Arrivato nei Paesi Baschi, più precisamente a Vitoria-Gasteiz la sera di giovedì, 25 maggio 2017 per l’assenza di voli il giorno dopo. Venerdì, 26 maggio 2017 dopo un pranzo sostanzioso in Blablacar ho raggiunto Pamplona (Iruña in basco). Lasciare giù le cose in hotel e poi subito a piedi verso il parco La Ciudadela – la location della prima edizione dell’Iruña Rock.
Day 1:
La prima band che ho visto: Josetxu Piperrak and the Riber Rock Band. Band basca formata da uno dei membri storici dei Pipperak, ovvero Josetxu, che propone tanti dei vecchi classici del famoso gruppo basco, come per esempio “Kualkier Dia”. Il loro mix tra Punk e Ska fa da subito divertire i già numerosi presenti. Tra l’altro chiaro, visto che loro giocavano proprio in casa.
Poi il turno di un’altra band storica della scena iberica, ovvero i Gatillazo, visto che il loro front-man è il mitico Evaristo, cantante storico di La Polla Records. I Gatillazo col loro Punk dal vivo sono una vera garanzia e infatti i loro live nei vari festival sono sempre molto seguiti e coinvolgenti. I loro classici li hanno suonati quasi tutti e così alla fine è venuto fuori un concerto più che completo. Piccola, ma non indifferente nota aggiuntiva: finalmente ho avuto il piacere/l’onore di stringere la mano a una vera leggenda del Punk nei Paesi iberici come Evaristo.
Dopo i Gatillazo l’ora dei Narco di Siviglia. La band dell’Andalusia col suo mix tra rap, hardcore e metal è sempre molto seguita. Peccato che praticamente con l’inizio del loro concerto è iniziato anche il diluvio. P.S. Primo festival dell’anno all’aperto per me e prima lavata completa, direi che siamo partiti alla grande. Purtroppo il loro concerto l’ho passato cercando un pò di riparo da qualche parte dalla pioggia battente. Per questo purtroppo di foto proponibili del live dei Narco non esistono. Scusate!
Subito dopo il concerto dei Narco ho incontrato il mio Amico Grass dei Boikot e Vikingo dei Narco. Loro due insieme poi mi hanno portato sotto la tettoia dei tecnici dei suoni. E proprio da quella posizione poi mi sono potuto godere con calma e al coperto il concerto degli asturiani Desakato. Loro dal vivo mi piacciono parecchio. Il loro Rock è sempre bello da ascoltare. Lo suonano molto bene e il pubblico partecipa sempre molto ai loro live. Peccato solo che la mia foto sia quella che è, ma visto che ancora non aveva smesso di piovere l’ho dovuta fare da molto lontano.
Il mio primo giorno di festival per me si è concluso qui. Infatti il gruppo rap/rock politico Riot Propaganda, composto da membri degli Habeas Corpus e Los Chikos del Maiz non l’ho visto. Un pò per la tanta stanchezza e un pò perchè, visto che aveva appena smesso di piovere, volevo approfittare per arrivare all’ostello senza bagnarmi un’altra volta.
Day 2:
Dopo una bella dormita, verso mezzogiorno mi sono recato al Kafe Zentral Teatro, una sala concerti nel centro di Pamplona. Lì è avvenuta la proiezione del documentario dei Boikot sulle Brigate Internazionaliste, legato al loro ultimo singolo “Jarama”. Dopo di questo, un bel giro per il centro insieme a parte della crew dei Boikot, con tanto di spuntino. Poi un pranzo (e che pranzo – entrati alle 15, usciti alle 17.30), doccia veloce e subito in direzione festival.
La prima band che ho visto: gli ZOO. Con il loro mix molto particolare tra rap, rock, anche elementi di Ska, fanno venire subito voglia di festa. Pur non conoscendoli bene, mi sono divertito molto durante il loro live.
Avanti con La Raiz. A Roma poco fa non ero riuscito a vederli, stavolta sì. E sono sempre belli. Infatti loro, essendo uno dei gruppi emergenti più seguiti in terra iberica, possono sempre contare su un grande pubblico. Il loro mix tra Ska, Reggae, Punk e anche elementi Folk valenciani fa divertire tutti.
Poi una band molto attesa da tantissima gente al festival, ovvero Soziedad Alkoholika. Lo storico gruppo basco di Thrash Metal ha giocato in casa e il suo potente live è davvero seguitissimo. Mi è stato detto che loro da ben quattro anni non avevano suonato a Pamplona e quindi già si capisce tutto. Le foto? Scusate, ma non esistono. Il sottoscritto (giustamente) si è preso un pò di tempo per stare insieme ai Boikot. L’ho detto tantissime volte e lo ripeto all’infinito. Loro per me sono molto più di una semplice band. Ovunque li seguo, mi sento a casa, mi sento parte di una bellissima famiglia.
Chiusura del festival riservata ai migliori? Sì, senza dubbio. Perchè verso le 0.30 salgono sul palco proprio i Boikot. Lo storico gruppo Ska-Punk di Madrid come sempre fornisce un live da brividi ed emozioni vere. Musicalmente perfetti, come sempre si contraddistinguono anche per l’energia e la carica che trasmettono alla tantissima gente presente al festival. Infatti basta l’apertura del concerto col nuovo singolo “Jarama” per capire come sarebbe andata anche stavolta. Perchè poi durante i classici come “No Pasaran”, “Tierra Quemada”, “De Espaldas al Mundo”, ecc. nessuno sta più fermo. Infatti sotto il palco c’era un autentico delirio. Bellissimo per me poter seguire tutto questo direttamente dal palco. Alla fine è venuto fuori il solito live spettacolare a 360 gradi da parte dei Boikot. Musicalmente non sbagliano un colpo e personalmente posso tranquillamente dire che ormai mi sento una (piccola) parte di questa bellissima famiglia. Quindi cosa chiedere di più?
Che dire? Le immagini parlano da sole. Il giorno dopo viaggio in Blablacar fino all’aeroporto Vitoria-Gasteiz, due orette fino a Bergamo e poi ritorno a casa in macchina. Eskerrik Asko!!!