Intervista ai THE CHISEL

Waiting Punkadeka festival 25th anniversary
Intervista ai THE CHISEL

Fate parte della nuova generazione punk, avete un modello da seguire? Qual è la tua più grande ispirazione? 

Non direi che ho un vero e proprio modello da seguire, ma nel mondo del punk ho molto rispetto per Mark Perry degli Alternative TV. Penso che molti veterani della scena finiscano a pensare al punk come a una comfort zone, mentre lui come artista è rimasto attivo dagli anni ’70 e si sta ancora evolvendo, sfidando la percezione della gente su ciò che rappresenta la sua band. Un vero iconoclasta e critico senza essere inutilmente un bastian contrario. Probabilmente odierebbe i Chisel!

 

Gli UK Subs sono la band punk britannica più longeva in circolazione, voi una delle più giovani. Possiamo quasi azzardare che siamo di fronte ad un vero e proprio passaggio di testimone: cosa ne pensate? Pensate di poter rinfrescare la scena punk inglese, europea (e perché no) mondiale? 

Momento shock: in realtà non siamo così giovani ahah! Almeno parlo per me, anche se ho ancora la metà degli anni di Mr.Harper! Non penso che nessuno di noi quando abbiamo iniziato i Chisel si poneva come obiettivo di rinfrescare la scena punk mondiale, non siamo cosi presuntuosi. Possiamo solo fare del nostro meglio e sperare che la gente ci apprezzi per quello che siamo. Ci piace pensare che quando non ci saremo più in qualche modo abbiamo lasciato il nostro segno.

 

Secondo te (con rarissime eccezioni come i tuoi connazionali Restarts) perché la scena punk mondiale ha mostrato e continua a mostrare indifferenza verso la situazione palestinese e le politiche fasciste del regime israeliano?

Penso che la paura di una reazione negativa sia grande, specialmente in Germania, che è un grande mercato per molte band e un posto dove è praticamente diventato impossibile avere una conversazione onesta sull’argomento. Penso che a volte dimentichiamo anche quanto conservatore possa essere il punk, specialmente nella scena più vecchia. Non è sempre quella brillante scena progressista che ad alcune persone piace pensare che sia. Rimarresti anche sorpreso dal numero di persone coinvolte che preferirebbero che la politica fosse tenuta fuori, i punk apolitici sono molto comuni. Non tutti però sono indifferenti e probabilmente troverai band più giovani e persone che operano più a livello do-it-yourself a parlare apertamente. Ma se mi chiedi alcuni nomi ti posso dire ad esempio che i nostri amici di End It, Home Front, Institute, High Vis e Glue sono stati apertamente critici.

 

Ci sono degli Hammer tra voi?

No. Però sono cresciuto a Stratford, quindi se mi fregasse qualcosa del football avrei buone ragioni per esserlo.


Come ti senti ad essere considerato la “next big thing” della scena punk rock? Ho anche letto recensioni in cui consideravano “che fottuto incubo” la nuova “forma del punk che verrà”.

Anche se è bello sapere che le persone sono entusiaste della band ed entusiaste di ciò che facciamo, non presto molta attenzione a questo tipo di commenti. C’è un “next big thing” ogni 10 minuti, quindi penso che sia meglio tenere la testa bassa e concentrarsi su quello che facciamo.

 

Quando parliamo di UK Punk ci riferiamo principalmente agli eroi classici come Cock Sparrer, UK Subs ecc. Ma ci sono molte nuove band che vale la pena ascoltare. Puoi consigliarci tre nuove band del Regno Unito che non possiamo perderci?

Sì, consiglierei i Rifle, una band giovane dal suono grezzo che è stata in tour con noi quest’anno e che è bella incazzata. I Dogs sono una nuova band gallese con un EP in uscita prossimamente su Mendeku Diskak. Un punk graffiante e trascinante con una drum machine, presto si uniranno a noi per alcuni concerti. Per quanto riguarda le band britanniche un po’ più affermate, i Rat Cage di Sheffield sono fantastici. Il loro album dell’anno scorso è la combinazione perfetta di street-punk a tutto gas e d-beat crust, registrato nello stesso studio in cui abbiamo registrato il nostro “What A Fucking Nightmare”.

 

Quest’estate non avete fatto un tour lunghissimo ma allo stesso tempo siete stati presenti nei maggiori festival europei e delizierete il pubblico italiano per la seconda volta quest’anno. Come sta andando il tour finora e cosa ti aspetti da questo concerto a Milano?

I concerti estivi sono stati tutti incredibilmente belli, la ciliegina sulla torta è stata la possibilità di suonare in una gremita Empress Ballroom al Rebellion. Un sogno diventato realtà per Callum che frequenta il festival nelle sue varie forme fin da quando era adolescente. Il prossimo appuntamento è Beach Beer Chaos a Badalona, e ??poi il Punkadeka Fest con voi!

PUNKADEKA FESTIVAL
25th Anniversary
1 Settembre – Magnolia Open Air – Milano
Biglietti

INFO: http://www.punkadeka.it/punkadeka-festival
SEGUI: https://www.instagram.com/punkadekafestival/
BIGLIETTI: https://link.dice.fm/K9d1d96a5717
EVENTO FACEBOOK: https://www.facebook.com/events/1072328213855449

 

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