Siccome Torino e la sua provincia in questi ultimi mesi non propongono una grande quantità di band rilevanti musicalmente, senza parlare di attitudine, ecco che spingo un po’ i miei confini verso l’intero Piemonte.
Spostandomi solo di 100 km trovo 2 delle valide band, parlo di Alessandria, tempo fa avevo parlato dei Madido Respiro, oggi invece sono qui a parlare dei Jilted.
Prima di tutto iniziamo a presentare la band, sono di Alessandria e suonano un ottimo hardcore molto politicizzato affogato nel crust, genere che non conosco minimamente.
Il suono prende grande ispirazione dalla scena hardcore anni ‘80 e non solo da una band, anche se certi pezzi mi ricordano molto i Wretched di “vivi ogni momento”.
Il cd, come il nome ben fa intendere, è semplicemente una raccolta di tutti quei pezzi da loro prodotti, ben 7 anni di registrazioni messe insieme, per fortuna dico io, visto che quasi tutto i pezzi facevano parte di ep, split molto introvabili.
Il booklet è piuttosto semplice, ma efficace, visto che ci sono tutti i testi e che testi. A me musicalmente non dispiacciono, ma la voce troppo urlata che mi ricorda troppo il crust non mi piace per niente.
E per questo motivo, visto che le liriche sono poco capibili all’udito, decido in maniera singolare di non voler descrivere i testi, non vedo perché devo spiegare cosa hanno da dire questi ragazzi, visto che se non fosse per il booklet non avrei capito nulla dei loro temi trattati, se non per la prima “no Business punk” forse, che comunque già dal titolo fa intendere il tema. Visto che però li ho letti posso dire che sono molto politicizzati, schietti, ma ben scritti.
Altro non vi voglio dire.
Consigliato agli amanti dell’hardcore/crust, anche se potrebbe interessare ad amanti di altri vari generi, ma se non amate sentire sputi, catarro e urla poco comprensibili statene pure a distanza.