La calma prima della tempesta. Guardando lo stupendo artwork di “Human Abuse” pare di essere dinnanzi a una società ormai prossima alla fine. Bene, una volta fatto partire il player questa convinzione diventa ben presto realtà: se finora grazie al debut “Pray For An Afterlife” nutrivo un gran rispetto per i Juliet Massacre, ora potrei dire di amarli alla follia.
La loro è pura forza della natura, una ferocia che ha accomunato sei musicisti che una volta uniti danno sempre vita a quello che è un massacro sonoro. Loro amano definirsi death/slam/core ed effettivamente mi pare la soluzione migliore per affrontare la loro proposta, che accomuna come profilo diverse compagini: la lucidità tecnica dei Job For A Cowboy, la foga distruttrice dei Black Dahlia Murder e il lato più “easy/tamarro” dei Despised Icon.
Un tris di nomi che non deve però far pensare ai Juliet Massacre come l’ennesima band copia e incolla, tutt’altro. Qui c’è tanta farina del loro sacco e moltissimi imput interessanti che porteranno ad autentiche devastazioni durante i loro show. Se siete alla ricerca di un album feroce e al tempo stesso ricco di sana ignoranza, non potete farvi scappare questo “Human Abuse”. Solo per palati sopraffini!