felice che qui da trasmettere ci sia tanto.
Consiglio a tutti questo cd, perché una confezione del genere è da conservare a casa per ricordarsi che Diy è bello, ma se fatto col cuore è meglio. 9 canzoni per quasi cinquanta minuti, compresa “nessuna fiducia” dei Declino, ordinate, comprate e troverete qualcosa di nuovo, di inaspettato e soprattutto un cd sudato!
Voto: 3 case su 5