..”A distanza di due anni dalla sua scomparsa, Joe Strummer è stato ricordato con il massimo della passione e dell’affetto possibile in un appuntamento tutto italiano che ha visto alternarsi sul palco gruppi storici del combat rock, rappresentanti autorevoli dello street-punk nazionale, rockers emergenti, tribute band. L’idea è quella, mutuata proprio dall’esempio emblematico e seminale fornito da Joe, di dar voci a più stili, a più interpretazioni, a più emozioni, a più generazioni che si sono identificate nella sua musica e nelle sue istanze sociali e politiche”..
“10.000 Giorni di Rock’n’Roll”
IL TRIBUTO ITALIANO A JOE STRUMMER
Il 22 dicembre 2002 se ne andava Joe Strummer, la voce dei Clash e di un’intera generazione, una figura leggendaria, un combattente nato, dalle grandi doti umane. Quello che abbiamo perso con la scomparsa di Joe Strummer è anche un pezzo importante di quella che si può definire la cultura popolare del rock’n’roll, quella più stradaiola, quella più vera e per questo politica, coraggiosa e ribelle, capace di parlare a milioni di persone in tutto il mondo. Una cultura fatta propria da Strummer in tutto il suo percorso artistico ed umano, a cominciare da quando a vent’anni iniziò a suonare l’ukelele nelle metropolitane di Londra, per proseguire in modo travolgente con i Clash passando dal punk al rap fino ad entrare nel mito, e terminando, a 50 anni, con i suoi Mescaleros.
30 anni di musica popolare, 10.000 giorni di Rock’n’Roll .
A distanza di due anni dalla sua scomparsa, Joe Strummer è stato ricordato con il massimo della passione e dell’affetto possibile in un appuntamento tutto italiano che ha visto alternarsi sul palco gruppi storici del combat rock, rappresentanti autorevoli dello street-punk nazionale, rockers emergenti, tribute band. L’idea è quella, mutuata proprio dall’esempio emblematico e seminale fornito da Joe, di dar voci a più stili, a più interpretazioni, a più emozioni, a più generazioni che si sono identificate nella sua musica e nelle sue istanze sociali e politiche.
Il tributo si è svolto a Bologna, la città che fu sede del primo concerto italiano dei Clash, svoltosi il 1 Giugno 1980, ed al quale assistettero personalmente alcuni dei musicisti che faranno parte del tributo. I gruppi partecipanti all’appuntamento,che hanno dimostrato grande disponibilità sintonizzandosi subito con lo spirito dell’iniziativa, hanno eseguito pezzi dei Clash in modo personale o fedele all’originale, per un totale di circa 40 brani. Sul palco dell’Estragon si sono alternati The Gang – Yo Yo Mundi – Klasse Kriminale – Ratoblanco – Malavida – Klaxon – The Stab – Linea – Bankrobbers – Radio Brixton – Clampdown – Tupamaros e i DJs Vanessa e Gabrio.
Lasciateci manifestare la grande soddisfazione che abbiamo provato nel rivivere l’atmosfera d’altri tempi che aleggiava all’Estragon la sera del 19 dicembre. Non è così scontato, e voi lo sapete, ritrovare tutti insieme, e senza forzature, elementi come partecipazione, passione, spontaneità.
A Bologna, per Joe Strummer, questo è successo. E’ stato una serata nella quale “ci si sentiva bene”, come ci ha confidato un caro amico del sito. Ecco “sentirsi bene”, essere a proprio agio, fra gente con le tue stesse radici e le tue stesse passioni e convinzioni. Alla base di tutto c’era la voglia di ricordare Joe, sullo sfondo la voglia di riaggregare, di ricompattare, di ritrovarsi. Il messaggio è passato, Joe si meritava una notte così, si merita migliaia di notti così. Siamo orgogliosi di quanto è stato fatto, frutto di tanto impegno e di qualche sacrificio personale. Ma ne è valsa la pena, eccome. Grazie di cuore a tutti, vi vogliamo bene.
Non ci sarà la classica recensione per questa serata. Di seguito troverete, le brevi testimonianze di coloro che, a vario titolo, hanno partecipato all’evento. A breve su queste pagine potrete leggere una lunga e ricca (di contenuti) intervista realizzata ai Gang, una band per la quale nutriamo grande stima, come ormai saprete. L’intervista è stata realizzata in esclusiva da Stefano Parolo (grazie di cuore Stè), ed è iniziata a Pontremoli terminando proprio prima del tributo a Joe. Non si parlerà solo di Clash e Joe Strummer, e forse la ricchezza dell’intervista sta proprio in questo. Al suo interno troverete diversi riferimenti culturali e riflessioni che meritano di sicuro un approfondimento. Buona lettura.
“La serata è stata molto bella ed emozionante, erano anni che non vedevo una serata così piena di imput positivi, e , senza nessuna paranoia, ogni gruppo ha dato il meglio. Mi sembra di aver colto che tutti eravamo nel feeling giusto, conoscere poi altre band, che non conoscevo, è sempre cosa positiva. Poi anche i ragazzi sotto il palco hanno dato una grande prova, con il loro calore ed entusiasmo. Insomma è stato bellissimo. Grazie a tutti voi”.
Davide – The Stab
“Sarò sincero, non pensavo fosse possibile percepire questa compattezza tra gruppi : intendiamoci, non avevo dubbi sulla passione clashiana di ognuno, ma queste situazioni, a volte, creano scale gerarchiche poco simpatiche. A volte, appunto, non questa volta. Abbiamo richiamato Joe indietro al suo posto di comando, gli abbiamo detto a chiare lettere che senza il suo esistere, saremmo stati tutti più banali. Penso che lui ci abbia sentito. Grande serata”
Alessandro – Radio Brixton
“Tutti erano felici di partecipare, ognuno con il proprio stile, ognuno con quello che aveva dentro. Una grandissima serata, una grande esperienza. Joe non verrà mai dimenticato”.
Silvio – Linea
“C’era una bella atmosfera e molti gruppi validi… mi ha fatto molto piacere la presenza anche di persone come Anthony Davie, da Londra. Anche lui, come molti altri, cercava di rivivere alcune emozioni insieme a coloro che ognuno di noi considera “la sua gente”.
Marco Mezzetti – Ratoblanco
“Non avevo una Band per il live sino a qualche settimana prima del 19 dicembre 2004, sara’ stata la coincidenza? Credo che Strummer ci ha messo la sua mano come del resto in molte altre occasioni della mia vita e grazie a Strummer ora sono a garageland con la mia nuova Band. Grazie Joe”
Marco Balestrino – Klasse kriminale
“E’ stato un piacere partecipare alla serata… sapete, i concerti oggi sono tutta un’altra cosa e non c’è più quello spirito di una volta”. Vanessa – dj
“Io e Nyle siamo stati davvero bene a Bologna, tutte le band hanno suonato con passione e professionalità, sono certo che Joe sarebbe stato onorato dalla partecipazione che si notava in questo raduno”
Anthony Davie, autore di “Vision Of A Homeland
“Cari amici, solo una breve nota per dirvi davvero grazie per la vostra recente donazione a Strummerville. Guardiamo al prossimo anno con fiducia circa gli sviluppi delle nostre iniziative, in particolare stiamo lavorando per far sì che la prima presenza della fondazione sia a Bridgewater, Somerset, proprio nel paese dove abitava Joe. Ancora grazie.”
Paula – Strummerville