Tra poco i Descendents torneranno sul palco del Carroponte di Sesto San Giovanni (Milano) e lo faranno in compagnia di Flogging Molly, Mute e Lineout.
Per l’occasione noi di punkadeka abbiamo avuto l’opportunità di fare qualche domanda a quella che è una delle band culto del punk mondiale.
Ciao Milo, è un piacere avere la possibilità di parlare nuovamente con te.
Per iniziare: il vostro ultimo album, “Hypercaffium Spazzinate“, è uscito nel 2016. Quali sono i vostri piani per l’immediato futuro?
Ciao a tutti.
Questa estate saremo in tour in Europa, suoneremo anche a Milano a fine giugno (25 Giugno, Carroponte, Sesto San Giovanni, Milano. n.d.r.).
Stiamo inoltre cominciando a scrivere i pezzi per il nuovo album e siamo decisamente a un buon punto: abbiamo scritto molte tracce base per alcuni dei pezzi che andranno a comporre il nostro nuovo lavoro.
Tra “Cool To Be You” e “Hypercaffium Spazzinate” passarono ben 12 anni.
Quanti anni dovremo aspettare per il successore di Hypercaffium?
Fiduciosamente possiamo finire la composizione del nuovo album entro la fine del 2019… ma non promettiamo niente!
Tendiamo a lavorare seguendo il nostro programma, in modo da avere le migliori canzoni e le migliori performance che possiamo ottenere.
Quali sono le tue considerazioni della scena punk rock negli Stati Uniti?
Per me la “scena” è sana e prospera, visto il gran numero di nuove band che stanno nascendo.
Ci sono talmente tante nuove band che è molto difficile digerire tutto ciò che viene fuori… Ma le band che ho ascoltato mi piacciono molto.
Ci piace avere band locali in apertura ai nostri concerti, quindi capita spesso l’occasione di sentire nuovi gruppi punk.
Mi sento ottimista riguardo al “Punks not dead”!
I Descendents sono una punk band che ha fatto parte della scena hardcore degli anni ’80: che ricordi hai di quegli anni?
Ho ricordi molto affettuosi di quegli anni perché noi eravamo solo dei ragazzini che venivano condotti e introdotti per la prima volta nel mondo del punk rock californiano con così tante grandissime band e perché è proprio in quegli anni che è cominciato il nostro rapporto DIY con la musica.
C’erano bands come Black Flag e Minutemen che ci aiutavano a fare concerti e a registrare dischi: momenti magici per il sottoscritto.
Puoi dirci qual’è il tuo concerto preferito suonato negli anni ’80 e qual’è (o quali sono) la tua band preferita di quegli anni?
Uno dei miei concerti preferiti in assoluto è stato quello del Mi Casita di Torremce, California nel 1983: Descendents, Husker Du, Black Flag, Redd Cross e St. Vitus.
Ero già al college e guidavo in direzione San Diego e lì trovai la passione di suonare insieme alla mia band, anche se provavo ad essere un bravo studente. I miei gruppi preferiti di quegli anni erano quelli dell’LA punk, per esempio amavo tantissimo i Germs, i X, i Black Flag, The Last, Saccharine Trust, Minutemen, The Urinals, Husker Du… e la lista potrebbe andare avanti per molto tempo. Ma adoravo anche molte band della East Coast come i Bad Brains (i migliori di sempre!) e anche i Minor Threat hanno sempre significato molto per me.
Tornando per un attimo alla vostra attività da studio, di tutta la vostra discografia solo “Cool To Be You” è uscito per Fat Wreck Chords: qual’è il vostro rapporto con Fat Mike e la sua etichetta? Fat Mike non perde mai occasione di affermare quanto siate stati importanti per i Nofx e per tutta la scena punk californiana e non solo.
Non apparteniamo a nessuna etichetta, anche se abbiamo fatto uscire dischi con molte label. Andiamo molto d’accordo sia con Fat Mike che con Brett Gurewitz (Epitaph Records) e probabilmente lavoreremo ancora con entrambi in futuro. La Epitaph in particolare conosce molto approfonditamente il nostro stile musicale e ha fatto un ottimo lavoro con “Hypercaffium Spazzinate”.
Certo, di questi tempi potremmo benissimo pubblicare autonomamente i dischi saltando lo step dell’etichetta, ma personalmente ho bisogno di qualcuno che mi aiuti a promuovere la mia musica (non è una tendenza naturale per me fare auto produzione!). Quindi sono ancora a favore delle etichette e non le ritengo affatto inutili.
Durante tutti questi anni come siete riusciti a combinare le vostre attività lavorative e i vostri impegni extra musicali con i tour e le registrazioni degli album? Lo chiediamo pensando soprattutto a te e alla tua vita accademica (per chi non lo sapesse il frontman dei Descendents ha svolto attività di dottorato in biochimica presso l’Università del Wisconsin, n.d.r.).
Tutti i membri dei Descendents hanno avuto concerti negli anni 2000: Bill e Stephen hanno prodotto e mixato altre bands, Karl ha suonato e fatto tour con Real McKenzies e altri gruppi, io sono stato uno scienziato.
Ho lavorato in un’azienda produttrice di biotecnologie vegetali e quando la band ha cominciato a suonare di nuovo nel 2011, partecipavo a brevi tour (meno di due settimane) e utilizzavo il mio periodo di vacanza. Abbiamo dovuto rifiutare grandi opportunità (ad esempio un mese coi Rise Against) perché non potevo prendermi del tempo libero dal lavoro. Creativamente ero diviso dai miei esperimenti scientifici e scrivere canzoni per i Descendents, ma alla fine lo scrivere canzoni ha preso il sopravvento perché la scienza dopo un po’ può diventare noiosa.
La mia situazione lavorativa nel campo scientifico è stata davvero infelice, dato che l’azienda per cui lavoravo mi ha sempre fatto fare cose che ritenevo inutili. Così, quando nel 2016 mi hanno licenziato, ho preso tutto questo come un segno del destino, segno che dovevo mettere da parte la scienza e dedicarmi alla musica a tempo pieno: ed eccomi qui! (aggiungerei MENO MALE! n.d.r.).
Qual’è la vostra migliore esperienza durante un tour europeo?
Abbiamo avuto una grande lotta di fango con il pubblico durante il PinkPop festival del 1997. Poi al Reading Festival , quello stesso anno, sono caduto dal palco e atterrato 30 piedi più in giù. Ah, i ricordi…
Ultima domanda: puoi dirci cosa c’è dietro alla creazione del vostro splendido e fortunatissimo logo?
Originariamente disegnato dal mio amico e compagno di scuola superiore Rodger Deuerlein. Cazzeggiava durante tutte le ore di lezione e cominciò a scrivere questo fumetto intitolato “Le disavventure di Milo” o qualcosa del genere. Mi avrebbe fatto fare tutte le peggiori stupidaggini nella sua striscia di fumetto… poi ha concorso per la presidenza del corpo studentesco e ha realizzato manifesti elettorali con la faccia di Milo che accompagnava la scritta “Milo dice: vota per Rodger!”. Quindi quando i Descendents erano pronti a pubblicare il primo disco “Milo Goes To College” nel 1982, Bill (il batterista) ha chiesto a Rodger di disegnare la testa di Milo per la copertina dell’album, ma era a West Point e non ha potuto farlo, così se n’è occupato un altro nostro amico, Jeff Atkinson. Poi Bill ha deciso di chiamare l’album “Milo Goes To College” e ha fatto sembrare la copertina un biglietto di auguri, un po’ come “congratulazioni, sei pronto per il college!”. E’ stato molto commovente da parte sua farlo per me.
Quindi il volto di Milo è ufficialmente diventato il nostro simbolo ed è stata un’ottima “tela bianca” con la quale disegnare tutte le nostre copertine e magliette. Può diventare qualsiasi oggetto e la faccia può esprimere qualsiasi espressione e stato d’animo: è stato molto divertente negli anni vedere cosa potevamo farci.
Grazie mille per questa opportunità, se vuoi lascia un saluto ai nostri lettori.
Ci vediamo al Carroponte!
Si, Carroponte! Mi sono divertito tanto l’ultima volta. Penso che arriveremo la sera prima e questo può significare una sola cosa: CENA ITALIANA! Mi piace il cibo italiano, ha un buon sapore.
Qui sotto i dettagli della data:
DESCENDENTS, unica data italiana
Martedì 25 giugno, Carroponte, Sesto San Giovanni, Milano, + Flogging Molly + Mute + Lineout
https://www.facebook.com/events/2860367377521062/
Organizza Hub Music Factory
https://www.hubmusicfactory.com/
TOIL AWAY, AND AT THE END OF THE DAY YOU CAN LOOK BACK ON A GAME WELL PLAYED